15 ottobre, più di una domanda
Domenica 6 Novembre 2011 alle 17:59 | 0 commenti
Di Cecilia Correale, Rete degli Studenti Medi di Vicenza
Vogliamo ricordare la giornata del 15 ottobre diversamente da come poi è degenerata, non per unire la nostra voce al coro di accuse e il nostro dito alla serie di quelli puntati, ma per marcare una posizione di definita e radicale opposizione attiva alle violenze. Vogliamo, perciò, esprimere quella che è la posizione del sindacato studentesco. Manifestiamo il doveroso rimpianto per come delle istanze fondamentali e dolorose come quelle portate in piazza da singoli con tutto il bagaglio delle loro esperienze e delle loro sofferenze siano state soffocate nel fumo dei lacrimogeni.
Per ripartire dopo il disastro di Roma (ma ricordiamo, non è stato solo un disastro), non possiamo non porci delle domande, se abbiamo un minimo di onestà intellettuale, sul perché quella gente (erroneamente definita "Black Bloc") fosse lì, su chi lo avesse permesso e su cosa ci sia di ipocritamente travisato nell'interpretazione della loro violenza. La chiarezza, la trasparenza dovrebbero essere la base per un movimento che si propone di "travolgere" un sistema che si articola sulla negazione di questi principi. Ricordiamo che dove c'è oscurità , ambiguità e ipocrisia c'è sempre una forma di ingiustizia.
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