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Sul GdV i 630 "scavalcatori" della BPVi, un lettore: "soggetti squallidi, boicottate loro e le loro attività economiche e sociali!"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Domenica 5 Marzo 2017 alle 01:01 | 0 commenti

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Non ci interessa in questa sede sapere se gli informatori siano stati dirigenti, di livello o meno non importa ma di certo infedeli, della Banca Popolare di Vicenza, che ha recisamente smentito la perpetuazione di un sistema di servilismo mediatico già letale per Vicenza, o professionisti "collegati" in possesso dei dati o, probabile, alcuni interessati a far (mafiosamante) sapere che i vantaggi illeciti da loro avuti erano comuni a tanti altri. Ma ieri, sabato 4 marzo, Il Giornale di Vicenza ha, comunque, reso un servizio oltre che a per ora "ignoti" interessati (girano già ipotesi al riguardo) finalmente anche ai lettori.

Il quotidiano degli industriali sponsor della vecchia BPVi ha, infatti, pubblicato la lista dei 630 azionisti privilegiati che sono stati messi in condizione dalla gestione inqualificabile di Gianni Zonin e dei suoi "colleghi", interni al Cda o al sistema di potere che gli viveva intorno pascendosene, di vendere le loro azioni non solo quando questo non era più possibile per gli altri 117.000 e passa soci ma addirittura "incassandone" il controvalore alla quotazione massima.

Questa è stata virtuale per tutti meno che per loro, i 630 "scavalcatori", che hanno incassato 62,50 euro a titolo, e per i 58.000 "disgraziati" (colpiti da disgrazia), scavalcati inclusi, che dal 2013 in poi sono stati letteralmente truffati (dr. Antonino Cappelleri, cosa aspetta a chiedere che questo venga sancito anche da un giudice a Vicenza e non a Berlino?) e sono stati indotti a sottoscrivere aumenti di capitale a quel prezzo, poi sceso a 10 centesimi e, ora, a 9 euro se i "disgraziati" accetteranno la transazione proposta da Gianni Mion e Fabrizio Viola.

Ebbene pubblichiamo qui la lista del GdV, che comprende tanti "nomi" dall'ex vescovo Nosiglia al già noto "scavalcatore" Giuseppe Zigliotto (che uomo tutto d'un pezzo e eticamente irreprensibile l'amico di Achille Variati, membro del Cda bancario dal lontano 2003 e presidente degli industriali vicentini per ben due mandati!).

La pubblichiamo, leggete tutti i nomi, se volete inviateci commenti a [email protected] e diteci anche se condividete questo commento che già ci è arrivato...

"630 furbetti che hanno scavalcato altri soci, nelle vendite di BPVI. Non hanno compiuto alcun illecito, né civile né penale, ma dal punto di vista comportamentale sono dei soggetti squallidi, da aborrire. Nei loro confronti proporrei una cosa molto semplice: il boicottaggio economico e sociale loro e delle loro attività. Non servirsi più di quelle persone, non frequentarle più, non salutarle più. Del resto, hanno utilizzato canali privilegiati, conoscenze giuste per cercare di non restare con il cerino acceso in mano, passandolo di fatto a ignare brave persone. Il loro vantaggio si è ovviamente tramutato in un danno per tutti gli altri. E guarda caso si tratta di categorie per lo più deboli, e non certamente ricche. Certo stupisce che ci sia anche il vescovo Nosiglia, ma chi lo ha conosciuto quando era a Vicenza, e io l'ho conosciuto, non si stupisce. Era convinto di essere sopra agli altri...".

Noi condiviamo e anche di... più.

Si vergognino tutti quelli che hanno consentito questo, i 630 che ne hanno approfittato, chi ai piani alti della corrotta Vicenza rimane loro amico e chi, nel giornale che della vecchia banca è stato "sponsor sponsorizzato", utilizzando un caso anomalo di cessione di una sola azione, dopo le tante falsità propinate ai suoi lettori, documentate negli articoli da noi scritti fin dal 13 agosto 2010 e poi raccolti nel nostro libro "Vicenza. la città sbancata", ha il coraggio di scrivere ancora oggi a dramma in atto e vcancrena ancora in sviluppo: "Una cessione che testimonierebbe come la decisione di liquidare i soci, in una banca che all'epoca non doveva sottostare alle regole imposte dal mercato borsistico, era piuttosto casuale...".

Vergogna!


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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