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In: Le Strade d'Europa non sono infinite. E piegano a destra

Dopo uno scambio di mail con l'editore, intervemngpo di nuovo per precisare che non avevo alcun intento polemico verso l'articolo o il suo redattore.
Nel commento mi sono espresso male: quello che volevo sottolineare era che l'aspetto importante amio giudizio della vicenda consisteva non tanto nella natura dell'associazione strade d'europa, chiaramente identificabile, quanto nell'uso - per me errato e strumentale - dell'istituzione scolastica (docenti e studenti) come tramite della sua propagnada politico-ideologica. Lungi da me accusarvi di scarsa ospitalità: ci mancherebbe altro. Mi scuso anzi del fraintendimento e vi ringrazio per lo spazio concessomi.
Con cordialità
Roberto Monicchia

In: Le Strade d'Europa non sono infinite. E piegano a destra

Premetto che la vostra linea editoriale non è di mia competenza. Qundi, liberissimi di presentare l'associazione strade d'Europa nelle forme e nei modi che più vi aggradano. Premetto anche che il commento finale è tutt'altro che favorevole all'associazione stessa, almeno mi pare. Detto questo, trovo singolare che si dia tanto spazio all'associazione - che è salita alla ribalta per l'opsucolo distribuito nelle scuole e finanziato dalla Donazzan - senza prima aver dato conto della denuncia, fatta da me e da altri insegnanti del Rossi sui contenuti della pubblicazione e sulle sue modalità di diffusione, e che aperto tutto il caso. La lettera è stata pubblicata integralmente sulla versione on-line di vicenza più senza alcun commento della redazione né alcuna ripresa sull'edizione cartacea. Non chiedo visibilità personale né della scuola (prova ne sia che non abbiamo voluto partecipare al dibattito svoltodsi ieri all'informagiovani; lo spieghiamo in una lettera che invio a parte), mi pare che però meritasse un qualche servizio o commento sul modo in cui certe istituzioni e certe associazIoni intervengono nella scuola, in totale spregio delle competenze didattiche e delle conoscenze scientifiche degli insegnanti: questo mi sembra u n problema degno di attenzione. Invece la vicenda è ricordata in due righe all'inizio di quest'articolo, non fornendo elementi sufficienti di conoscenza ai lettori.
Cordialmente Roberto Monicchia