Utente: rdallara43
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In: Assenti all'assembea BPVi 13 membri ben pagati del Cda tra cui Giuseppe Zigliotto, Matteo Marzotto, Marino Breganze: in Giappone si "inchinerebbero" ai soci truffati
Inviato Martedi 8 Marzo 2016 alle 16:24
Mi chiamo Roberto Dall'Ara. Ex dipendente delle Banche di Credito Cooperativo e purtroppo anche proprietario di 821 azioni della famigerata BPVI, nonché di un prestito obbligazionario subordinato di 2900 € circa, all’assemblea del 5 marzo ho voluto partecipare anch’io, malgrado l’età avanzata. Sono arrivato alla tendopoli verso le sette e un quarto e come altre centinaia di soci ho dovuto attendere all'aperto fino alle 8, ammassato con gli altri per ripararmi dal vento gelido e dalla pioggia battente; un branco di animali, forse, avrebbe avuto un trattamento migliore. Una volta superato l'ampio spazio di ingresso ed essermi registrato, la prima sconvolgente sorpresa è stata il constatare che le prime decine di file davanti al palco erano già state occupate per lo più da giovanottoni dipendenti della BPVI, entrati, chissà quando e chissà da dove, per costituire evidentemente una "claque" di comodo davanti al palco. Sono rimasto fino alla proclamazione dei risultati della prima votazione, poi nel primo pomeriggio me ne sono andato, stanco, febbricitante e deluso per un esito che meno del 8,5% dei soci effettivi della Banca aveva determinato. E' così! Purtroppo, in un’epoca tecnologicamente avanzata in cui tutti gli aventi diritto potrebbero liberamente esprimersi su cose di vitale importanza, eventualmente per corrispondenza, queste assemblee così chiaramente manovrate e pilotate , ci ostiniamo a chiamarle democratiche. Penso che, senza porre sul tavolo delle alternative, assemblee come quella di Gambellara perdano completamente di significato; sarebbe molto più onesto e sensato che non venissero fatte. L'unico piano industriale, quello presentato dal Dott. Iorio, si basa essenzialmente su una fiducia che ormai non c'è piu' e sul ricatto odioso della BCE ; come tutti avranno capito, non è un vero e proprio piano industriale perchè estremamente lacunoso e privo di dettagli fondamentali; il suo esito è imponderabile ed estremamente incerto. Allora perchè è stata esclusa "sic et simpliciter" la possibilità di una qualsiasi altra soluzione ? Eppure, contrariamente a quanto sostenuto dal Dott. Iorio con fastidiosa arroganza, un piano B era stato messo a punto da economisti che ritengo non meno seri e preparati di quelli favorevoli alla trasformazione in SPA. Malgrado il pusillanime silenzio dei media padronali locali ("Giornale di Vicenza" in primis) la soluzione venne presentata il 29 febbraio u.s. al teatro Pio X di Vicenza, presenti un migliaio di persone e trovò il plauso di moltissimi convenuti. Per onestà, e lo misero in chiaro gli stessi relatori, anche il loro piano alternativo non era esente da rischi ed incertezze, ma aveva, se non altro, il pregio di infondere ai soci fiducia e dignità e di dare la speranza in un epilogo migliore sotto l'aspetto economico, seppur a lungo termine. Allora mi chiedo: se l'assemblea deve essere luogo di confronto, perchè non è stato concesso a chi di dovere di poter brevemente esporre i punti salienti del piano e lasciare alla platea sovrana ogni giudizio in merito ? Piano non fattibile! "Ipse dixit", ma chi è questo Dott. Iorio che ha la presunzione e l'arroganza di liquidare la cosa in questi termini ? Un osservatore attento non deve, però, farsene stupore. E' evidente, infatti, che il Dott. Iorio altro non è che un ben prezzolato traghettatore, l'esecutore di un disegno tragico e maligno che ha preso avvio già molto tempo fa. Si molto tempo fa, perchè è già da molti anni che le grosse Banche, Banca d'Italia e la BCE stanno manovrando per distruggere quel credito cooperativo che per 150 anni è stato cardine e motore del'economia. Se legislatori, banchieri ed economisti, che con tanto zelo stanno affossando la cooperazione e la mutualità, si leggessero ogni tanto la Costituzione Italiana forse si renderebbero conto che hanno agito e stanno agendo apertamente contro la Costituzione (Art.45). Sveglia signori della Consulta! cosa aspettate ad intervenire? Ora, invece, grazie al silenzio di quest'ultima, grazie alla inettitudine di un governo miope , pressapochista e borioso, grazie ai media asserviti alla finanza o ai padronati locali, grazie alla malafede di amministratori e funzionari della Banca Popolare di Vicenza, migliaia e migliaia di soci si trovano con un pugno di mosche in mano, con i risparmi di una vita e forse di più vite bruciati. Il pianto di quel Socio scoppiato in lacrime al microfono è l'emblema straziante di una tragedia che ci accomuna e ci rattrista! A tale riguardo mi rivolgo a quei dipendenti della Banca che, ben catechizzati e credendosi al sicuro per l'esito dell'assemblea, hanno applaudito senza pudore, ignorando la tragedia che, grazie anche a loro, ha colpito migliaia e migliaia di operai, pensionati, artigiani, piccoli e medi risparmiatori. Mors tua vita mea! Chi se ne frega se costoro sono finiti in miseria con le loro famiglie, sembravano dire quegli stolti applausi ! Ricordino però questi dipendenti che, quando la speculazione si sarà impadronita della loro banca, essi (tutti quadri e funzionari) saranno i primi ad essere posti nelle liste degli esuberi, se è vero che Unicredit, loro probabile futuro padrone, ha già stabilito un piano di esuberi per 680 persone. Quando ciò accadrà, non si indignino costoro se molti dei soci che hanno subito l'onta del loro vergognoso applauso vorranno a loro volta applaudire alla futura miseria che incomberà su di loro e sulle loro famiglie.