La solita minestra riscaldata... Lo “Sceriffodeldopingamministrativo” Mauro Fabris oramai interviene solo in fotocopia, in una sorta di arrampicata sugli specchi in loop. Questo suo intervento - qui firmato - è stato infatti proposto in fotocopia sul sito della sua legafemminile di pallavolo qualche giorno fa (non firmato, pare che non tutti i suoi club apprezzino il suo utilizzo privato del sito di legadonne). Insomma, niente di nuovo quindi, solo aria fritta da bravo politico cerchiobottista.
Vorrei però precisare che:
1) Negli articoli da me pubblicati su Volleyball.it ho trascritto un estratto del lungo giudizio emesso del Giudice del tribunale di Milano, in allegato però ho allegato - scaricabili - tutti i documenti originali, completi. Con tanto di passaggi su spese legali e giudizi sulla mia sintassi... Quando la legafemminile mi querelò pubblico sul proprio sito la notizia della querela, nascondendo però l'ammontare spropositato della richiesta. Forse il signor Fabris si vergognava dell'assurdità dell'atto?
2) Lo Sceriffodeldopingamministrativo Mauro Fabris dice di non voler commentare il giudizio del giudice ma allo stesso tempo cambia le carte in tavola dello stesso giudizio… Lui e la sua lega hanno chiesto quasi 2.000.000€ di “danni”. La richiesta è però stata rispedita al mittente, così come le pretese per una mia presunta diffamazione....
3) Nessun personaggio della querelle ha subito contumelie, offese, nessuno ha visto la propria personale dignità calpestata. Il giudizio infatti riporta: "Negli scritti in questione e per l’uso degli ironici appellativi utilizzati dal giornalista - in modo ripetitivo nei vari pezzi oggetto di causa - non possono ritenersi nel caso concreto superati i limiti del legittimo esercizio del diritto di critica. In particolare, tenuto conto del tema oggetto di critica (gestione della Lega Pallavolo) oltre che del contesto in cui sono state pubblicate, talune espressioni caricaturali utilizzate dal giornalista non si traducono in gratuiti attacchi alla dignità dei vertici della Lega Pallavolo e non costituiscono “argumenta ad hominem” ai danni delle persone fisiche che ricoprivano le cariche di presidente e di vice presidente dell’ente attore, in quanto paiono strumentali ad esprimere lo sferzante giudizio critico del giornalista, come ritenuto anche dall’Ordine Professionale di appartenenza che ha escluso di ravvisare profili disciplinari a carico del Muzzioli”.
4) Lo Sceriffodeldopingamministrativo, Mauro Fabris - che parla di libertà di stampa non minacciata , ha però querelato me e la mia struttura editoriale - una micro realtà senza appoggi politici e/o sostegni economici di grandi gruppi editoriali - per un totale di circa 2.000.000 di € di presunti danni. Immagine? Altro? Non è dato saperlo, visto che nel giudizio si legge che “Gli attori non hanno neppure allegato di aver subito danni patrimoniali (pur chiedendo il risarcimento) come conseguenza delle pubblicazioni di cui si discute”. Ho vissuto 2 anni - il tempo del procedimento - con il 'peso' di questa causa sulle spalle. L'ignaro che legge questa vicenda che significato attribuisce alla richiesta di 2.000.000 di euro ad un piccolo editore, ad un giornalista indipendente? Ditelo voi.
5) In nessun passaggio del giudizio finale è evidenziato che quanto da me riportato è falso, errato, artefatto. Dal quando questa lega senza futuro mi ha fatto causa e ha cercato con mille artifici di rendermi impossibile il diritto al lavoro (L'Ordine dei Giornalisti ha scritto: "Di certo, Muzzioli ha operato senza farsi condizionare dalla potente organizzazione sportiva che, nei confronti del giornalista, ha avuto atteggiamenti per nulla collaborativi e trasparenti") dalla lega pallavolo serie A femminile non è mai partita una richiesta di rettifica, di smentita o altro...
6) Il CDA di legapallavolofemminile ha detto basta a questa farsa e impedito eventuali ricorsi. Lo Sceriffodeldopingamministrativo ora quindi è costretto a sostenere la tesi che la vicenda per loro è finita qui… Ma se non ho scritto il falso, se non ho fatto gratuiti attacchi alla dignità di alcuno, etc, etc… Se danni non ne esistevano, perché questa vicenda è iniziata?
7) Perché dopo aver perso la causa e aver così ora deciso che la vicenda per lui - lo Sceriffodeldopingamministrativo - è chiusa, la sua legapallavolofemminile non ha invitato la mia testata alla conferenza stampa di presentazione del campionato? (Ostracismo che si verifica regolarmente oramai da diversi anni…). Senza dimenticare le difficoltà incontrate nei primi anni della querelle nella concessione degli accrediti stampa per gli eventi sportivi di lega e - quando ci venivano concessi dopo aver scomodato le associazioni di categoria - il posizionamento in angoli delle tribune stampa fortemente penalizzati nella visuale…
Vorrei però precisare che:
1) Negli articoli da me pubblicati su Volleyball.it ho trascritto un estratto del lungo giudizio emesso del Giudice del tribunale di Milano, in allegato però ho allegato - scaricabili - tutti i documenti originali, completi. Con tanto di passaggi su spese legali e giudizi sulla mia sintassi... Quando la legafemminile mi querelò pubblico sul proprio sito la notizia della querela, nascondendo però l'ammontare spropositato della richiesta. Forse il signor Fabris si vergognava dell'assurdità dell'atto?
2) Lo Sceriffodeldopingamministrativo Mauro Fabris dice di non voler commentare il giudizio del giudice ma allo stesso tempo cambia le carte in tavola dello stesso giudizio… Lui e la sua lega hanno chiesto quasi 2.000.000€ di “danni”. La richiesta è però stata rispedita al mittente, così come le pretese per una mia presunta diffamazione....
3) Nessun personaggio della querelle ha subito contumelie, offese, nessuno ha visto la propria personale dignità calpestata. Il giudizio infatti riporta: "Negli scritti in questione e per l’uso degli ironici appellativi utilizzati dal giornalista - in modo ripetitivo nei vari pezzi oggetto di causa - non possono ritenersi nel caso concreto superati i limiti del legittimo esercizio del diritto di critica. In particolare, tenuto conto del tema oggetto di critica (gestione della Lega Pallavolo) oltre che del contesto in cui sono state pubblicate, talune espressioni caricaturali utilizzate dal giornalista non si traducono in gratuiti attacchi alla dignità dei vertici della Lega Pallavolo e non costituiscono “argumenta ad hominem” ai danni delle persone fisiche che ricoprivano le cariche di presidente e di vice presidente dell’ente attore, in quanto paiono strumentali ad esprimere lo sferzante giudizio critico del giornalista, come ritenuto anche dall’Ordine Professionale di appartenenza che ha escluso di ravvisare profili disciplinari a carico del Muzzioli”.
4) Lo Sceriffodeldopingamministrativo, Mauro Fabris - che parla di libertà di stampa non minacciata , ha però querelato me e la mia struttura editoriale - una micro realtà senza appoggi politici e/o sostegni economici di grandi gruppi editoriali - per un totale di circa 2.000.000 di € di presunti danni. Immagine? Altro? Non è dato saperlo, visto che nel giudizio si legge che “Gli attori non hanno neppure allegato di aver subito danni patrimoniali (pur chiedendo il risarcimento) come conseguenza delle pubblicazioni di cui si discute”. Ho vissuto 2 anni - il tempo del procedimento - con il 'peso' di questa causa sulle spalle. L'ignaro che legge questa vicenda che significato attribuisce alla richiesta di 2.000.000 di euro ad un piccolo editore, ad un giornalista indipendente? Ditelo voi.
5) In nessun passaggio del giudizio finale è evidenziato che quanto da me riportato è falso, errato, artefatto. Dal quando questa lega senza futuro mi ha fatto causa e ha cercato con mille artifici di rendermi impossibile il diritto al lavoro (L'Ordine dei Giornalisti ha scritto: "Di certo, Muzzioli ha operato senza farsi condizionare dalla potente organizzazione sportiva che, nei confronti del giornalista, ha avuto atteggiamenti per nulla collaborativi e trasparenti") dalla lega pallavolo serie A femminile non è mai partita una richiesta di rettifica, di smentita o altro...
6) Il CDA di legapallavolofemminile ha detto basta a questa farsa e impedito eventuali ricorsi. Lo Sceriffodeldopingamministrativo ora quindi è costretto a sostenere la tesi che la vicenda per loro è finita qui… Ma se non ho scritto il falso, se non ho fatto gratuiti attacchi alla dignità di alcuno, etc, etc… Se danni non ne esistevano, perché questa vicenda è iniziata?
7) Perché dopo aver perso la causa e aver così ora deciso che la vicenda per lui - lo Sceriffodeldopingamministrativo - è chiusa, la sua legapallavolofemminile non ha invitato la mia testata alla conferenza stampa di presentazione del campionato? (Ostracismo che si verifica regolarmente oramai da diversi anni…). Senza dimenticare le difficoltà incontrate nei primi anni della querelle nella concessione degli accrediti stampa per gli eventi sportivi di lega e - quando ci venivano concessi dopo aver scomodato le associazioni di categoria - il posizionamento in angoli delle tribune stampa fortemente penalizzati nella visuale…
Contento lui...