Va bene trasformeremo quell?Aula sorda e grigia (il parlamento) in un bivacco di manipoli!
Sprangheremo il parlamento e costituiremo un governo di soli fascisti.
Quindi esortiamo Cioni ad essere coerente con le proprie origini, quindi per non prendere in giro la gente gli consigliamo di fare dei paralumi con la pelle di Sacconi e di Tremonti.
Ma sant?iddio, proprio come dice Lei Signor Mannino, concentriamoci sulla validità, e appunto sull?attualità della proposta. Discutiamo, e farlo è già molto, e aggiungo che per fortuna ci sono persone come Lei che appunto non si scandalizzano di parlare delle cose buone del ventennio e delle tesi di chi a quel periodo fa riferimento.
Il principio della socializzazione dei beni di produzione di ricchezza è una questione già affrontata fin da Platone, ma venendo a tempi più recenti si può osservare che anche se la politica italiana per sessanta anni è stata caratterizzata da un sostanziale immobilismo, e la Democrazia Cristiana ha governato la cosiddetta prima Repubblica senza una vera opposizione, (Infatti il Partito Comunista venne associato al potere con il compromesso storico e la solidarietà nazionale, il Movimento Sociale Italiano, quanto meno nella sua dirigenza, sosteneva la NATO, i colonnelli greci, la "legge Reale" e quant'altro.) si è sempre parlato di socializzazione. Si possono citare nomi come Stanis Ruinas (al secolo Giovanni Antonio De Rosas) che con Giorgio Pini, Bruno Rassu ed altri, tentarono fin dal dopoguerra di sostenere le tesi tanto care al buon Alex.
Anche nel PSI un gruppo di «senza tessera», tra i quali il senatore Arduino Agnelli, l?onorevole Franco Ficarelli, assieme a "l'Avanti" con Enrico Landolfi, si era dato vita alla componente "Socialismo Tricolore".
Questo per farle capire la bontà e la diffusione del ?concetto di socializzazione? che però ha sempre trovato franchi oppositori in coloro che antepongono i loro interessi personali, o di casta, o di partito ai veri interessi della collettività.
Per concludere le faccio una domanda visto che Cioni, secondo Lei, non può andare a braccetto con un'accolita di adoratori del profitto e del privato com'è la destra berlusconiana, e tenendo conto dell?attuale assetto politico italiano dove ed al fianco di chi pensa che l?ex coordinatore veneto di Azione Sociale possa portare il suo umile ma sicuramente interessante contributo?
La ringrazio dell?eventuale spazio e della sua attenzione,
cordiali saluti
Gianpaolo Vicardi
Sprangheremo il parlamento e costituiremo un governo di soli fascisti.
Quindi esortiamo Cioni ad essere coerente con le proprie origini, quindi per non prendere in giro la gente gli consigliamo di fare dei paralumi con la pelle di Sacconi e di Tremonti.
Ma sant?iddio, proprio come dice Lei Signor Mannino, concentriamoci sulla validità, e appunto sull?attualità della proposta. Discutiamo, e farlo è già molto, e aggiungo che per fortuna ci sono persone come Lei che appunto non si scandalizzano di parlare delle cose buone del ventennio e delle tesi di chi a quel periodo fa riferimento.
Il principio della socializzazione dei beni di produzione di ricchezza è una questione già affrontata fin da Platone, ma venendo a tempi più recenti si può osservare che anche se la politica italiana per sessanta anni è stata caratterizzata da un sostanziale immobilismo, e la Democrazia Cristiana ha governato la cosiddetta prima Repubblica senza una vera opposizione, (Infatti il Partito Comunista venne associato al potere con il compromesso storico e la solidarietà nazionale, il Movimento Sociale Italiano, quanto meno nella sua dirigenza, sosteneva la NATO, i colonnelli greci, la "legge Reale" e quant'altro.) si è sempre parlato di socializzazione. Si possono citare nomi come Stanis Ruinas (al secolo Giovanni Antonio De Rosas) che con Giorgio Pini, Bruno Rassu ed altri, tentarono fin dal dopoguerra di sostenere le tesi tanto care al buon Alex.
Anche nel PSI un gruppo di «senza tessera», tra i quali il senatore Arduino Agnelli, l?onorevole Franco Ficarelli, assieme a "l'Avanti" con Enrico Landolfi, si era dato vita alla componente "Socialismo Tricolore".
Questo per farle capire la bontà e la diffusione del ?concetto di socializzazione? che però ha sempre trovato franchi oppositori in coloro che antepongono i loro interessi personali, o di casta, o di partito ai veri interessi della collettività.
Per concludere le faccio una domanda visto che Cioni, secondo Lei, non può andare a braccetto con un'accolita di adoratori del profitto e del privato com'è la destra berlusconiana, e tenendo conto dell?attuale assetto politico italiano dove ed al fianco di chi pensa che l?ex coordinatore veneto di Azione Sociale possa portare il suo umile ma sicuramente interessante contributo?
La ringrazio dell?eventuale spazio e della sua attenzione,
cordiali saluti
Gianpaolo Vicardi