Riccardo Barbisan della Lega Nord contesta le deviazioni mediatiche su "popolo veneto", "veniticità" e "patentino di bilinguismo"
Giovedi 8 Dicembre 2016 alle 11:51Riccardo Barbisan, consigliere leghista della Regione Veneto, in un suo post su FB dà la sua lettura sul gran parlare che si è fatto in questi giorni sulla "venicità " del Veneto e sul "patentino di bilinguismo". Scrive Barbisan in premessa che "si tratta di un progetto di legge che è molto diverso da quello che scrive la Repubblica. Il testo è stato presentato da quattro comuni che lo hanno approvato sotto forma di delibera di consiglio. È un obbligo per il consiglio regionale discuterlo e votarlo entro 6 mesi. Ne è stata chiesta l'iscrizione all'ordine del giorno dall'opposizione nella riserva di in quinto dell'o.d.g a loro disposizione. In seguito a quei comuni se ne sono aggiunti altri quattro che, pur non figurando tra i presentatori rappresentavano circa 60 mila persone".
Continua a leggereIl punto sulla veneticità
Lunedi 9 Novembre 2009 alle 11:24Partito Nasional Veneto
Il 5 Novembre 2009 è un altro giorno storico per la nostra nazione Veneta.
Non l'anniversario di Vittorio Veneto, non dell'alluvione del 1966.
Leggiamo che oggi le autorità italiane hanno arrestato un gruppo di sedicenti secessionisti armati.
Un gruppo onirici sbandati mitomani militaristi esaltati falliti idealisti nostalgici.
Eppure questa volta c'è qualcosa di diverso nell'atteggiamento dei veneti verso questa vicenda.
C'è la netta sensazione che parte della vicenda sia stata costruita, che si siano infiltrati dei provocatori dall'esterno per neutralizzare un movimento, che qualcun altro alla fine, ben informato abbia anche trovato l'occasione per farsi pubblicità , per lucrarci sopra, per strumentalizzare.
Che pena farsi belli sopra le disgrazie altrui.
Questa volta sembra proprio che qualcuno che non centra niente sia stato coinvolto suo malgrado, magari sarà stato imprudente , magari sarà stato ingenuo.
Questa volta i giornali hanno fatto la solita tiritera, ma non sono stati così convincenti come altre volte.Troppo facile dargli al veneto, inbriagon e razzista, non attacca più.
Tredici Vigili urbani con tredici pistole. Per forza! Se hanno il porto d'armi per servizio...
700 e passa proiettili, sarà . Roba da multa venatoria non certo da terroristi.
Insomma mi sa che questa volta qualcosa non torna proprio .
La sensazione che ci sia stata una qualche ingiustizia è ben presente.
Questa volta c'è l'impressione che dalla parte sbagliata , dalla parte dei cattivi, degli impostori, dei pressappochisti, degli inventori di complotti inesistenti ci siano altri.
Accendiamo il cervello, certo, isoliamo questi individui dalle nostre associazioni, movimenti partiti, siamo tutti daccordo. Se ne parla tra gli amici e siamo sempre nella stessa lunghezza d'onda.
Ma non si fa così. Arrestare le persone, metterle alla gogna, umiliarle, far perdere il lavoro, la famiglia, la vita. Per quale reato? Marciare in parata come gli Schützen. Un dispetto, una provocazione, vedremo cosa hanno veramente fatto questi qui, aspettiamo i giudici.
Intanto non c'è niente da fare, il messaggio che è passato non è quello che vorreste voi sui vostri media controllati, ma un altro. Ovvero che molti veneti si sono sentiti offesi, maltrattati.
L'occasione che ci mancava per interrogarci e scoprire che evidentemente in questi anni si è rafforzata la nostra identità , la nostra veneticità ha attecchito, ci dovrete in qualche modo fare i conti. L'avete sottovalutata, non la conoscete ancora, nemmeno noi forse.
Non è un fatto di cattiveria,questi contro quelli, ma è una situazione storica.
Le società stanno diventando claniche, policulturali.
Lo sviluppo dell'economia in senso transnazionale ha trasformato la cultura in uno degli input fondamentali del processo di creazione dei valori. Voi pensate ancora che i veneti siano ignoranti, noi invece siamo colti. La nostra cultura vi spaventa perché non l'avevate previsto.
Siamo consapevoli che il concetto di veneticità ci permette di essere immediatamente collocabili geograficamente e ci restituisce una nostra eccellenza.
Non cerchiamo nemici da combattere, non ci servono le armi da fuoco, ci basta quella nostra potentissima che è rappresentata dal territorio e dalla cultura millenaria.
Siamo consapevoli che vi state indebolendo, che non avete più la capacità di controllare i processi, le mutazioni. Noi invece ora la vediamo, la tocchiamo l'idea del progresso, è li davanti a noi.
Cari italiani, questa vostra azione è stato un dovere, un atto dovuto, non ve la contestiamo.
Ma dall'esterno è sembrata a molti decisamente inutile ed intimidatoria.
Chissà se vi siete dati la zappa sui piedi, avete giustamente fermato un gruppo di esaltati armati, ma senza classe, con un moto sporco, credo male assestato.
E fermare la marcia del popolo veneto verso la libertà sarà probabilmente altra cosa.
Gianluca Panto
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