Archivio per tag: Tutela

Sindacati e Apindustria stringono un accordo per la tutela delle donne sui luoghi di lavoro

Giovedi 16 Giugno 2016 alle 16:16
ArticleImage Apindustria
Il 16 giugno 2016 Apindustria Vicenza e CGIL-CISL-UIL della provincia di Vicenza hanno sottoscritto un importante protocollo, finalizzato a garantire una maggior tutela delle donne sui luoghi di lavoro. L’accordo si basa sull’analogo Accordo-quadro delle parti sociali europee, che viene sostanzialmente recepito, e contiene non soltanto l’affermazione di principio sul rigetto di qualunque forma di violenza nei confronti delle donne, ma anche e soprattutto una serie di azioni concrete per evitare che tale violenza si concretizzi, in particolare nei luoghi di lavoro.

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Categorie: Politica

Rivoluzione Civile: incontro pubblico per tutela e riqualificazione del territorio

Lunedi 4 Febbraio 2013 alle 12:11
ArticleImage Prc-Fds Vicenza - Venerdì 8 febbraio - alle 20.30 - a Vicenza, presso Villa Tacchi (sede circoscrizione n. 3), v.le della Pace 91, la lista Rivoluzione Civile - Ingroia, incontrerà la cittadinanza in un dibattito pubblico su un tema che presenta degli ampi risvolti sociali, quale la tutela del territorio e la riqualificazione delle città: "Il consumo di suolo agricolo, l'urbanizzazione incontrollata della nostra città, mediante il recupero delle aree dismesse, hanno raggiunto livelli esponenziali, in cui l'apparato pubblico si trova soffocato dalle esigenze e dalle pressioni di un settore privato che raccoglie in sé alcuni costruttori, professionisti ed immobiliaristi, senza scrupoli, settore che intende ricavare profitto a scapito della qualità sociale ed alla vivibilità della nostre città (vedi Borgo Berga a Vicenza).

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Categorie: Politica

Appello dell'Unic per la tutela della Concia

Venerdi 26 Marzo 2010 alle 20:38

Unic, Unione Nazionale Industria Conciaria   

 

UNIC, l'appello dell'Unione Nazionale Industria Conciaria: "Tuteliamo il patrimonio comunitario"

"Tutelare il patrimonio comunitario per il futuro delle imprese e dei lavoratori". È questa la presa di posizione dell'Unic, l'Unione Nazionale Industria Conciaria, di fronte ai dati elaborati dal servizio economico dell'associazione. Dati che presentano una realtà a due facce: se anche la concia veneta paga, in linea con la media europea e nazionale, un calo della produzione per oltre il 30% nel decennio, tuttavia il distretto ha mantenuto il primato tecnologico e ambientale, restando uno dei principali centri conciari del mondo, e ha portato le proprie esportazioni al valore di 1,3 miliardi rappresentando il 50% dell'export nazionale.
In questo quadro non mancano però fattori di disturbo che rischiano di impedire alla concia veneta di recuperare fatturato ed occupazione: da un lato, l'aumento dei prezzi della materia prima, più che raddoppiati rispetto ad un anno fa; dall'altro, l'accaparramento di pellame grezzo europeo compiuto in particolare dagli operatori cinesi. Su questo punto specifico arriva da Unic l'allarme e la richiesta di avviare specifiche azioni di tutela del patrimonio comunitario.

Unione Nazionale Industria Conciaria
L'area pelle mondiale e le prospettive della concia vicentina sono state commentate nel convegno tenutosi martedì 23 marzo a Villa Brusarosco, Arzignano (VI).
A conferma delle generali preoccupazioni, soprattutto nel campo dell'approvvigionamento, si è avuta una partecipazione qualificata di imprenditori, sia veneti sia nazionali, guidati dal presidente Unic, il toscano Graziano Balducci.
Presente ed oratore il numero uno di Confindustria Vicenza, Roberto Zuccato, l'incontro è stato condotto dal presidente della sezione concia vicentina, Walter Peretti.
I dati ed i grafici della ricerca, elaborati dal Servizio Economico Unic, hanno evidenziato il calo della produzione conciaria veneta per oltre il 30% nel decennio, pari comunque alla media italiana ed europea.
Nel periodo si è contrapposto un deciso aumento asiatico (Cina, India) e sudamericano (Brasile).
Il distretto ha tuttavia mantenuto il primato tecnologico ed ambientale, restando uno dei principali centri conciari del mondo.
La delocalizzazione della manifattura europea e statunitense in oriente, accentuata particolarmente nell'arredamento e nella calzatura, ha trovato una pronta risposta negli arzignanesi che hanno portato le proprie esportazioni al valore di 1,3 miliardi, da un lato rappresentando il 50% dell'export nazionale e dall'altro spedendo nella stessa Cina ben il 15% del totale!
Ora, con tutte le cautele del caso, la progressione, dopo la pausa dell'ultimo biennio, è prevista riprendere sia nell'arredamento imbottito che nella scarpa, con velocità diverse tra est ed Europa.
Ci sono purtroppo fattori di disturbo che potrebbero impedire alla concia veneta di recuperare fatturato ed occupazione, in discesa.
Il primo riguarda la materia prima, i cui prezzi sono più che raddoppiati rispetto ad un anno fa.
La tensione è destinata a durare, peggiorata dalla riduzione di disponibilità, causata da una domanda alimentare diversa.
Per esempio, sulle pelli di qualità medioalta, materiale di trasformazione da noi preferito, incombe la costante contrazione delle macellazioni europee, con una perdita di 150.000 tonnellate rispetto a dieci anni fa.
Nella fascia medio-economica invece le difficoltà provengono dal crescente protezionismo dei
fornitori esteri, come Brasile, India e Russia, che cercano di favorire i conciatori locali.
L'elemento nuovo è rappresentato dall'accaparramento di pellame grezzo europeo, compiuto dai cinesi senza problemi finanziari, che potrebbe assorbire in pochi anni l'intera offerta continentale lasciando le nostre concerie prive di rifornimento.
Unic ha infatti avviato richieste di specifica tutela del patrimonio comunitario per il futuro delle imprese e dei loro lavoratori.

 

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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