Rimborso Iva su Tariffa Igiene Ambientale
Mercoledi 31 Marzo 2010 alle 12:13
La Cassazione ha stabilito che la Tia (Tariffa di Igiene Ambientale), erede della tassa dei rifiuti (Tarsu), è di fatto una tassa e non una tariffa; di conseguenza è stata applicata l'iva su un importo su cui non doveva essere applicata in quanto appunto "tassa".
Pertanto tutti gli utenti hanno diritto al rimborso del 10% dei 10 anni retroattivi, inoltre controllando sul sito "federconsumatori" si evince che chi richiede il rimborso (che come al solito arriverà , lentamente, ma arriverà ) bloccherà di fatto l'iva sulle prossime fatture.
Chi non lo fa si troverà a continuare a pagare tutto come prima perché, come capita solo in Italia, gente come anziani o fasce inferiori che non sanno i loro diritti non ne usufruiscono "in automatico", ma solo se se ne accorgono e fanno richiesta.
Pertanto invieremo il modulo che contiene le spiegazioni per la compilazione, anche in formato word se volete compilarlo direttamente a video, a chi lo chiederà a [email protected] oppure visitate anche questo sito
Tia,Tariffa Igiene ambientale: rimborsi Iva
Venerdi 19 Marzo 2010 alle 06:14Anciveneto     Â
Iva da rimborsare ai cittadini: come?
Anciveneto solleva la questione di fronte al Governo
Chiarezza e provvedimenti legislativi urgenti sulle differenze tra Tia e Tarsu.
Lo chiede al Governo il presidente di Anciveneto Giorgio Dal Negro, in considerazione del termine per l'approvazione dei bilanci comunali fissato al 30 aprile prossimo.
La Tia sta infatti per Tariffa sull'Igiene Ambientale e come tutte le tariffe richiede il pagamento dell'Iva da parte dell'utente.
La Tarsu sta invece per Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani e come tutti i tributi rientra nei bilanci comunali.
Dopo che la sentenza 238/2009 della Corte Costituzionale ha stabilito l'illegittimità della Tia a favore della Tarsu, restano fondamentali nodi da risolvere:
-chi deve rimborsare l'Iva pagata dagli stessi cittadini, in moltissimi casi pagata a gestori privati
-come far rientrare a bilancio e, conseguentemente, nel patto di stabilità questo nuovo tributo, con tutti i problemi di contabilità che comporta
-come riorganizzare la gestione del servizio in tempi così brevi, soprattutto nei casi in cui era demandato in tutte le fasi al privato
"Da sei mesi che è stata pubblicata la sentenza, non hanno ancora chiarito ai comuni come comportarsi" spiega Dal Negro "Visti i tempi che stringono urge rimedio, altrimenti è il caos".
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