Bond subordinati in calo, Il Sole 24 Ore: BPVi e Veneto Banca ai minimi
Sabato 11 Febbraio 2017 alle 10:22 
				
			
			
			di Nicola Borzi, da Il Sole 24 Ore
I bond subordinati restano l'indicatore principale per capire cosa pensa il mercato della situazione delle banche in difficoltà . Se si guarda ai valori segnati sui mercati dai titoli quotati, la prognosi resta riservata per Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, i due istituti salvati dal Fondo Atlante che ne è ora proprietario. Anche perché nei giorni scorsi Alessandro Penati, presidente di Quaestio Sgr che gestisce Atlante, azionista unico di Popolare Vicenza e Veneto Banca, non ha escluso in alcune dichiarazioni pubbliche un intervento dello Stato nelle due banche venete. Intervento che potrebbe prendere la forma di una ricapitalizzazione precauzionale di minoranza, coinvolgendo però, come successo a dicembre in Banca Mps, anche i bond subordinati sui quali finirebbe parte dell'onere del "burden sharing". Si tratterebbe in sostanza di una replica, pur con alcune differenze, di quanto avvenuto a fine dicembre con Monte dei Paschi di Siena.
Continua a leggereMps, se il salvataggio del Tesoro non riuscisse: fino a 20 miliardi di debito pubblico in più
Venerdi 23 Dicembre 2016 alle 11:12 Fino a 20 miliardi di debito pubblico in più. E’ il regalo del  governo che gli italiani troveranno sotto l’albero di Natale: e poco  importa che per l’ex premier, Matteo Renzi,  Mps fosse una banca risanata. Adesso il rischio è che i venti miliardi  in più possano tradursi in minor spesa pubblica (se dovessero venire  tagliate le emissioni di titoli di Stato) o in maggiori imposte  straordinarie (a meno che il Tesoro non riesca a dare un’accelerata alle  privatizzazioni che fino ad oggi hanno faticato). L’operazione Salva Risparmio, con cui il governo cercherà di mettere in sicurezza il sistema bancario italiano a cominciare da Mps,  potrebbe anche essere un successo, ma in caso di fallimento  complicherebbe non poco la situazione dei conti pubblici tricolori.			
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			Fino a 20 miliardi di debito pubblico in più. E’ il regalo del  governo che gli italiani troveranno sotto l’albero di Natale: e poco  importa che per l’ex premier, Matteo Renzi,  Mps fosse una banca risanata. Adesso il rischio è che i venti miliardi  in più possano tradursi in minor spesa pubblica (se dovessero venire  tagliate le emissioni di titoli di Stato) o in maggiori imposte  straordinarie (a meno che il Tesoro non riesca a dare un’accelerata alle  privatizzazioni che fino ad oggi hanno faticato). L’operazione Salva Risparmio, con cui il governo cercherà di mettere in sicurezza il sistema bancario italiano a cominciare da Mps,  potrebbe anche essere un successo, ma in caso di fallimento  complicherebbe non poco la situazione dei conti pubblici tricolori.			
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