Troppe foreste, montagne a rischio
Domenica 22 Novembre 2009 alle 08:25Articolo pubblicato sul n. 172 di VicenzaPiù, da ieri in edicola e da oggi in distribuzione in diversi punti della città elencati nel box a destra, da cui è pure scaricabile la versione in pdf.
Geografi, antropologi. montanari e guardie forestali ne discutono da anni. Tutti gli altri, cioè chi in montagna ci va solo per un weekend all'aria aperta o per qualche settimana di vacanza, probabilmente non se n'è nemmeno accorto. Ma nelle nostre montagne, dal Pasubio al Grappa (come del resto sta avvenendo in tutto l'arco alpino), è in corso una trasformazione epocale, che potrebbe compromettere un patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico antico di secoli. E per una volta non stiamo parlando dell'avanzata del cemento o del proliferare di seconde case. In questo caso, infatti, l'insidia viene dall'avanzare del bosco. Anzi, della foresta, che si sta velocemente riprendendo spazi e territori. Bene, verrebbe da dire, ma la questione è ben più complessa. Perché l'esplosione delle foreste è la diretta conseguenza dell'abbandono. E il risultato non è semplicemente una natura incontaminata, ma il più delle volte una "boscaglia impraticabile", come si legge sul sito di Geograficamente, associazione nata al dipartimento di Geografia dell'università di Padova e che segue con un'attenzione particolare le tematiche relative all'ambiente e al territorio.Â
Le cifre
Continua a leggerePresto la mappa dei dissesti idrogeologici
Giovedi 29 Ottobre 2009 alle 18:25Difesa del suolo: allo studio una mappa dei dissesti idrogeologici
Per un'efficace gestione della difesa del suolo è necessario mettere in campo un approccio integrato di programmazione strategica. Ovvero: per difendere efficacemente il territorio dai rischi idrogeologici bisogna prima di tutto conoscerlo a fondo, individuarne le criticità , costruire un archivio delle opere fatte e da fare. Una svolta tanto nel metodo quanto nella sostanza per l'Assessorato alla Difesa del Suolo della Provincia, che si accinge all'elaborazione di una mappa dei dissesti idrogeologici classificati secondo una scala di priorità , con particolare riguardo alla tutela e alla salvaguardia dei centri abitati. Informazioni e dati acquisiti verranno poi costantemente aggiornati e incrociati con le banche dati di altri enti competenti in materia. Operazione che consentirà una razionalizzazione degli interventi e una revisione aggiornata della cartografia a livello provinciale e regionale. Ancora, verrà realizzato un censimento vero e proprio delle opere già realizzate e uno scadenziario delle necessità di manutenzione.
Una rivoluzione nella gestione degli interventi che si tradurrà in un miglioramento delle attività finalizzate a contenere e porre rimedio ai fenomeni di dissesto.
Con un ulteriore obiettivo: condividere queste informazioni con la Protezione Civile, con il settore urbanistica e i tecnici dell'ufficio ambiente, in modo da coordinare le proprie attività e monitorare il territorio in maniera più precisa ed efficace. La gestione del territorio è infatti crocevia di diverse competenze ed esigenze, e fare sistema significa organizzare una rete interna che funzioni e che sia in grado di attivarsi come parte coerente e integrata con la governance del territorio, in uno sforzo di coordinamento e lettura incrociata delle informazioni e dei dati..
"Per fare davvero prevenzione -spiega l'Assessore Costantino Toniolo- e per realizzare interventi di manutenzione all'insegna del massimo beneficio per le nostre comunità , è necessario conoscere bene cosa si va a difendere, fare un'analisi dei costi e dei benefici, individuare la soluzione migliore alla luce della storia del territorio, delle sue caratteristiche geologiche, ma anche una programmazione a breve, medio e lungo termine. L'obiettivo oggi è fare sistema, ovvero mettere insieme e coordinare le conoscenze, le esperienze, le esigenze economiche e tecniche, i bisogni dei cittadini per dare la risposta migliore possibile all'irrinunciabile diritto alla sicurezza" .
A quasi dieci anni dal passaggio alle Province delle competenza in materia di difesa del suolo, altra esigenza molto sentita è il monitoraggio dello stato delle opere già eseguite per garantirne la tenuta e l'efficacia nel tempo. Controllo che si fa soprattutto visivamente sul territorio, andando a verificare i crolli di roccia, anche contenuti, o il parziale scivolamento di una parte di versante, anche e soprattutto quando questo sia ancora limitato. A tal proposito la Provincia punterà a sensibilizzare e sollecitare i gruppi di protezione civile per un controllo coordinato delle aree a rischio.
Per la realizzazione dello studio aggiornato del territorio e delle sue esigenze verrà incaricata una struttura professionale, che opererà in stretta collaborazione con gli Uffici della Provincia e fornirà la mappatura aggiornata delle criticità .
E non sarà un compito facile, se si considera la mole di lavori realizzati e in realizzazione.
Nel solo 2009 sono stati ultimati 15 lavori per un totale di circa 1milione 250mila euro. Ad oggi ci sono 4 interventi in fase di attuazione per oltre 2 milioni di euro e quasi 4 milioni di euro di lavori in progettazione. Il più corposo riguarda la frana Fantoni di Recoaro Terme, 1,7milioni di euro per il primo stralcio di un progetto di consolidamento del versante in frana.
Le aree maggiormente interessate ad interventi, che per caratteristica morfologica maggiormente si prestano a dissesti, sono i Comuni vicentini della fascia pedemontana. Ma le segnalazioni che arrivano dai Comuni sono tante, quest'anno hanno superato le 50: nell'impossibilità di dare risposte a tutti, il criterio finora seguito è di dare precedenza alle zone dove è a rischio l'incolumità delle persone.
" Oggi la gestione dei rischi sul territorio- conclude Toniolo- non può più accontentarsi di interventi di contenimento, ma va pianificata e controllata in un'ottica di seria prevenzione. Anche perché la tecnologia e l'innovazione mettono a nostra disposizione diversi strumenti per razionalizzare la pianificazione. Parliamo di un bisogno primario dei nostri cittadini, la sicurezza, che va tutelata e merita la massima attenzione, anche in un periodo di forte contrazione delle risorse".
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