Fotografia, Società Alpinisti Vicentini: mostra in circoscrizione 4
Giovedi 22 Marzo 2012 alle 18:05Posina e Laghi, le valli dell'autarchia
Giovedi 25 Giugno 2009 alle 10:31Nelle due vallate alpine tra il Pasubio e Tonezza sopravvivono i resti di un mondo in cui di viveva a ritmi lenti, producendo tutto quello di cui si aveva bisogno. Tutto spazzato via dal boom economico
ÂIn uno dei suoi articoli più celebri, Pier Paolo Pasolini denunciava la scomparsa delle lucciole, metafora della scomparsa dell'Italia contadina e proletaria. Dalle nostre parti le lucciole, cioè i ritmi di una vita scandita dal lavoro nei campi, se ne sono andate nel corso degli anni ’60, spazzate via dal boom economico. Ma ci sono angoli di territorio in cui le tracce di quel mondo arcaico, rimasto immutato per secoli, sono ancora evidenti. Angoli appartati, toccati solo di striscio dalle conseguenze dello "sviluppo"?, dove ancora si indovinano le regole, i valori, le tradizioni di un modo di vivere radicalmente diverso da quello attuale. Come la vallate di Posina e Laghi, due valli chiuse, o quasi (quella di Posina è collegata al Trentino solo dal lungo e accidentato percorso del passo della Borcola), incassate tra i contrafforti del Pasubio e gli altipiani di Tonezza, rimaste praticamente isolate per secoli e non ancora toccate dal turismo di massa. E proprio per questo particolarmente interessanti, ci spiega Liverio Carollo, che quelle zone le percorre in lungo e in largo da più di trent’anni e ci ha dedicato una serie di studi e guide escursionistiche (quella sulla vallata del Posina è alla terza edizione, mentre una nuova edizione del volume sulle contrade di Laghi è in preparazione).
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