Se, come propone il consigliere Andrea Zanoni, si vorrà fare una riunione consiliare a Trissino - scrive nella nota che pubblichiam la Miteni spa - mettiamo a disposizione la nostra aula per la formazione. Sarà anche l'occasione per vedere finalmente cosa fa Miteni visto che nemmeno la commissione regionale sui PFAS è venuta a vederlo. Nell'aprire le nostre porte facciamo presente al consigliere Zanoni che il cuore del problema, ormai è accertato dai dati europei, non sta a Trissino ma nella gestione degli scarichi di 600 aziende.
L'amministratore delegato di Miteni S.p.a., Antonio Nardone, ha concesso a VicenzaPiù un'intervista esclusiva sui risultati di uno studio condotto da Global Market Insights subito dopo averlo reso noto oggi, lunedì 25 giugno. Lo studio in questione documenta l'uso da parte delle concerie venete di oltre 100 tonnellate di Pfas annui, mentre Miteni ne produce solo circa 80 kg all'anno; un valore di gran lunga inferiore ai 600 kg emessi in precedenza, prima degli ultimi filtri. La ricerca sembra quindi attestare una molto più consistente "partecipazione", da parte di centinaia di diverse realtà venete, segnatamente concerie e simili dell'Alto Vicentino, all'inquinamento dovuto ai Pfas.
Con un'attesa delibera, approvata nella seduta odierna su proposta di Luca Coletto, Assessore alla Sanità , la Giunta Regionale ha apportato importanti modifiche al "Piano di sorveglianza sulla popolazione esposta a sostanze perfluoroalchiliche (PFAS)", varato nel 2016 con la delibera nr. 2133, che prevede un percorso di prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico delle patologie cronico-degenerative potenzialmente associate a PFAS, attraverso la determinazione su siero di parametri ematochimici definiti e la determinazione delle concentrazioni di dodici sostanze PFAS per valutare il loro bioaccumulo nei soggetti valutati.
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Vogliamo ricordare al gruppo di Mamme NoPfas che sabato ha manifestato davanti a Miteni chiedendo la chiusura dell'azienda che oggi il risultato sarebbe di bloccare la pulizia della falda e la sottrazione di Pfas dall'ambiente visto che le emissioni sono sotto i limiti delle acque potabili e si sta depurando l'acqua di falda (foto VicenzaPiù dei sifoni Miteni per pulizia Pfas nella falda, ndr)). Per quanto riguarda la bonifica dei terreni, da parte dell'azienda c'è piena sintonia con la richiesta dei manifestanti e completa disponibilità a iniziarla al più presto. Ma per poterlo fare, per legge, deve essere terminata la caratterizzazione che sulla base delle attuali prescrizioni durerebbe invece oltre 15 anni.
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I fanghi di Miteni non contengono Pfas e peraltro non vengono nemmeno più inviati alle discariche ma bruciati. Quindi non ci può essere alcuna relazione tra la presenza di fanghi con i Pfas in discariche o altrove e Miteni ma è ancora una volta la dimostrazione che le fonti inquinanti sono molteplici. Le analisi dei fanghi realizzate da soggetti terzi e certificate sono pubblicate sul sito www.miteninforma.it. Miteni pur non avendo perfluoroalchilici nei fanghi a dimostrazione dell'efficienza dei propri processi di filtraggio, ne ha addirittura interrotto l'invio in discarica anche se sono privi di Pfas. Pertanto le notizie che raccontano della presenza di Pfas nei fanghi dimostrano che vi sono processi di lavorazione che utilizzano queste sostanze e che le hanno sempre utilizzate, notizie rispetto alle quali Miteni è in modo evidente e documentato completamente estranea.
Riceviamo dalle segreterie generali di Cgil Cisl e Uil della provincia di Vicenza e del Veneto e pubblichiamo la lettera inviata al presidente Manuel Brusco e ai consiglieri della commissione d'inchiesta sulle acque inquinate da PFAS del Consiglio regionale del Veneto: "S'intende portare un contributo di analisi e conoscenza su due temi in particolare: 1) la situazione che si è venuta a creare in merito all'azienda Miteni SpA di Trissino; 2) la necessità di determinare e programmare interventi di urgenza e di medio periodo per la messa in sicurezza della popolazione e del territorio."
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Viene completato in queste ore il barrieramento della falda sottostante Miteni con l'ultimazione di sette nuovi pozzi di aspirazione e depurazione a profondità variabili, come scrive nella nota che pubblichiamo la Miteni SpA di Trissino. La falda, continua la nota, è già intercettata dalle barriere per oltre il 99%. Questi sette ulteriori pozzi hanno lo scopo di intercettare la piccola porzione di acqua rimanente e di depurarla prima delle reimmissione. Le pompe sono poste a Ovest del punto in cui sono stati trovati i rifiuti interrati e rimossi dall'argine del torrente Poscola, l'unica origine primaria di inquinamento, risalente agli anni Settanta. Durante i lavori di scavo, anche in questo caso, non è stato trovato alcun rifiuto e il materiale estratto è stato messo a disposizione degli Enti per le analisi.
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Abbiamo ricevuto in redazione questa mattina un comunicato congiunto dei comitati Mamme No Pfas, Genitori Attivi zona rossa e del coordinamento Acqua libera dai Pfas. Pronta è stata la risposta dell'azienda Miteni SpA, che era stata chiamata in causa. Ma iniziamo con le accuse rivolte dai primi: "Abbiamo toccato un nervo scoperto! La caratterizzazione del sito Miteni è ancora in alto mare. I carotaggi effettuati fino ad ora non sono sufficienti. Ribadiamo che è necessario scandagliare il sito con prelievi fatti su una maglia con lato non inferiore a 10 ml. x 10 ml., e pretendiamo come cittadini avvelenati , che ciò venga fatto a ritmi serrati."
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In questa nota ufficiale la proprietà di Miteni S.p.A. afferma: "Prendiamo atto con sconcerto della decisione di indire quattro giorni di sciopero "a singhiozzo" da parte dalla Rsu aziendale che pur consapevole della difficile situazione economica, nonostante le proposte dell'azienda per cercare un punto d'incontro, si è resa indisponibile a qualsiasi confronto e chiede il completo ripristino di un anacronistico contratto di secondo livello."
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La Rappresentanza sindacale unitaria della Miteni S.p.A. informa del passo avanti fatto dalla proprietà dopo le recenti giornate di agitazione delle maestranze: "Rendiamo noto che dopo i due giorni di sciopero del 17 e 20 settembre scorso, la direzione aziendale Miteni ha convocato un incontro con la Rsu per lunedì prossimo 2 ottobre, presso la sede di Confindustria a Montecchio Maggiore (Vi). Speriamo sia finalmente la volta buona che l'azienda riconosca ed accolga, senza ulteriori tergiversazioni, le istanze oggetto della nostra mobilitazione e protesta."Continua a leggere