Le azioni legali possibili per obbligazionisti e soci BPVi e Veneto Banca in liquidazione. Ma il decreto andrebbe modificato ora o dopo elezioni
Martedi 25 Luglio 2017 alle 00:24Pubblicato il 24 luglio alle 21.03, aggiornato il 25 alle 0.24. A seguito dell’emanazione del D.lg. 99 del 25 giugno 2017 in sede giudiziaria gli azionisti di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca possono avviare le seguenti iniziative legali:
a) chi lamenta la mancata esecuzione di un ordine di vendita di azioni [i cosiddetti scavalcati] può insinuarsi al passivo della liquidazione coatta amministrativa [LCA];
b) chi contesta l’inadempimento dell’intermediario ai relativi  obblighi di correttezza nella prestazione dei servizi di investimento, con particolare riferimento al collocamento di strumenti finanziari a risparmiatori  con un profilo di rischio non adeguato/appropriato [violazione della MiFID] può: Continua a leggereI soci della BPVi manifestano il 21 luglio con "Noi che credevamo nella BPVi" e altre associazioni e Pierpaolo Baretta accetta il confronto. Luigi Ugone: mi hanno denunciato!
Sabato 22 Luglio 2017 alle 15:19
Vi proponiamo, dopo quello introdutivo di ieri, un docuvideo che registra fedelmente (pur se con qualche minimo stacco dovuto a problemi operativi e con gli ultimi minuti di immagini un po'... nebbiose, per un problema tecnico di cui ci scusiamo anche se sono totalmente fruibili in video e audio) la cronaca di ieri a fronte della "disattenzione" dei media tradizionali locali che hanno pubblicato ben poco a corredo di foto solo dell'inizio della protesta quando erano ancora pochi a Villa Lattes i soci della Banca Popolare di Vicenza, poi arrivati a centinaia, anche se sempre pochissimi rispetto ai "truffati" (definizone di Baretta), a "pressare" il sottosegretario all'Economia, il veneto Pierpaolo Baretta.
Continua a leggereBPVi e Veneto Banca a Intesa, i dettagli: dallo Stato subito 5,2 miliardi, con le garanzie si arriva a 17, 1 mld pr esuberi, nulla per ora per i soci azzerati che non hanno transato
Lunedi 26 Giugno 2017 alle 00:46Spesa immediata da 5,2 miliardi con le garanzie mobilitati fino a 17 miliardi
L'esborso immediato da parte dello Stato vale 5,2 miliardi, finanziati dal debito aggiuntivo (20 miliardi) già previsto dal decreto di Natale. Di questi 4,78 servono a garantire la neutralità dell'operazione sui capital ratios di Intesa, come chiesto espressamente dalla banca, e altri 400 milioni servono a finanziare garanzie potenziali su rischi futuri fino a 12 miliardi: si tratta di garanzie fino a 6,3 miliardi per la retrocessione di crediti che non risultino in bonis e oltre 4 miliardi per crediti in bonis ma ad alto rischio.
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