Lettera al GdV su collaboratori Gazzettino
Sabato 23 Gennaio 2010 alle 12:21
Riceviamo da Giorgio Langella una lettera ‘aperta' al GdV sulla situazione dei colleghi de Il Gazzettino e la pubblichiamo ringraziandolo per aver evidenziato che VicenzaPiù (soprattutto nella sua testata online) ha dato la richiesta visibilità al problema e associandoci nel chiedere un dibattito sulla libertà di stampa e di informazione
Al direttore de "Il Giornale di Vicenza"
Vicenza, 22 gennaio 2010
Egregio Direttore,
come Lei certamente sa, lunedì 18, martedì 19 e mercoledì 20 gennaio alcuni collaboratori del Gazzettino di Vicenza hanno scioperato per il diritto ad essere trattati con dignità .
Ma cosa chiedono questi otto lavoratori? Molto poco. Vorrebbero ottenere un trattamento economico dignitoso (oggi stentano a raggiungere compensi di 300-400 euro al mese!) e vedere riconosciuta la propria professionalità . Chiedono di incontrare la dirigenza del loro giornale per dialogare, per capire quale potrà essere il loro futuro.
Sono normali rivendicazioni di normali diritti. Ma, i lavoratori scesi in sciopero, hanno anche chiesto solidarietà e un minimo di visibilità . La solidarietà è stata loro data da esponenti provinciali, regionali e nazionali di diversi partiti politici (dai comunisti alla lega), da sindacati, da qualche giornalista (a titolo personale).
La visibilità , invece, è stata loro negata. Nulla è trapelato nei giornali locali che, tranne VicenzaPiù, sono rimasti del tutto indifferenti alla loro giusta protesta.
Di conseguenza, questi lavoratori, sono diventati protagonisti invisibili di uno sciopero invisibile perché nascosto all'opinione pubblica.
Nulla è stato scritto nel Suo giornale (tranne una riga "persa" in un articolo del 20 gennaio 2010 che trattava la nomina del nuovo presidente dell'Associazione vicentina della stampa).
Nulla è stato riportato, nel Suo giornale, delle prese di posizione solidali ai lavoratori del Gazzettino che sono state inviate anche al Suo giornale con la chiara intenzione di dare un minimo di visibilità allo sciopero.
Nulla.
Non ci sembra un modo giusto di fare informazione. Ci sembra, invece, che il silenzio, da parte del Suo giornale e di tutta la stampa vicentina, su questa vicenda sia emblematico di una maniera conformista di fare informazione. Un silenzio che, di fatto, occulta le notizie "scomode"; quelle notizie che evidenzierebbero un malessere diffuso nel mondo del lavoro (dalle fabbriche agli uffici, alle redazioni dei giornali) dovuto alle condizioni di precarietà (disoccupazione crescente, retribuzioni misere, mobilità e cassa integrazione che non garantiscono una vita decente, insicurezza) che i lavoratori vivono e che sta diventando la caratteristica principale della "società del benessere" italiana.
Ci sembra che la libertà di informazione subisca duri colpi non solo quando esiste una palese censura, ma anche quando si tacciono le notizie. Forse il non poter leggere, ormai troppo spesso, notizie sulle condizioni di lavoro che stiamo subendo, ci porta a errori di valutazione, ma, crediamo che sarebbe utile, comunque, approfondire lo stato di salute dell'informazione vicentina e nazionale.
Concludiamo chiedendo a Lei di farsi promotore sulle pagine del Suo giornale di un dibattito pubblico, aperto, libero, schietto e, se necessario, anche duro su una questione che riteniamo fondamentale per la democrazia: la libertà e la trasparenza dell'informazione.
Distinti saluti
Giorgio Langella
Federazione della Sinistra - coordinamento PdCI-PRC
Vicenza
Vicenza e la libertà di informazione
Lunedi 5 Ottobre 2009 alle 15:19
Libertà di informazione. Cos'è?
Sabato 3 ottobre si è svolta a Roma una manifestazione nazionale per la Libertà di Informazione. Noi vorremmo fare alcune considerazioni.
Ogni giorno vediamo discussioni su cosa sia diventata l'informazione in Italia. Dal mondo democratico, la libertà di informazione italiana è considerata a rischio. Veniamo paragonati a paesi dove, normalmente, non esistono libertà e pochi sono i diritti. In Italia troppi organi di informazione sono di proprietà di pochissime persone. Televisioni e giornali vengono controllati in maniera ferrea dagli editori che devono compiacere i potenti di riferimento (quando non sono gli stessi "potenti" ad essere, allo stesso tempo, editori). Troppe notizie vengono distorte e travisate, nascoste, occultate, taciute. Si fa sempre meno indagine e sempre più cronaca. Non si deve "disturbare". Spesso si agisce per distogliere l'attenzione della pubblica opinione dai problemi reali creando ad arte confusione, gridando, smentendo, minacciando la chiusura dei programmi televisivi e dei giornali "diversi", quelli che dissentono, quelli che sono contro il "potere voluto dal popolo". Viviamo in un sistema nel quale il primo ministro è anche il vero proprietario di canali televisivi nazionali, di giornali quotidiani e periodici, di case editrici ...
Presidio per la libertà di informazione
Venerdi 2 Ottobre 2009 alle 13:03Federazione della Sinistra
La Federazione della Sinistra - coordinamento PdCI-PRC
della provincia di Vicenza, invita i cittadini a partecipare
Sabato 3 ottobre 2009 dalle ore 15 presso la sede di Via
Mario, 12 (Vicenza), al presidio per la Libertà di
informazione in difesa della Costituzione. Parleremo della
Costituzione e della libertà di informazione, delle
notizie che si dicono e di quelle che si tacciono, della
situazione dell'informazione nella provincia di Vicenza.
Naturalmente, i lavoratori degli organi di informazione
vicentini, sono invitati a partecipare e a portare il loro
contributo.
Cordiali saluti
Federazione della Sinistra - coordinamento PdCI-PRC della
provincia di Vicenza
Continua a leggere