Archivio per tag: Comitato vicentino per la liberazione dei prigionieri politi
Categorie: Politica
Cgil Vicenza col Comitato per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi contro il giro d’Italia in Israele
Martedi 15 Maggio 2018 alle 20:23
Oggi il Comitato vicentino per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi ha consegnato una lettera al Prefetto di Vicenza, in quanto rappresentante del Governo, segnalando l'inopportunità politica dell'organizzazione del prologo del giro d'Italia in Israele. "Dopo la carneficina di palestinesi perpetrata ieri dall'esercito di Israele", ha affermato il segretario della Cgil di Vicenza Giampaolo Zanni, "ancora più sciagurata e inaccettabile appare la scelta di dare lustro al Governo israeliano facendo iniziare il Giro d'Italia edizione 2018 proprio in quel paese, che non rispetta le risoluzioni Onu e calpesta i diritti umani del popolo palestinese".
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Giro d'Italia 2018, Comitato Vicentino per la Liberazione dei prigionieri politici palestinesi il 15 maggio dal Prefetto contro la partenza da Israele
Lunedi 14 Maggio 2018 alle 11:14
Domani martedì 15 maggio alle ore 11 dal Prefetto di Vicenza Umberto Guidato si svolgerà un incontro chiesto dal Comitato Vicentino per la Liberazione dei prigionieri politici palestinesi. L'iniziativa ha la finalità di illustrare al signor Prefetto la forte contrarietà delle realtà che costituiscono il Comitato verso la scelta di far iniziare il Giro d'Italia 2018 dallo Stato di Israele. Secondo il Comitato lo stato di Israele è responsabile dell'inaccettabile condizione del Popolo palestinese ed in particolare di quella di migliaia di prigionieri palestinesi trattenuti nelle carceri israeliane a titolo di "detenzione amministrativa", senza lo svolgimento di regolare processo.
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Categorie: Politica, Fatti
#CambiaGiro, Potere al Popolo! Vicenza con il Comitato Vicentino per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi: "boicottare la prima tappa del Giro d'Italia"
Venerdi 9 Marzo 2018 alle 15:12
Potere al Popolo! Vicenza aderisce alla campagna di boicottaggio della prima tappa del Giro d'Italia 2018 e partecipa a Vicenza all'iniziativa di sabato 10 marzo promossa del Comitato vicentino per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi. Con una decisione assolutamente dissennata del presidente USA Donald Trump, gli Stati Uniti il 6 dicembre scorso hanno dichiarato la città di Gerusalemme capitale di Israele e hanno deciso di trasferirvi la propria ambasciata. La mossa di Trump, insieme al vero e proprio furto israeliano di Gerusalemme Est, darà origine ad atti di resistenza spontanea come quello avvenuto nel luglio del 2017 quando Israele ha tentato di limitare l'accesso palestinese alla moschea di Al-Aqsa, il terzo luogo più sacro dell'Islam, a Gerusalemme.
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#CambiaGiro, il Comitato Vicentino per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi pedala il 10 marzo affinchè il Giro d'Italia 2018 non parta da Gerusalemme
Giovedi 8 Marzo 2018 alle 17:45
Il Comitato Vicentino per la liberazione dei prigionieri politici palestinesi accoglie e aderisce all'appello delle associazioni palestinesi #CambiaGiro con il quale si chiede che il Giro d'Italia 2018 non parta da Gerusalemme. Il governo israeliano ha imposto la dicitura Gerusalemme e non Gerusalemme ovest, falsificando un dato di realtà che vede la città delle tre grandi religioni monoteiste divisa tra ovest (abitata da Israeliani ad est) sotto occupazione militare israeliana dal 1967 ed abitata da Palestinesi. La decisione del gruppo dirigente del Giro, accettando le imposizioni israeliane, contraddice il diritto internazionale e le risoluzioni Onu e sceglie di giustificare la politica di Israele che dal 1967 occupa militarmente il territorio palestinese.
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Categorie: Politica
Con i detenuti politici palestinesi in sciopero della fame lanciato da Marwan Barghouti: il 20 e 21 maggio a piazza Matteotti a Vicenza
Martedi 16 Maggio 2017 alle 22:17
Continua lo sciopero della fame dei detenuti politici palestinesi nelle carceri israeliane. Lo sciopero, lanciato da Marwan Barghouti, è iniziato il 17 aprile scorso e sta coinvolgendo quasi 1700 persone. I detenuti chiedono migliori condizioni di vita-cure mediche, libri, poter telefonare, poter incontrare i parenti, porre fine al regime di detenzione amministrativa ma Israele rifiuta ogni contatto, punisce i detenuti con misure di isolamento ed è pronta a somministrare l'alimentazione forzata, prassi che si configura come tortura secondo le leggi vigenti.
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