Uspi: aperte trattative per tariffe postali
Venerdi 9 Aprile 2010 alle 16:09Uspi    Â
Pubblichiamo di seguito il comunicato odierno dell'Uspi (Unione Stampa Periodica Italiana a cui aderisce anche il nostro periodico VicenzaPiù, n.d.r.) relativo al problema gravissimo per le testate dello stop alle agevolazioni postali per l'editoria
Avviati i tavoli tecnici con la presidenza del consiglio e poste italiane per le tariffe postali convenzionate
Tariffe convenzionate al posto delle tariffe agevolate: questa la proposta della P.C.M.
Ieri, 8 aprile, si è svolto il primo incontro tra le Associazioni di categoria del settore (USPI, FIEG, AIE, FNSI, FISC, FILE, MEDIACOOP, ANES) con il Governo (presenti i Sottosegretari Letta e Bonaiuti, il Ministro Scajola, il Vice Ministro Romani e il Capo Dipartimento editoria Elisa Grande) e Poste Italiane S.p.A. (nella persona dell'A.D. Sarmi).
Nella riunione, la Presidenza del Consiglio ha sottolineato la necessità di promuovere un Accordo-quadro pluriennale fra Associazioni di editori e Poste, per concordare tariffe postali, in convenzione, in linea con la normativa europea di liberalizzazione dei servizi postali (che, ricordiamo, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2011) e possibilmente vicine a quelle praticate finora (o con probabilissimi aumenti, ma che dovrebbero essere calmierati dalla supervisione del Dipartimento Editoria della Presidenza del Consiglio).
Convenzioni Editori-Poste pluriennali, quindi, al posto delle agevolazioni postali compensate dallo Stato.
I tempi, ha annunciato la Presidenza del Consiglio, saranno brevissimi: già oggi la Presidenza incontrerà Poste Italiane e da lunedì inizieranno i Tavoli tecnici di confronto tra le Associazioni degli editori e Poste Italiane, per la sottoscrizione di Convenzioni per la spedizione di giornali quotidiani, periodici e libri, con tariffe commisurate al volume di traffico complessivo del settore rappresentato.
Le problematiche relative al settore del "no-profit" saranno risolte in maniera diversa.
L'A.D. di Poste Italiane, Massimo Sarmi, ha assicurato che, una volta concordate le Convenzioni con le Associazioni, le Poste riconosceranno un conguaglio agli editori che nel frattempo hanno spedito a "tariffa piena", in modo che le nuove tariffe (da concordare) saranno comunque applicate dal 1° aprile 2010.
Difficile, invece, per la Presidenza del Consiglio, che si possano reperire nuovi fondi per le agevolazioni tariffarie postali, la cui sospensione attuata dal decreto del Ministro Scajola del 30 marzo scorso resta quindi in vigore.
Numerose interrogazioni parlamentari sono state, nel frattempo, presentate in Parlamento da diversi partiti politici.
Unione Stampa Periodica Italiana
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sito http://www.uspi.it
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Stop agevolazioni postali, bavaglio editoria
Venerdi 2 Aprile 2010 alle 23:24Gusto locale*
Il governo ci regala una doverosa disinformazione
Per l'editoria taglio delle agevolazioni postali
Così facendo si decreta la morte di tanti piccoli editori, l'ennesimo bavaglio alla libera informazione. Da parte nostra la più dura e ferma protesta
Nuova mazzata per l'editoria italiana. Da ieri sono sospese tutte le agevolazioni postali riservate all'editoria libraria, quotidiana e periodica.
Lo stabilisce un decreto dello ministero dello Sviluppo economico, approvato in tutta fretta e pubblicato sulla Gazzetta ufficiale del 31 marzo 2010. Da questa data è scattato lo stop agli "sconti" tariffari previsti per la spedizione dei prodotti editoriali. La decisione è dovuta, secondo il ministro Scajola che ha ideato il decreto, all'impossibilità di sostenere ulteriormente gli oneri, a carico dell'erario, per i rimborsi a "Poste italiane".
Lo Stato stringe la cinghia e a farne le spese è l'editoria, un settore già in grossa difficoltà . La notizia ha colpito tra capo e collo le realtà del settore che, inutile dirlo, sono insorte contro il decreto (VicenzaPiù inclusa, n.d.r.).
"Siamo profondamente indignati per un provvedimento improvviso, non annunciato e che, per la sua applicazione immediata, sconvolge tutte le pianificazioni commerciali del mondo dell'editoria, un provvedimento inaccettabile e sbagliato sia nel metodo che nel merito, contro il quale ci batteremo con la convinzione di vivere ancora in uno Stato di diritto".
La "sospensione delle tariffe agevolate ha l'insostenibile effetto di far gravare sugli editori tale onere". Peraltro, con effetto retroattivo: e, cioè, "imponendo la tariffa piena non rivista anche agli abbonamenti in corso retti da condizioni non più negoziabili, con un aggravio di costi pesantissimo per i già difficili bilanci delle imprese che si avvalgono del servizio postale".
La sospensione delle tariffe agevolate non piace nemmeno all'Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcom). "Avremmo preferito - sottolinea l'Antitrust - l'eliminazione del sistema delle agevolazioni tariffarie che privilegia ingiustificatamente Poste Italiane", facendo in modo, piuttosto, che il "pur necessario sostegno" agli operatori dei settori interessati avvenga attraverso forme di credito d'imposta calcolato sulla base delle spese postali sostenute.
Per ora, le valanghe di critiche sembrano aver raggiunto l'obiettivo minimo di aprire un tavolo di discussione tra governo e parti interessate.
L'impegno dell'esecutivo sarebbe arrivato dal viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani, dopo un colloquio con il presidente della Federazione italiana degli editori, Carlo Malinconico (e con quello dell'Uspi, a cui aderisce VicenzaPiù, n.d.r.).
* La rivista di enogastronomia e turismo di Vicenza, con cui, co nostro periodioc VicenzaPiù e come associati Uspi, non possiamo che essere solidali
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Uspi: no a stop agevolazioni postali editoria
Giovedi 1 Aprile 2010 alle 17:45
Sospensione agevolazioni postali fatto di inaudita gravità , sbagliata anche nei presupposti normativi
In una lettera ai Sottosegretari Gianni Letta e Paolo Bonaiuti, Francesco Saverio Vetere, il Segretario Generale dell'USPI (Unione Stampa Periodica Italiana a cui aderisce anche il nostro settimanale VicenzaPiù, n.d.r.), esprime tutto il disappunto dell'USPI per il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 30 marzo 2010 che sospende le agevolazioni postali per l'editoria.
"Il decreto con cui il Ministero dello Sviluppo Economico dispone la sospensione fino al 31 dicembre 2010 delle agevolazioni postali per l'editoria rappresenta un fatto di inaudita gravità e potenzialmente idoneo a decimare concretamente un settore già in grave crisi come quello dell'editoria medio - piccola.
Le agevolazioni postali sono previste da decenni da leggi che ne fissano i criteri di applicazione e demandano ai decreti ministeriali esclusivamente la misura delle tariffe e delle conseguenti agevolazioni. I decreti, quindi non hanno altra funzione che quella di eseguire concretamente la volontà del Parlamento.
Disporre con decreto la sospensione delle agevolazioni significa ottenere un risultato che solo la volontà espressa dal Parlamento avrebbe potuto ottenere: la fine di questa forma di sostegno all'editoria.
A nulla vale la considerazione secondo la quale la sospensione delle agevolazioni sarebbe dovuta al venir meno del Fondo presso gli appositi capitoli dal bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
A partire dalla Legge 46 del 2004 è stato previsto, e sempre ribadito, che il rimborso a Poste Italiane per le agevolazioni postali viene effettuato nei limiti dello stanziamento previsto nei capitoli.
Infatti, la norma fondamentale dell'art. 3, 1° comma della Legge 46/2004 prevede che:
"Il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri provvede al rimborso in favore della Società Poste Italiane SpA della somma corrispondente all'ammontare delle riduzioni complessivamente applicate, nei limiti dei fondi stanziati sugli appositi capitoli del bilancio autonomo della Presidenza del Consiglio dei Ministri".
La norma, quindi, prevede che siano i rimborsi a Poste Italiane a dipendere dall'ammontare dello stanziamento, non le tariffe agevolate.
Questo vuol dire che, venendo meno i fondi, mai dovranno cessare le agevolazioni postali, anche perché il pretesto del venir meno dei fondi determinerebbe la possibilità per qualunque Governo di abrogare di fatto le agevolazioni postali aggirando la volontà del Parlamento (cosa che, per l'appunto, si sta verificando in questo caso)".
L'USPI si augura che in tempi brevissimi venga abrogato questo decreto e si torni alle agevolazioni postali. Non è possibile che gli editori che hanno già venduto gli abbonamenti annuali da mesi si trovino da un giorno all'altro, e senza preavviso, nella condizione di dover fronteggiare un aumento del 120% delle tariffe.
Al di la di tutte le considerazioni si tratta indubbiamente di un episodio imbarazzante.
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