Bulgarini d'Elci chiamato in causa per lo spazio AB23 concesso al Lemming ma chiuso ad altri "fotografi"... Risponda a questa domanda e a quella sulle "testate online" anonime per la bufala dell'Anfiteatro Berico
Domenica 6 Novembre 2016 alle 12:01Sulla questione dell'assegnazione, resa nota il 27 gennaio 2015, in pianta stabile al Teatro del Lemming dello spazio ora chiamato AB23, cioè l'ex chiesa dei Santi Ambrogio e Bellino di contra' Sant'Ambrogio 23, che già il 10 marzo 2015 era stata oggetto di una interrogazione a firma principale di Lucio Zoppello, consigliere comunale dell'NCD, interviene un cittadino, evidentemente un appassionato di arti fotografiche che si firma ma, in una città dominata dalla paura di tutto, chiede l'anonimato. La sua lettera, che pubblichiamo e che è di fatto indirizzata all'assessore alla crescita (nome infausto in questo periodo...), la giriamo all'interessato senza seguire le lentissime vie dell'Ufficio stampa del Comune.
Continua a leggere"Il senso dell'ordine" , ad AB23 dal 19 dicembre al 30 gennaio
Sabato 1 Gennaio 2011 alle 16:23"Il senso dell'ordine" è l'esposizione degli artisti Matteo Fato e Maria Elisabetta Novello, organizzata dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, che sarà inaugurata ad AB23 (chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino, contrà S. Ambrogio 23) sabato 18 dicembre alle 18. Sostenuta da Regione Veneto, Aim, Gemmo Spa, e curata da Stefania Portinari, "Il senso dell'ordine" è fondata sull'indagine della percezione e dello spazio, su come disposizione e classificazione tendano a reggere l'ordine delle cose che sfuggono, sul ritmo delle azioni ripetitive, ma anche sullo scorrere ininterrotto del tempo. I Continua a leggere
ll senso dell'ordine, in esposizione ad AB23
Mercoledi 15 Dicembre 2010 alle 12:46Torno Subito, personale dei fratelli Calgaro
Martedi 23 Marzo 2010 alle 12:53Comune di VIcenza
"Torno subito", la prima personale vicentina dei Fratelli Calgaro, sarà inaugurata sabato 27 marzo nello spazio AB23
"Torno subito" è il titolo della prima personale a Vicenza dei Fratelli Calgaro. La mostra, promossa dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza in collaborazione con Regione Veneto, Aim e Gemmo Impianti, sarà inaugurata allo spazio AB23 - contenitore del contemporaneo (contrà S. Ambrogio 23) sabato 27 marzo alle 18. La partecipazione è libera.
La mostra - che presenterà uno speciale site-specific e una serie di foto di estrema bellezza formale che indagano nelle paure e nei più inquietanti sentimenti umani - segna l'inizio di un progetto che impegnerà i Fratelli Calgaro per un intero anno in esposizioni in luoghi anomali e non destinati a finalità artistiche, come stazioni di servizio autostradali, vetrine di fornai, serre o appartamenti vuoti. Dopo l'esposizione di AB23, la "ditta Calgaro" lancia un messaggio di distacco temporaneo all'ufficiale (e spesso autoreferenziale) sistema dell'arte con il metaforico titolo "Torno subito". "I Fratelli Calgaro - come spiega la curatrice Stefania Portinari - inventano set differenti e disordini nuovi, vogliono suggerire sguardi interstiziali, naturalmente sempre un po' malvagi, secondo la loro natura".
"Torno subito" è una sorta di progetto di viaggio al cui centro c'è lo spettatore che, abituato a percorrere non luoghi e ad assumere sempre il medesimo atteggiamento nel visualizzare la realtà , è invitato a guardare alla trasformazione del paesaggio che ci circonda come a un cambiamento e ad una evoluzione antropologica che tocca ciascuno di noi. Per questo un'apposita sezione della mostra è dedicata alla "venetudine", a un perfido esame delle idiosincrasie e delle attitudini nascoste di un essere veneti come identità culturale ma soprattutto come inclinazione caratteriale.
Afferma Beppe Calgaro, artista vicentino di nascita ma milanese di adozione, che lavora in ambito nazionale e internazionale, in realtà l'unico componente del sodalizio: "Da quando ho formato la Fratelli Calgaro ho sempre lavorato con la fotografia consapevole del legame di sangue che essa ha con la realtà . Per questi motivi, dopo le tante mostre fatte in gallerie e fondazioni, è nata l'esigenza di un ritorno a quei luoghi, o meglio a quei non luoghi, che hanno sempre animato i nostri lavori. Il progetto vuole ridare spazio al tema del viaggio in memoria di quello on the road che fece il fotografo Robert Frank con lo scrittore beat Jack Kerouac verso la Florida nel 1958. Voglio un rapporto con il pubblico senza filtri, senza appiattimenti mediatici, cercando di dipanare la distrazione, questa ragnatela oggi presente in ogni campo, ben visibile nei buffet affollati delle gallerie. Il tutto sarà ripreso e fotografato in modo da documentare questo melting pot contemporaneo perché solo la strada può diventare il laboratorio per fare in modi diversi e credibili".
La mostra "Torno subito", ad ingresso libero, resterà aperta fino al 2 maggio, il giovedì e il venerdì dalle 15 alle 19; il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.
Informazioni all'assessorato alla cultura: 0444 222122, [email protected].
Note biografiche
Beppe Calgaro è un fotografo professionista, laureato all'Università degli Studi di Venezia con una tesi su Walter Benjamin e la fotografia. Dal 1993 al 1999 partecipa in modo oggettivo e volutamente mimetico ad una serie di progetti collettivi realizzati tra Milano, Venezia e Londra, interagendo con altre figure nell'ambito dello spettacolo, della moda e dell'arte. I suoi scatti vengono concepiti e costruiti secondo modalità che appartengono al mondo del cinema, con la preparazione di veri e propri set, dove operano attori, truccatori, trovarobe, allestitori. Lo scatto finale selezionato non è che la sintesi di un racconto scenografico e coreografico previsto in precedenza, il trasferimento in immagine di un racconto.
Ha esposto, tra le varie mostre, alla Biennale di Alessandria "Video fotografia contemporanea", al VIII Premio Cairo presso il Palazzo della Permanente di Milano, al Castello di Vigevano e al Palazzo Pretorio di Certaldo, all'Anteprima XIV Quadriennale, alla Promotrice delle Belle Arti di Torino, al LAMeC della Basilica Palladiana a Vicenza, in personali presso la galleria Dieffe Arte, a cura di Luca Beatrice, e alla Image Furini Arte Contemporanea di Arezzo, sua galleria di riferimento in Italia.
Mostra di Lucca e Monarca
Mercoledi 30 Settembre 2009 alle 13:30Comune di Vicenza
Nuova mostra ad AB23: "due senza" con opere di Bruno Lucca e Daniele Monarca
Inaugurazione sabato 3 ottobre con la presenza degli artisti
La mostra "due senza" di Bruno Lucca e Daniele Monarca è la terza occasione espositiva del rinnovato spazio AB23, la chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino che l'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza ha voluto recentemente trasformare in un contenitore per il contemporaneo giovane e sperimentale.
Sabato 3 ottobre alle 18 ci sarà l'inaugurazione con Francesca Lazzari, assessore alla cultura del Comune di Vicenza, Flavio Albanese, direttore della rivista "Domus" e progettista di architettura, Stefano Strazzabosco, poeta e docente di letteratura.
L'iniziativa, a cura di Stefania Portinari, è parte della rassegna "Sistemi di contemporaneo" che racchiude momenti installativi e opere diffuse in città e nei parchi oltre che nei luoghi istituzionali, per promuovere artisti che portino a Vicenza una sezione aggiornata dell'arte d'oggi oltre che accogliere concittadini che si siano distinti o si manifestino quali promesse nel campo dell'arte.
I pittori Bruno Lucca e Daniele Monarca condividono da dieci anni lo "studio 1280" situato in quello che era un convento di origini romaniche nel centro storico di Vicenza, abbandonato nel 1280. Appassionati di letteratura e di poesia, declinano la loro ricerca rigorosa e concentrata l'uno su figure senza nome come identità misteriose e in motivi floreali, l'altro con forme che si accampano nello spazio e pattern equilibristi di colore.
Il titolo della mostra, "due senza", si rifà alla disciplina del canottaggio, in particolare a quella variante della voga nella quale l'equipaggio è composto da due soli vogatori che remano ciascuno con un solo remo, senza essere guidati da un timoniere. Allo stesso modo i due pittori perseguono ognuno la propria differente ricerca, pur condividendo uno spazio e l'attenzione al contemporaneo.
In questa occasione espositiva li accomuna anche la presentazione di lavori incentrati sull'indagine di differenti modalità di percezione condotta su pure forme e l'impiego dell'olio di lino, uno dei materiali classici della storia dell'arte, usato con fare apocrifo, non come legante ma come pigmento creatore di aloni. Bruno Lucca lo utilizza infatti dal 1999 applicandolo su tessuto colorato o carta, dapprima realizzando soggetti dedicati al tema dell'identità quali figure umane private dei tratti somatici, prese nell'atto di apparire o di dissolversi, e dal 2009 su forme floreali in lavori di piccole dimensioni contornati da un sottile segno bianco a pastello in una serie intitolata Serre, che sarà esposta per la prima volta a Vicenza proprio con questa mostra ad AB23.
Daniele Monarca presenta grandi dipinti di Astrazione nera e Hardcore Bianco, assieme a Prove di Disastro: acrilici su tessuto che è tela di lenzuolo, come uno sfondo domestico su cui due o tre elementi confliggono tra loro, identificando sfondi di piccoli orizzonti in cui si coagulano punti di accumulo di pittura o dove addirittura il pigmento copre l'intera tela lasciando disvelati solo particolari quali "piccole aporie" in occasione delle quali la visione scompare e si hanno dei "momenti di cecità felice". Assieme a questi saranno in mostra degli esemplari di alcune delle serie dei suoi disegni, sempre rigorosamente composte di venti elementi ciascuna: da Figure del caso ad Andirivieni, da Figura coatta a Efflorescenza, le carte portano impressi ricami, spilli, tratti a matita che cercano l'effetto infantile, punti metallici, combustioni e suture.
La mostra è accompagnata da un catalogo con testi di Flavio Albanese, Stefano Strazzabosco e Stefania Portinari che declinano con tre letture differenti la poetica dei componenti dello studio 1280. Flavio Albanese sottolinea come le loro "strutture isoritmiche" impieghino quelle stesse proporzioni di "aumentazioni" e "diminuzioni" della musica di John Cage ma anche della musica polifonica medievale, così che la loro arte risulta "un duetto di voci soliste che cantano all'unisono", un "conversation piece". Stefano Strazzabosco intesse un componimento a tema intitolato "Uno con" che, nascondendosi sotto le spoglie versificatorie di altri poeti, da Jacopone da Todi a Boccaccio a Palazzeschi, narra il senso segreto delle cose e dei sentimenti e fa comparire aureole, polvere rossa e scarabei, erbe di fossi, conigli che reggono tra le zampe chicchi d'uva, "lenzuolaglia a fiori" e velli d'oro.
L'esposizione resterà aperta al pubblico fino all'1 novembre, il giovedì e il venerdì dalle 16 alle 19.30, il sabato e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.30.
Ingresso libero.
Informazioni all'assessorato alla cultura: [email protected], tel. 0444 222122 - 326547.
Note sugli artisti
Bruno Lucca, nato a Nove nel 1961, espone da tempo con la galleria Weber & Weber Arte Contemporanea di Torino, con la quale ha realizzato mostre quali Via Crucis al Castello di Rivalta, Torino; sue esposizioni si sono tenute alla Galleria Totem di Venezia, a Villa Lagarina a Trento, all'Università di Pavia, a Palazzo Bricherasio a Torino, nella sede del Parlamento Europeo di Strasburgo, al Trevi Flash Art Museum, alla Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, al Museo Casabianca di Malo. Hanno scritto di lui Michele Bonuomo, Riccardo Caldura, Walter Guadagnini, Virginia Baradel, Lucrezia De Domizio, Flaminio Gualdoni e Claudio Cerritelli.
Daniele Monarca, nato a Vicenza nel 1966, ha realizzato numerose installazioni, in particolare per la mostra "In vivo / In vitro" alla Weber & Weber Arte Contemporanea di Torino; per il FestivalStoria edizione 2006 di Saluzzo; per la mostra "Kafka. L'infinita metamorfosi di un processo"; in occasione della mostra "De Figura" con Bruno Lucca all'Officina Arte Contemporanea di Vicenza per la quale è stato realizzato un omonimo libro edito da Nihil obstat e Officina; a Perfomedia '94 in provincia di Bergamo; alla rassegna di studi aperti Please disturb tenutasi a Vicenza nel 1999.
Continua a leggere