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Categorie: Politica, Sindacati
Uil Vicenza, no a manovra per pubblico impiego
Mercoledi 7 Luglio 2010 alle 16:46
Il coordinamento provinciale della UIL Vicenza dice "no" alla manovra economica voluta dal Governo. È questo il messaggio lanciato dalle categorie vicentine del sindacato riunite questa mattina nella sede provinciale (i segretari nella foto VicenzaPiù) per fare delle valutazioni e proporre delle iniziative riguardanti il pubblico impiego.
"Nel nostro territorio l'amministrazione pubblica funziona più che bene - dichiara il segretario provinciale di UIL Vicenza, Riccardo Dal Lago, intervistato da noi con gli altri sindacalisti presenti - , lo testimoniano enti quali INPS, INAIL, Comune, scuola e Polizia che offrono servizi efficienti e di alta qualità . Vicenza, inoltre, si distingue per virtuosismo nell'integrazione di stranieri (terzo posto in Italia). Con questa manovra, però, si va verso una serie di tagli che rischiano di danneggiare fortemente l'efficienza di tutti questi servizi: riduzione degli organici nel pubblico impiego, tagli alle retribuzioni (tredicesima sì, tredicesima no ...) e riduzione dei contributi alle Regioni senza tagliare sugli organici delle Province. Di fronte a tutto questo ci chiediamo se i servizi pubblici potranno ancora mantenere questo livello. E se domani i Comuni fossero costretti a privatizzare i beni di pubblica utilità per sopravvivere?". Continua a leggere
"Nel nostro territorio l'amministrazione pubblica funziona più che bene - dichiara il segretario provinciale di UIL Vicenza, Riccardo Dal Lago, intervistato da noi con gli altri sindacalisti presenti - , lo testimoniano enti quali INPS, INAIL, Comune, scuola e Polizia che offrono servizi efficienti e di alta qualità . Vicenza, inoltre, si distingue per virtuosismo nell'integrazione di stranieri (terzo posto in Italia). Con questa manovra, però, si va verso una serie di tagli che rischiano di danneggiare fortemente l'efficienza di tutti questi servizi: riduzione degli organici nel pubblico impiego, tagli alle retribuzioni (tredicesima sì, tredicesima no ...) e riduzione dei contributi alle Regioni senza tagliare sugli organici delle Province. Di fronte a tutto questo ci chiediamo se i servizi pubblici potranno ancora mantenere questo livello. E se domani i Comuni fossero costretti a privatizzare i beni di pubblica utilità per sopravvivere?". Continua a leggere