Archivio per tag: Ugo De Grandis

Categorie: Interviste, Libri, Storia

Schio, 1943-1945. Storia di dodici «elementi pericolosi»

Venerdi 2 Maggio 2014 alle 21:00
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L’ultimo libro di Ugo De Grandis, Elemento pericoloso. Inquisizione e deportazione politica nella Schio di Salò (1943-1945). L’odissea dei partigiani del Btg. Territoriale «F.lli Bandiera» di Schio deportati a Mauthausen – Gusen (Centrostampaschio, Schio, 2014, pp. 492, 15 euro) racconta delle vicende che portarono all’arresto e alla deportazione in Germania di dodici antifascisti scledensi alla fine del 1944: di questi – Giovanni Bortoloso, Andrea Bozzo, Roberto Calearo, Italo Galvan, William Pierdicchi, Pierfranco Pozzer, Anselmo Thiella, Vittorio Tradigo, Andrea Zanon, Bruno Zordan – solo uno, William Pierdicchi, farà ritorno nel giugno 1945. VicenzaPiù ne ha parlato con l’autore.

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Categorie: Interviste

Schio e lo sciopero del marzo 1944. Un'eccezione dimenticata.

Sabato 1 Marzo 2014 alle 15:05
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Intervista a Ugo De Grandis.

L’1 marzo 1944 migliaia di operai in tutto il Nord Italia scesero in sciopero spinti soprattutto dalle precettazioni obbligatorie in Germania. Non fu il primo sciopero verificatosi dalla nascita della Repubblica Sociale Italiana (RSI) nel settembre 1943, ma fu senz’altro il più vasto e, così mette in luce la storiografia, il primo a non limitarsi a semplici rivendicazioni economiche.

A Schio quello sciopero pare cominciasse addirittura con qualche anticipo rispetto al resto del territorio: lo ha sostenuto un paio di anni fa lo storico Ugo De Grandis, che nell’anniversario dei fatti si presta per VicenzaPiù all’intervista che segue.

Il titolo del suo scritto sull’argomento è Gli scioperi del marzo 1944 a Schio (Quaderni di storia e cultura scledense, Libera Associazione Culturale «Livio Cracco», Schio, ottobre 2011, pp. 60, 3 euro). 

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Categorie: Libri

Ugo De Grandis racconta Antonio Trenti, l'antifascista dimenticato

Domenica 8 Dicembre 2013 alle 02:01
ArticleImage Il magrediense Antonio Trenti vide forse il suo nome sul giornale un’ultima volta nell’anno della morte, quando già era ricoverato all’ospedale di via Baratto, Schio: era il 1979. Ironia della sorte, il libro in cui si annunciava il racconto delle sue gesta e di quelle di altri brigatisti nella guerra di Spagna non fu poi mai realizzato e così il suo nome ritornò, dopo un breve ultimo fulmineo lampo di notorietà, a essere dimenticato. 

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Una storia, una scelta, una vita. Il Quaderno di Ugo De Grandis su Renzo Ghisi "Scapaccino".

Lunedi 14 Ottobre 2013 alle 22:50
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Esce in questi giorni di ottobre il Quaderno di Storia e di Cultura Scledense Nei secoli fedele, in cui lo storico Ugo De Grandis racconta la vicenda umana e resistenziale del partigiano mantovano Renzo Ghisi «Scapaccino», morto a Valli del Pasubio, nell’Alto Vicentino, il 17 giugno 1944. 

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Categorie: Interviste

Valerio Caroti «Giulio». Ugo De Grandis ci racconta la vita partigiana dell'alpino

Giovedi 27 Giugno 2013 alle 16:54
ArticleImage Benchè la sua figura sia una di quelle più care alle autorità comunali scledensi, che hanno recentemente deciso di dedicargli una via, il trattamento riservato all’alpino Valerio Caroti (1921-2000) nella radunata, anche questa alpina, di alcuni giorni fa ha suscitato alcune polemiche. Lo storico locale Ugo De Grandis lamentava infatti dalle pagine del Giornale di Vicenza che il manifesto con la sua foto fosse stato spostato da via Battaglione Val Leogra alla facciata del municipio, in posizione quindi non più centrale ma dislocata rispetto al percorso previsto della parata degli alpini.

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Categorie: Libri

Sabato presentazione di "Malga Silvagno. Il giorno nero della resistenza vicentina"

Venerdi 21 Ottobre 2011 alle 07:46
ArticleImage Circolo "Antonio Gramsci" PRC Vicenza - Il 30 dicembre 1943, nei boschi sopra Conco, quattro partigiani comunisti: Giuseppe Crestani, Ferruccio Roiatti, Tomaso Pontarollo e "Zorzi" furono assassinati da alcuni elementi "bianchi" del distaccamento sorto alcuni mesi prima. Le uccisioni avvennero in due episodi distanti tra loro alcune ore: Pontarollo e "Zorzi" furono assassinati a Malga Silvagno, dopo che i giovani incaricati delle esecuzioni avevano passato in rassegna tutti gli altri componenti per selezionare i cattolici dai comunisti.

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Categorie: Politica, Storia

10 luglio a Schio, per non dimenticare

Domenica 10 Luglio 2011 alle 23:50
ArticleImage Riceviamo su [email protected] da Irene Rui e pubblichiamo

Si è svolta oggi come ogni anno a Schio la contro manifestazione organizzata da Rifondazione Comunista provinciale e del circolo "P. Tresso" di Schio con altre realtà della sinistra scledense (Federazione della Sinistra, Partito dei Comunisti Italiani, Sinistra Ecologia e Libertà) in risposta all'oltraggio che abitualmente si ripete ad opera dei militanti della destra sociale, che con armamentario e simboli di morte inneggianti alla "Repubblica Sociale Italiana", commemora coloro che hanno per anni, durante il periodo fascista, perpetrato terrore e torturato civili e partigiani Qui la Photo gallery di Guido Zentile)

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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