Archivio per tag: Secco Suardo
	
	
			
							
					Categorie: Fatti				
			
			
			
							
				 Se non si  disprezza l’essere umano, non lo si può ridurre in schiavitù. Il conte  Secco Suardo, presidente della delegazione italiana, et le Chargé  d’affaires de Belgique comte Geoffroy d’Aspremont-Lynden furono i  firmatari del protocollo italo-belga del 23 giugno del 1946. Il  contratto, che fu chiamato anche “Uomo – Carboneâ€, seguiva quello del  1922 fra il Governo Italiano e la Federazione Carbonifera Belga, che  aveva consentito a quest’ultima di reclutare durante il ventennio la  manodopera direttamente in Italia. 			
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			Se non si  disprezza l’essere umano, non lo si può ridurre in schiavitù. Il conte  Secco Suardo, presidente della delegazione italiana, et le Chargé  d’affaires de Belgique comte Geoffroy d’Aspremont-Lynden furono i  firmatari del protocollo italo-belga del 23 giugno del 1946. Il  contratto, che fu chiamato anche “Uomo – Carboneâ€, seguiva quello del  1922 fra il Governo Italiano e la Federazione Carbonifera Belga, che  aveva consentito a quest’ultima di reclutare durante il ventennio la  manodopera direttamente in Italia. 			
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Quando eravamo povera gente. 62 anni dopo Marcinelle
Mercoledi 8 Agosto 2018 alle 22:09 Se non si  disprezza l’essere umano, non lo si può ridurre in schiavitù. Il conte  Secco Suardo, presidente della delegazione italiana, et le Chargé  d’affaires de Belgique comte Geoffroy d’Aspremont-Lynden furono i  firmatari del protocollo italo-belga del 23 giugno del 1946. Il  contratto, che fu chiamato anche “Uomo – Carboneâ€, seguiva quello del  1922 fra il Governo Italiano e la Federazione Carbonifera Belga, che  aveva consentito a quest’ultima di reclutare durante il ventennio la  manodopera direttamente in Italia. 			
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			Se non si  disprezza l’essere umano, non lo si può ridurre in schiavitù. Il conte  Secco Suardo, presidente della delegazione italiana, et le Chargé  d’affaires de Belgique comte Geoffroy d’Aspremont-Lynden furono i  firmatari del protocollo italo-belga del 23 giugno del 1946. Il  contratto, che fu chiamato anche “Uomo – Carboneâ€, seguiva quello del  1922 fra il Governo Italiano e la Federazione Carbonifera Belga, che  aveva consentito a quest’ultima di reclutare durante il ventennio la  manodopera direttamente in Italia. 			
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