Archivio per tag: Marlane

Categorie: Diritti umani

Io voglio ricordare. 520 caduti sul lavoro

Mercoledi 30 Giugno 2010 alle 20:23
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di Giorgio Langella

Ritorno sull'argomento dei "caduti sul lavoro" perché se ne parla troppo poco. Se ne parla solo quando succede vicino a noi qualche "disgrazia". Il più delle volte si parla di "tragica fatalità" o di "destino". E lo si fa solo per un giorno o poco più. Poi basta. Sui morti di lavoro cala il silenzio. E con l'oblio quelle persone non ci sono mai state. E allora, a metà di questo 2010, io voglio ricordare. Voglio ricordare Davide Minuzzo che aveva 18 anni e che è rimasto schiacciato tra gli ingranaggi di un macchinario la settimana scorsa a Bressanvido.

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Categorie: Dal settimanale

Le morti "nere": processo al Nordest

Domenica 1 Novembre 2009 alle 08:00

 Articolo pubblicato sul n. 169 di VicenzaPiù da ieri, sabato, in edicola a 50 cent e da oggi, domenica, in distribuzione gratuita in numerose punti cittadini (vedi elenco dei principali su Punti di distribuzione nel box a destra) e scaricabile in pdf sempre dal box qui a destra. 

 

Dalla Calabria al bassanese, due indagini della magistratura
si concentrano sui possibili legami tra lavoro in fabbrica e decessi di operai

 

La Marlane di Praia a Mare (www.sciroccorosso.org)

Due storie lontane centinaia di chilometri, eppure unite da una sottile linea nera. Nera come il colore della morte. Perché quello che accomuna Praia a Mare, piccolo paese affacciato sul mare di Calabria, e Tezze sul Brenta, sono due indagini sulle storie di operai che sarebbero morti a causa delle condizioni in cui erano costretti a lavorare. Due esempi di "miracolo industriale" che si trasforma, nel silenzio e nell'indifferenza generali, in incubo. Il primo è il caso della fabbrica calabrese della Marlane, che a fine settembre ha portato ad una serie di avvisi di reato per omicidio colposo e disastro ambientale per quattordici persone; il secondo è quello della ex Tricom Galvanica di Tezze, da anni al centro di indagini per l'inquinamento delle falde acquifere e per i decessi di alcuni lavoratori. In tutti e due i casi ci sono di mezzo veleni, tumori e complicati percorsi giudiziari. E in tutti e due i casi c'è qualcosa di vicentino.

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Categorie: Politica, Sanità, Informazione

Perché tacere sulla Marlane-Marzotto?

Domenica 25 Ottobre 2009 alle 17:12

Coordinamento PdCI-PRC (provincia di Vi)  

 

Vicenza, 25 ottobre 2009

 

Egr. Direttore,
ancora oggi, sulla vicenda della Marlane, il Giornale di Vicenza non scrive nulla. Dopo la "notiziola breve" del 1° ottobre scorso, nulla è stato pubblicato. Eppure le (poche) notizie riportate da qualche giornale nazionale sono drammatiche e chiamano direttamente in causa industrie e persone della nostra provincia. La Marlane di Praia Mare, in effetti, fu di proprietà della Lanerossi prima e della Marzotto dal 1987 (che pubblicizza ancora il marchio "Marlane").
La Marlane Marzotto di Praia a Mare (Foto repubblica.it)Si capisce che in quella fabbrica è successo qualcosa di estremamente grave. Sono morti di cancro decine di lavoratori, sono stati sotterrati veleni che hanno inquinato il terreno dove sorge la fabbrica. Una strage di persone, una devastazione ambientale che ha pochi paragoni in Italia (e forse anche altrove).
Ma, al Giornale di Vicenza, la notizia sembra non interessare. Eppure, come si legge in qualche articolo di (pochi) giornali nazionali, sono stati emessi quattordici avvisi di reato per omicidio colposo plurimo, lesioni colpose, disastro ambientale, violazione della legge sull'inquinamento e violazione delle norme sulla sicurezza del lavoro. I nomi degli indagati sono stati pubblicati (vedi articoli su La Repubblica e Il Manifesto) e si possono leggere anche in internet: Silvano Storer, Antonio Favrin, Jean De Jaegher, Carlo Lomonaco
(attuale sindaco di Praia a Mare), Attilio Rausse, Lorenzo Bosetti, Bruno Taricco, Vincenzo Benincasa, Salvatore Cristallino, Ivo Comegna, Giuseppe Ferrari, Lamberto Priori, Pietro Marzotto, Ernesto Emilio Fugazzola.
Ieri in Calabria, ad Amantea, c'è stata una grande manifestazione sui veleni che inquinano il territorio. Uno
dei temi di questa manifestazione è stata anche la questione della Marlane-Marzotto. I cittadini calabresi
pretendono di sapere cosa è successo, quali sono le responsabilità, perché si muore per speculazioni e
arricchimenti impropri.
Sulla manifestazione il Giornale di Vicenza di oggi pubblica un articolo a pagina 6 che nulla dice della questione "Marlane-Marzotto".
In un volantino di inizio ottobre, che abbiamo spedito anche ai giornali vicentini, scrivevamo "Noi non vogliamo ancora accusare nessuno. Vorremmo solo sapere la verità. Vorremmo conoscere le responsabilità di questa vera e propria strage. Vorremmo avere la certezza che la Marzotto abbia fatto tutto il possibile per la sicurezza e la vita dei lavoratori della Marlane . E vorremmo che la stampa locale informasse e non tacesse. E invece nei "nostri" giornali non si trova nulla. Perché? Forse è meglio non dire, non sapere, nascondere, tacere . Forse è meglio non coinvolgere l'industria vicentina ... forse Marzotto è troppo potente . Forse i lavoratori assassinati dalla bramosia del profitto a tutti i costi sono soltanto numeri,
un "fastidio" che è meglio nascondere."
Siamo ancora convinti di quello che abbiamo scritto, ma da allora nessuna notizia, un silenzio assordante. Noi continuiamo a non capire (o, forse, a capire troppo bene) e rinnoviamo la domanda: Perché questo silenzio? Perché non si pubblicanessuna notizia? Perché non si approfondisce il problema? Perché?
Pensiamo che una risposta sia non solo un atto di normale educazione, ma un dovere proprio di chi ha la "missione" di informare.
Tacere queste notizie non è libertà di stampa ma il suo esatto contrario.

Federazione della Sinistra - Coordinamento PdCI-PRC (provincia di Vicenza)

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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