In data 22 febbraio 2018 i commissari liquidatori di Banca Popolare di Vicenzain Lca (tra cui il dimissionario Fabrizio Viola, ndr), terminata la due diligence (prevista con i vari adempimenti dagli artt. 2, comma 2, e 4, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2017, n. 99, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 121), hanno comunato a tutti i creditori della LCA che da quella data decorrono i termini di cui all'art. 86, 5° comma, T.U.B. e, dunque, che le domande di insinuazione al passivo dovranno essere presentate entro il giorno 23 aprile 2018. Di seguito pubblichiamo il testo integrale della comunicazione (qui l'originale in pdf).
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In data odierna si è assistito ad un nuovo ed inaspettato sviluppo del procedimento penale che vede imputati i vertici di Banca Popolare di Vicenza, in cui il Gup dott. Roberto Venditti, sciogliendo la riserva assunta sulle richieste di citazione dei responsabili civili formulate dalle parti civili, ha ammesso unicamente quale responsabile civile la Banca Popolare di Vicenza in liquidazione coatta amministrativa escludendo paradossalmente Intesa Sanpaolo. L'orientamento assunto dai giudici del Tribunale di Vicenza si pone in netto contrasto con l'orientamento assunto dai giudici romani nell'omologo procedimento penale che vede coinvolti i massimi esponenti di Veneto Banca.
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I finanzieri del nucleo di Polizia economico-finanziaria di Vicenza, su incarico della Procura, hanno eseguito stamane un sequestro preventivo di 106 milioni di euro nei confronti della Banca Popolare di Vicenza, in liquidazione coatta amministrativa. "Ottima notizia. Ora questi soldi vadano ai risparmiatori. Più sequestri ci sono più aumentano le possibilità per chi ha perso i risparmi di una vita di poterne recuperare almeno una parte" ha affermato Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori, anche se, secondo un lancio Ansa, l'importo che "rimarrebbe" ai soci sarebbe di pochi milioni al netto delle eventuali sanzioni a favore dello Stato a cui è finalizzato il sequestro. Ma se le saznini dovessero essere di pochi milioni allora lo spazio per i soci aumenterebbe com spera il presidente Dona.
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Nella mattinata del 5 febbraio 2018, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Vicenza, su incarico della locale Procura della Repubblica, hanno dato esecuzione, nei confronti della "Banca Popolare di Vicenza S.p.A. in liquidazione coatta amministrativa", ad un sequestro preventivo ai fini della confisca in via diretta per l'importo di 106 milioni di euro, nell'ambito della nota indagine penale concernente le responsabilità individuate nella gestione del citato Istituto bancario berico, che versa attualmente nella fase dell'udienza preliminare.
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Ci sono ancora sei mesi, fino al 30 giugno 2018, per liquidare tutte le attività e società delle ex popolari venete non rilevate da Intesa SanPaolo. Esiste infatti, riferiscono fonti autorevoli, un secondo documento ufficiale della DgComp che dà più fiato ai liquidatori di BPVi e Veneto Banca. Un atto formale, validato anche da Bankitalia, che sposta di sei mesi la data perentoria contenuta nell'allegato `B" inserito tra gli atti del «contratto di cessione d'azienda» firmato all'alba del 26 giugno 2017, nello studio milanese dell'avvocato Carlo Pedersoli, dai liquidatori di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca per la cessione a Intesa delle parti buone al costo di 1 euro.
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Il trait d'union tra le audizioni della Commissione d'inchiesta sulle banche è stato il gossip istituzionale su Maria Elena Boschi, che, lo ripetiamo, se ha detto bugie vada a casa ma finiamola quì con la storia dei conflitti di interessi sui quali è nata ed è stata fondata la seconda Repubblica, Silvio Berlusconi docet. Ebbene la morbosa curiosità sul più bel petalo del "giglio magico" ha fatto il gioco di chi voleva stendere una ulteriore cappa sulle tragiche mancanze dei controllori, Bankitalia e Consob, che hanno permesso e alimentato il crac "impostato" dai controllati, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca qui da noi, altri istituti altrove.
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Chi ha salvato le banche venete? Banca intesa? Il governo italiano? No di certo, ed in modo inconfutabile. Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca o, meglio, quel che è rimasto le hanno salvate i loro soci, con i loro risparmi, i truffati, quelli che già avevano perso tutto. E nonostante questo sforzo immane, nemmeno viene riconosciuto il loro ruolo, ed anzi sono derisi, anche da parte della se non altro inefficiente Banca d'Italia. Nessuno, ma proprio nessuno che dica loro un grazie, ma nemmeno che appunto dica le cose come stanno.
Proprio quando si pensava che Governo e Maggioranza avessero toccato il fondo, ecco che ci sorprendono ancora una volta e cominciano a scavare. E' stato infatti approvato in Commissione Bilancio del Senato un emendamento che istituisce il Fondo per il risarcimento dei risparmiatori truffati, ma rispetto al testo circolato nei giorni scorsi vi sono state parecchie novità , e direi nessuna di positiva per i risparmiatori.n Innanzitutto le cifre già ridicole passano da 150 milioni complessivi a 25 milioni per il 2018 e 25 per il 2019 (quindi 50 in tutto e per tutti), e vengono compresi nel perimetro dei possibili fruitori (in sintesi) i risparmiatori delle "4 banchette" (Etruria, Carife, Marche, CariChieti) e delle due Popolari venete (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca), ma con quali limitazioni?
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Roma. Dal nostro corrispondente.Il numero delle parti civili potrebbe essere alto già prima del quasi certo dibattimento. Per questa ragione è stata prescelta l'aula "Occorsio" della Corte d'Assise, al piano terra dell'edificio A di piazzale Clodio, per l'udienza preliminare del processo per il "crac" di Veneto Banca, in programma domani. Undici gli imputati, quasi tutti amministratori o controllori dei conti dell'istituto nel periodo in cui una serie di violazioni di legge ne avrebbe determinato il fallimento. I reati contestati sono, a vario titolo, aggiotaggio e ostacolo all'esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza.
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A corredo del video con l'audizione di Fabrizio Viola e degli altri commissari delle due ex banche venete ora in liquidazione coatta amministrativa, Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, proponiamo il commento che ne fa Giorgio Meletti su Il Fatto Quotidiano.
In commissione banche si spara sul pianista Padoan. Ieri (7 novembre, ndr) fuoco di fila contro il governo che ha dormito per mesi per poi cedere le due venete a Intesa Sanpaolo per un euro, subendo il ricatto di Messina.