Categorie: Economia&Aziende
Lunedi 15 Gennaio 2018 alle 22:29
Intesa Sanpaolo annuncia al mercato i risultati del proprio invito ai portatori dei titoli senior garantiti dallo Stato di seguito indicati, emessi dalle ex Banche
Venete (
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca) a presentare offerte di vendita dei propri titoli in contanti e al prezzo di acquisto. Al termine dell'Offerta, scaduta lo scorso 12 gennaio, sono stati validamente offerti in vendita titoli per un valore nominale aggregato equivalente a 1,703 miliardi circa suddiviso in un valore nominale aggregato equivalente a 823,5 milioni in relazione ai titoli aventi scadenza 3 febbraio 2020 e in un valore nominale aggregato equivalente a 879,8 milioni in relazione ai titoli aventi scadenza 2 febbraio 2020.
Da Radiocor Il sole 24 Ore per VicenzaPiu.com
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Lunedi 15 Gennaio 2018 alle 09:18
I fronti legali, nel caso delle ex popolari, si moltiplicano. Così come si moltiplicano, in parallelo, le certezze che tutto questo risulterà inutile per far recuperare soldi ai risparmiatori che nel crollo di
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca hanno perso tutto. E che si vedono impedite per legge le azioni di rivalsa, visto il decreto di liquidazione del 25 giugno le ha bloccate nei confronti di
Banca Intesa Sanpaolo, a cui lo Stato ha trasferito le parti «buone» delle due venete.
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Domenica 14 Gennaio 2018 alle 08:45
Con le deroghe al codice civile, le procedure di risoluzione delle banche penalizzano “per principio†subordinati e azionisti. Così l’acquisizione delle banche venete (Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca) da parte di Intesa Sanpaolo si è conclusa con un bel regalo agli azionisti di quest’ultima.
Risoluzioni in deroga al codice civile Nelle procedure di risoluzione sono tutelati solo i piccoli investitori vittime di vendite fraudolente di subordinati. Le ragioni di tutti gli altri sono invece calpestate con ingiusti e colossali trasferimenti di valore. Ciò avviene in procedure non trasparenti, cui non partecipa nessun rappresentante dei possessori dei titoli coinvolti. Le cessioni di attivo avvengono poi in condizioni molto favorevoli agli acquirenti.
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Venerdi 12 Gennaio 2018 alle 09:28
Ex popolari,
Sga apre due uffici in Veneto per gestire i crediti difficili. Il distacco del personale da
Intesa Sanpaolo alla
Società gestione attivi del Tesoro dovrebbe essere ufficializzata la prossima settimana. Ma è già stato annunciato ai sindacati nell'incontro dell'altro ieri. Così a quasi sette mesi dal decreto di liquidazione di
Banca Popolare Vicenza e
Veneto Banca del 25 giugno, entra finalmente nel vivo la gestione dei 18 miliardi tra sofferenze e crediti deteriorati delle due venete, rimasti fin qui in una pericolosa situazione di limbo.
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Giovedi 4 Gennaio 2018 alle 21:07
Il 7 dicembre 2017 sotto il titolo «
BPVi, Veneto Banca, LCA e Intesa Sanpaolo: nel ginepraio a rimetterci è sempre il cliente. Il caso dei bond subordinati e "rifiutati" anche dai media locali. Così la "fiducia" vale solo 1€» abbiamo raccontato il caso, non di certo l'unico e nonostante questo "ignorato", al solito, dal quotidiano locale, di un lettore, trovatosi sbalzato con i suoi bond subordinati, dalla
Banca Popolare di Vicenza a quella ora in
LCA conla filaile ex BPVi di
Banca Intesa Sanpaolo, documentava lui, a negare documenti dovuti per tutelare i suoi interessi nonostante sia ancora un suo correntista.
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Giovedi 4 Gennaio 2018 alle 09:46
Intesa Sanpaolo - il Gruppo bancario che ha inglobato la
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca - ha invitato i possessori di titoli obbligazionari senior garantiti dallo Stato ed emessi dalle medesime ex banche venete, a presentare offerte di vendita dei propri titoli alla stessa Intesa Sanpaolo a un prezzo di acquisto del 101,20%. In particolare - rende noto Intesa Sanpaolo - si tratta dei bond triennali emessi i13 febbraio dell'anno appena concluso dalla Popolare di Vicenza per 3 miliardi di euro, di cui Intesa detiene già 1,75 miliardi, e di quelli, sempre triennali, emessi i12 febbraio 2017 da Veneto Banca per 1,75 miliardi, di cui Intesa detiene 400 milioni.
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Mercoledi 3 Gennaio 2018 alle 08:56
I mesi concitati trascorsi dalla richiesta della procura alla decisione di agire. Quando i pubblici ministeri sono andati a porre i sigilli ai 106 milioni tutto il denaro contante era già passato nella disponibilità di Intesa
I pubblici ministeri Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori, titolari dell'inchiesta sul crac di BPVi, avevano provato a sequestrare i 106 milioni di euro, secondo la procura frutto dell'attività illecita della banca, ma quando si sono recati nella sede della Banca Popolare di Vicenza hanno trovato la cassa vuota. Tutto il contante, ovvero la banca "buona", era infatti già passato a Intesa Sanpaolo dopo la firma dell'accordo col governo.
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Domenica 31 Dicembre 2017 alle 10:41
Se la richiesta di
stato di insolvenza per
Veneto Banca proposta dal pm trevigiano
Massimo De Bortoli venisse accettata dal tribunale civile di Treviso, questa aprirebbe nuovi scenari per i risparmiatori che hanno azioni della popolare di Montebelluna (discorsi analoghi come causa effetto si potrebbero fare per la
Banca Popolare di Vicenza, ndr). "
La domanda di insolvenza farà finalmente chiarezza su quanto è accaduto in Veneto: l'intervento di carattere amministrativo della Bce è inspiegabilmente la 'base giuridica' su cui poggia il decreto del governo, che ha portato alla liquidazione coatta di Veneto Banca - ha spiegato l'avvocato
Andrea Arman, presidente del
coordinamento don Torta".
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Categorie: Fatti, Economia&Aziende
Sabato 30 Dicembre 2017 alle 16:01
Oggi, 30 dicembre, addirittura il quotidiano locale evidenza, per conto del coordinamento sindacale Fabi, First-Cisl, Cgil Fisac, Ugl, Uilca, Unisin che a 20 giorni dalla migrazione informatica delle ex
BPVi e
Veneto Banca in
Intesa Sanpaolo c'è "
il caos agli sportelli: « Code interminabili agli sportelli, rallentamenti delle procedure, situazioni specifiche della clientela gestita anche dalla liquidazione coatta amministrativa, cattivo funzionamento di bancomat e home banking, problemi per le attività di Tesoreria (uno su tutti il pagamento dei ticket sanitari), criticità rispetto agli affidamenti delle imprese».
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Categorie: Economia&Aziende
Martedi 26 Dicembre 2017 alle 23:35
Gianni Zonin, tra i mille "non ricordo" e "non era compito mio", in commissione parlamentare ha detto, quindi, di non aver mai fatto nulla, in Bpvi, anche se era pagato oltre un milione di euro all'anno. Gli interrogatori durante il per ora claudicante processo vicentino daranno ragione o meno a questa ridicola dichiarazione. In ogni caso "emblematico", come lo definsce
La Stampa, è "
il caso dei 96,5 milioni concessi nel 2004 «dal presidente», ovvero Zonin, alla Magiste di Stefano Ricucci senza attendere la delibera degli organi della banca».
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