Gioielli vintage di Barbara Barbantini a Casa Cogollo
Mercoledi 21 Aprile 2010 alle 02:12Comune di Vicenza - I gioielli di design di Barbara Barbantini a Casa Cogollo detta del Palladio. È l'ultima proposta espositiva dell'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza che porta così avanti l'indagine sui materiali e le derive del confine incerto tra arte, design e moda. La mostra dell'artista ligure, intitolata "Lost And Found - Vintage Project", sarà inaugurata sabato 24 aprile alle 18: durante la vernice saranno presenti l'assessore alla cultura Francesca Lazzari, la stessa Barbantini e la curatrice Stefania Portinari. La partecipazione è libera. L'iniziativa è promossa in collaborazione con Regione Veneto, Aim e Gemmo Spa
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Martedi 22 Settembre 2009 alle 14:17Comune di Vicenza
I gioielli di carta di Angela Simone in mostra a Casa del Palladio. Le opere di design dell'artista milanese in esposizione fino al 25 ottobre
Casa Cogollo detta del Palladio riapre le sue porte al mondo del design con una nuova esposizione che presenterà i gioielli di carta dell'artista milanese Angela Simone. La mostra - che è curata da Stefania Portinari ed è promossa dall'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza - verrà inaugurata sabato 26 settembre alle 18 nel salone d'onore di Palazzo Chiericati con successiva visita alla mostra a Casa del Palladio. L'esposizione resterà aperta al pubblico fino al 25 ottobre dal martedì alla domenica dalle 10.30 alle 13 e dalle 15 alle 19. Per ulteriori informazioni è a disposizione l'assessorato alla cultura: [email protected], tel 0444 222114 - 321354.
La designer Angela Simone intreccia e costruisce collane, bracciali, orecchini e monili lavorando carte di consistenze e grammature differenti, con collezioni che cambiano a seconda delle stagioni. Impiegando specifiche tecniche di preparazione dei materiali, tra le quali quella del "suminagashi" (tecnica giapponese degli inchiostri fluttuanti), che le permette di decorare la carta giocando e meditando con inchiostri e acqua ottenendo così disegni astratti e onde, o il "quilling" (cioè il gesto di arrotolarla strettamente), realizza ora gioielli leggerissimi trattenuti da fili vaporosi, ora in cartoncino ondulato e domato come fossero opere costruttiviste. Inventa così perle resistenti, impermeabili all'acqua e sempre sorprendenti: larghe o strette, grandi o piccole, panciute o asciutte, barocche o minimaliste, legate con fili e filati senza limiti di poesia, dal cordone alla lana, dalla coda-di-topo al cordino di caucciù, dal tulle alla canapa.
Incantata dall'uso delle carte, con cui ha una grande familiarità anche per la sua attività di graphic designer, Angela Simone ha progettato con esse molti tipi di oggetti, dedicandosi infine ai gioielli, sui quali può "avvolgere" tutta la sua fantasia perché, come insegnava Bruno Munari che inventò le famose Sculture da Viaggio, «oggi si dà il nome di scultura non soltanto a oggetti scolpiti con lo scalpello, ma anche a qualunque opera a tre dimensioni reali» perché «non è la materia che fa la scultura» e possiamo chiamare così anche «un oggetto pieghevole in cartoncino. Un oggetto leggero, poco ingombrante da portare con sé». Ugualmente le opere di Simone sono sculture da indossare ma anche solo da guardare, come un disegno di Escher di cui ci si chiede come sia stato possibile comporre gli intrecci dei segni.
«Amo la carta, il suo profumo, la sua consistenza - dice l'artista - sia essa pregiata o riciclata, amo la sua anima, fragile e forte insieme. Nascono così collane, ciondoli, bracciali, orecchini unici, tattili, originali, vivi. Mi piace sperimentare materiali nuovi perché io per prima sono curiosa di sapere come saranno le perle. Ogni carta mi trasmette sensazioni e ispirazioni diverse, basta mettersi in ascolto. E sono convinta che la dimensione artigianale sta in mezzo tra la mente e il cuore. La carta e le materie prime lavorate a mano portano con sé gli umori e le emozioni delle persone che le hanno toccate o anche solo sfiorate, dei posti dove sono state». Per lei creare bijoux di carta è stato come compiere un passaggio dalla bidimensionalità della pagina alla tridimensionalità di collane e bracciali: se impaginare una rivista o un volume richiede abilità nell'unire immagini e parole, allo stesso modo creare un gioiello significa esprimere armonia e ricerca di equilibrio tra forme, materiali, pesi e colori.
Le sue opere, oltre che pubblicate dalle principali riviste fashion e indossate in servizi di moda, sono state presentate in numerose mostre, tra le quali quelle al Palazzo della Gran Guardia a Verona, villa Della Porta Bozzolo a Varese di proprietà del FAI, villa Corvini di Parabiago, villa Panza di Biumo a Varese, alla Biennale di arte contemporanea Cartasia di Lucca, al Castello di Garlenda a Savona nonché, a Milano alla Boutique Fabriano e da Surimono. In questo mese di settembre espone anche a Eclate de Mode - Bijorcha a Parigi e al Design Museum della Triennale di Milano in una collettiva dedicata proprio ai gioielli di carta cui sono stati invitati i più interessanti artisti internazionali che lavorano con materiali sperimentali, tra cui la vicentina Barbara Uderzo che ha inaugurato a casa Cogollo le iniziative di design.