Solidarietà ai collaboratori de Il Gazzettino
Lunedi 18 Gennaio 2010 alle 15:40
Da oggi sino a mercoledì 20 gennaio la redazione de Il Gazzettino non riceverà articoli da parte dei propri collaboratori.
Si tratta di una decisione seria e sofferta, assunta da professionisti che da anni, con entusiasmo e passione, garantiscono una informazione seria e puntuale nella nostra Provincia.
La sottoscritta esprime tutta la solidarietà nei confronti di questi lavoratori che si trovano umiliati da decisioni che li costringono all'atto estremo ovvero, astenersi dal lavoro per i prossimi 3 giorni.
Come Parlamentare ho seguito la vicenda in modo attento, inviando interrogazioni (co-firmate anche da altri parlamentari vicentini), al Governo e al Ministro Competente ; ad oggi però quelle risposte non sono ancora giunte.
Ho parlato della situazione vicentina de Il Gazzettino con colleghi di segno politico diverso dal mio, questo per tentare un'azione comune in favore dei collaboratori del Gazzettino, arrivando anche a contattare lo stesso editore Dott. Caltagirone.
Non smetterò di ribadire con forza che la dignità di un lavoratore va posta come priorità , e sono convinta che le richieste avanzate potranno trovare accoglimento da parte dell'editore e dell'azienda.
Condividendo le richieste e interpretando le rivendicazioni di questi lavoratori, sono a riformulare la richiesta che questo patrimonio di professionalità venga valorizzato e non disperso per semplici calcoli economici.
L'eventuale perdita di queste figure sottrarrà l'intera provincia vicentina di voci qualificate che giorno dopo giorno offrono a tutti una informazione seria e di alta qualità .
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Solidarietà ai lavoratori del Gazzettino
Lunedi 18 Gennaio 2010 alle 14:52Federazione della Sinistra
Oggi e nei prossimi due giorni alcuni lavoratori del Gazzettino di Vicenza scioperano per avere il diritto di vedere il proprio lavoro riconosciuto con la dovuta giustizia. Chiedono di poter incontrare l'editore per discutere del proprio futuro e delle condizioni nella quale versa la libertà di informazione nel nostro paese e nella nostra provincia.
A loro va la nostra massima solidarietà senza distinguo, senza ambiguità , senza se e senza ma.
Vorremmo che si facesse la dovuta attenzione a ciò che questa protesta evidenzia. Vorremmo che si discutesse di quelle forme di censura indotte dalla precarietà del lavoro nella quale vivono quei giornalisti che non godono di emolumenti milionari, che non compaiono in televisione a
pontificare su tutto.
Quale libertà di informazione può esistere quando vengono imposte condizioni di lavoro e retribuzioni insufficienti? Quale libertà di espressione può esserci se chi scrive può essere ricattato in ogni momento e non può avere un futuro sicuro?
Un sistema che non tutela il lavoro di chi scrive e, magari, vuole fare inchieste anche scomode è un sistema poco libero, asservito al potere. Pensiamo che la situazione evidenziata dai lavoratori de "Il Gazzettino spa" in sciopero sia comune a tanti, troppi, collaboratori di organi di
informazione provinciali e nazionali.
Mantenere l'instabilità economica e la precarietà di lavoro del lavoratore-giornalista è una scelta ben precisa di chi vuole mantenere il controllo su ciò che viene scritto. Di fatto si impongono forme subdole di autocensura che concorrono a fare in modo che l'informazione italiana sia poco libera, imbavagliata, incerta, timida.
Una situazione intollerabile che ci vede tutti coinvolti anche se non ce ne rendiamo conto. Dobbiamo cercare, ognuno coi propri mezzi, di cambiare questo stato di cose e denunciare con chiarezza questa maniera, poco trasparente e affatto democratica, di "fare informazione".
Vorremmo che fosse chiaro che i lavoratori del Gazzettino scesi in sciopero stanno rischiando quello che hanno di più caro: il loro lavoro e la loro passione di fare giornalismo. Stanno rischiando perché sono ricattabili e, con tutta probabilità , ricattati. E rischiano ancora di
più perché i rapporti di forza non sono certo dalla loro parte.
Per questo è necessario che tutti diano loro perlomeno solidarietà .
Ne va della libertà di ognuno di noi di essere informato da chi lo fa con passione e professionalità .
Giorgio Langella
Ezio Lovato
Federazione della Sinistra - coordinamento PdCI-PRC Vicenza
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Ferrio e la libertà di stampa: "Colleghi, facciamo mea culpa"
Domenica 4 Ottobre 2009 alle 16:30Articolo tratto dal numero 165 di VicenzaPiù, da oggi in distribuzione in numerosi locali cittadini, scaricabile in pdf da questo sito e da sabato acquistabile in tutte le edicole a 50 centesimi
L'ex direttore di VicenzaAbc individua il problema dell'informazione locale nel "provincialismo". E invita i giovani a riscoprire la passione civile. E a mettersi in proprio
Parlare con un giornalista di sinistra vicentino non è semplice. Non perché sia difficile scovarne uno, chè anzi ce n'è eccome. Ma perché si mimetizzano nella democristianeria diffusa e trasversale, che spinge a non esternare le proprie opinioni: potrebbe dar un dispiacere a qualcuno. Stefano Ferrio (anche noto scrittore, n.d.r.) non è una penna all'arrabbiata, ma problemi a farsi intervistare non se ne fa. Freelance, quattordici anni di servizio al Giornale di Vicenza fino al 1999, domenica 4 ottobre firmerà la sua ultima rubrica in prima pagina nell'edizione locale del Gazzettino. Uno spazio in cui, dal 2003 a oggi, ha segnalato e commentato eventi di ogni genere, aggiungendo un minimo di personalità alle declinanti e striminzite pagine cittadine del quotidiano di Venezia.