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					Categorie: Banche				
			
			
			
							
				 Lo Stato rispolvera il vecchio adagio sull’articolo quinto: chi ha i denari (o chi è costretto a metterceli) ha vinto. Con una norma inserita infatti nel decreto banche, approvato in via definitiva al Senato e in votazione in aula alla Camera (con la richiesta di fiducia) tra stasera e domani mattina, il governo ha parzialmente riscritto le regole sulle banche popolari. In particolare ha previsto che nel caso in cui il Mef diventi azionista di una popolare (se insomma sia costretto a partecipare alla ricapitalizzazione, come avverrà per il Montepaschi) si muoverà con tutti i diritti dell’azionista di una società per azioni: viene sospeso temporaneamente il principio del voto capitario — una testa un voto — e i pacchetti di azioni valgono per i soldi che ognuno ci ha messo.			
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			Lo Stato rispolvera il vecchio adagio sull’articolo quinto: chi ha i denari (o chi è costretto a metterceli) ha vinto. Con una norma inserita infatti nel decreto banche, approvato in via definitiva al Senato e in votazione in aula alla Camera (con la richiesta di fiducia) tra stasera e domani mattina, il governo ha parzialmente riscritto le regole sulle banche popolari. In particolare ha previsto che nel caso in cui il Mef diventi azionista di una popolare (se insomma sia costretto a partecipare alla ricapitalizzazione, come avverrà per il Montepaschi) si muoverà con tutti i diritti dell’azionista di una società per azioni: viene sospeso temporaneamente il principio del voto capitario — una testa un voto — e i pacchetti di azioni valgono per i soldi che ognuno ci ha messo.			
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Se lo Stato entra nelle ex Popolari: come cambiano le regole
Mercoledi 15 Febbraio 2017 alle 08:54 Lo Stato rispolvera il vecchio adagio sull’articolo quinto: chi ha i denari (o chi è costretto a metterceli) ha vinto. Con una norma inserita infatti nel decreto banche, approvato in via definitiva al Senato e in votazione in aula alla Camera (con la richiesta di fiducia) tra stasera e domani mattina, il governo ha parzialmente riscritto le regole sulle banche popolari. In particolare ha previsto che nel caso in cui il Mef diventi azionista di una popolare (se insomma sia costretto a partecipare alla ricapitalizzazione, come avverrà per il Montepaschi) si muoverà con tutti i diritti dell’azionista di una società per azioni: viene sospeso temporaneamente il principio del voto capitario — una testa un voto — e i pacchetti di azioni valgono per i soldi che ognuno ci ha messo.			
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			Lo Stato rispolvera il vecchio adagio sull’articolo quinto: chi ha i denari (o chi è costretto a metterceli) ha vinto. Con una norma inserita infatti nel decreto banche, approvato in via definitiva al Senato e in votazione in aula alla Camera (con la richiesta di fiducia) tra stasera e domani mattina, il governo ha parzialmente riscritto le regole sulle banche popolari. In particolare ha previsto che nel caso in cui il Mef diventi azionista di una popolare (se insomma sia costretto a partecipare alla ricapitalizzazione, come avverrà per il Montepaschi) si muoverà con tutti i diritti dell’azionista di una società per azioni: viene sospeso temporaneamente il principio del voto capitario — una testa un voto — e i pacchetti di azioni valgono per i soldi che ognuno ci ha messo.			
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