Extracomunitari e Comune di Montecchio
Sabato 28 Novembre 2009 alle 15:56
È cronaca quotidiana leggere sulla stampa i continui reati e i disagi provocati da cittadini extracomunitari di ogni risma a danno dei cittadini locali. Non ultimo il grave "episodio" verificatosi pochi giorni fa a Montecchio Maggiore, in via Fogazzaro, dove due nigeriani hanno aggredito un Carabiniere, altri che hanno gettato dal balcone una lavatrice stampatasi sul piano d'ingresso, donnone che urlano, bambini che scappano e altri disagi e manifestazioni di mancanza di rispetto e del buon senso di vivere civile... Dalle testimonianze raccolte si possono sentire le peggiori ed incredibili vicende che coinvolgono i "castellani", a danno della multiculturalità . Una situazione sempre più esasperata che si aggiunge alle migliaia di quartieri oramai controllati da queste orde di extracomunitari, non solo nel vicentino.
Mentre il Governo si appresta all'ennesima sanatoria, l'amministrazione di Montecchio Maggiore, eletta al grido di "Padroni a casa nostra", si dimostra del tutto indifferente ed inadeguata nella sostanza, in particolar modo nella tutela dei propri cittadini.
Dalle ultime elezioni e, in conseguenza anche a Montecchio Maggiore, come in gran parte del resto d'Italia, pare riscontrare la cruda realtà nel aforismo che si può trovare all'entrata di qualche osteria, dove si legge: il padrone sono io, chi comanda è mia moglie! Con l'ovvio adattamento...
Piero Puschiavo
Coordinatore Regionale del Veneto
Fiamma Tricolore
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Il triangolo rosso
Sabato 3 Ottobre 2009 alle 23:12Questo articolo è estratto dal numero 165 di VicenzaPiù, da oggi in edicola a 50 centesimi e da domani in distribuzione gratuita in città  e scaricabile in pdf da questo sito
Viaggio tra via Torino, Viale Milano, via Napoli. Tra residenti che denunciano i problemi di sempre (lo spaccio, la prostituzione, il degrado) e immigrati che ribattono: "Si usano due pesi e due misure". Ma si intravedono anche segnali di rinascita, in un'area che avrebbe tutto per diventare il cuore pulsante della cittÃ
Viale Milano, via Torino, via Napoli, corso San Felice, Campo Marzo. Su quanto succede in questo quadrilatero sono puntati, da anni, i riflettori della cronaca, i lampeggianti delle volanti e le schermaglie della politica. È lì che si materializzano molte delle contraddizioni, e delle tensioni, della città : gli appartamenti di pregio accanto a quelli sovraffollati di stranieri, il via vai degli uffici pubblici di giorno e quello delle prostitute di notte, condomini che erano di lusso accanto ad aree dismesse abbandonate al degrado e ad una concentrazione senza uguali di bar e negozi etnici, le telecamere di sorveglianza e lo spaccio fatto alla luce del sole, o quasi. Gli uni a fianco agli altri, senza soluzione di continuità . Con tutto quello che ne deriva. Per provare a capire come stanno le cose, dopo anni di interventi, dibattiti, blitz e pattugliamenti, siamo andati a fare un giro in zona, accompagnati da due che hanno vissuto da vicino tutto l'evolversi della vicenda: Florio Cappon, voce storica dei residenti di viale Milano e viale Torino, e Morteza Nirou, a lungo rappresentante dei migranti della città . Ecco cosa ne è venuto fuori.
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