Categorie: Fatti
Venerdi 24 Marzo 2017 alle 10:07
Ci sarà un interrogatorio bis per
Gianni Zonin, l'ex presidente di
Banca Popolare di Vicenza che martedì, dopo un paio di rinvii, ha incontrato per la prima volta gli inquirenti che gli contestano i reati di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza. Un secondo appuntamento nella caserma della Finanza di Vicenza, proprio a due passi da casa sua, dopo le quasi 5 ore di interrogatorio dell'altro giorno. Già oggi l'imprenditore 79enne potrebbe ripresentarsi ai sostituti procuratori Gianni Pipeschi e Luigi Salvadori, al colonnello Crescenzo Sciaraffa e al tenente colonnello Fabio Dametto, per rispondere alle domande sulle presunte irregolarità di gestione che hanno trascinato l'istituto (e migliaia di azionisti) sull'orlo del baratro.
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Categorie: Banche
Lunedi 21 Novembre 2016 alle 10:09
Maledetto
bail-in. L’applicazione di un principio semplice, chiaro e pienamente condivisibile — chi sbaglia paga e chi investe i propri soldi nel capitale di rischio di un’azienda non deve farne ricadere gli effetti (quando sono negativi) sulla comunità dei contribuenti — si è trasformato in un pasticcio che mina le basi del sistema creditizio nazionale. Un anno fa, domenica 22 novembre 2015, proprio per evitare gli effetti della norma sul Bail-in che sarebbe entrata in vigore a gennaio 2016 il governo, con la
Banca d’Italia e la fattiva è indispensabile collaborazione delle maggiori banche italiane — con discutibile astensione degli istituti esteri — risolse la pratica che riguardava le quattro banche in grave dissesto, separandone i crediti inesigibili dalle attività in bonis, e affidando queste ultime a
Roberto Nicastro, perché arrivasse il più rapidamente possibile a una vendita capace di restituire agli investitori almeno una parte di quei 1.800 milioni di euro versati per il salvataggio.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Mercoledi 26 Ottobre 2016 alle 17:07
Su Lettera 43 a firma di Occhio di lince c'è un interessante articolo sulle due ex Popolari Venete che vi proponiamo di seguito e che ha un titolo illuminante: "Veneto Banca e BPVi, le difficili nozze riparatrici. La Bce spinge per la fusione Veneto Banca-BpVi. Ma non mancano gli ostacoli: esuberi, cessione dei Npl, ricerca di investitori". Ma fusione o non fusione, resta la questione che queste due banche sembrano non avere alcun futuro, né da sole né tantomeno assieme. Difficile, se non impossibile, appare, infatti, trovare qualcuno che ci voglia mettere dei quattrini magari a sconto con azioni emesse a 0,05 euro, metà del valore attuale di ognuna, perchè quello in effetti sarebbe il valore oggi. E magari non per ognuna di esse per l'accoppiata... se la BCE farà meglio i conti visto che per Danièle Nouy servirebbero almeno 2,5 mld di euro, ma per noi, immodestamente, ne mancano già altrettanti solo per la Banca Popolare di Vicenza.
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Categorie: Banche
Mercoledi 19 Ottobre 2016 alle 09:43
Da una parte gli uomini della Vigilanza europea, guidati da
Danièle Nouy. Dall’altra il numero uno di Atlante,
Alessandro Penati, azionista unico di
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca. Sul tavolo, la road map per la ristrutturazione delle due ex banche popolari venete. A quanto risulta al Sole 24Ore, ieri mattina il vertice del fondo italiano salva-banche ha incontrato gli ispettori della
Bce. Un appuntamento, secondo quanto trapela da fonti vicine alle banche interessate, che sarebbe servito a Penati a condividere con la Vigilanza le linee guida in vista della messa in sicurezza dei due istituti. Ma che è stato utile per fare anche il punto sullo stato di salute delle due banche, e i miglioramenti registrati negli ultimi mesi sia sul fronte della pulizia di bilanci che sulla liquidità .
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