Aggiornamento sul caso GDS
Mercoledi 30 Settembre 2009 alle 17:20CGIL Vicenza
CASO GDS DI CORNEDO: capitali pubblici nelle finanziarie che sostengono i progetti all'estero dell'azienda che vuole lasciare a casa diversi lavoratori
"E' una contraddizione evidente: come possono Stato e Regione sostenere attraverso società finanziarie iniziative all'estero di un'azienda che delocalizza in Romania e Cina e lascia a casa lavoratori nel nostro Paese?" Lo afferma Morgan Prebianca della segreteria della FIOM CGIL di Vicenza rispetto al caso GDS Spa di Cornedo Vicentino. "Per questo nei prossimi giorni ci incontreremo in Consiglio regionale del Veneto con la presidente della commissione attività produttive, Giuliana Fontanella, e in quest'ottica è stata ispirata la discussione in consiglio provinciale accesa da Emilio Franzina che chiede una presa di posizione dell'assessore al lavoro Morena Martini!"
Al sindacato si chiedono come si possa utilizzare risorse di tutti i cittadini per impoverire il tessuto lavorativo e produttivo veneto e vicentino attraverso delocalizzazioni "coordinate" da società finanziarie con partecipazioni pubbliche. "Abbiamo scoperto che la GDS è in Romania grazie all'appoggio della FINEST Spa, finanziaria nella quale partecipa la Regione Veneto - afferma Prebianca, e prosegue -; poi è a Taiwan, Usa e Cina grazie all'appoggio della SIMEST Spa, quest'ultima partecipata dal Ministero del Commercio". Insomma è una questione di etica e di ruolo sociale dell'imprenditoria, ma anche di regole che permettono di utilizzare certi strumenti finanziari promossi dal pubblico non per espandere il business e rafforzare l'internazionalizzazione delle nostre aziende (finalità voluta dal legislatore), ma addirittura per migrare!
Alla FIOM di Vicenza infatti sono convinti che la GDS Spa non possa mantenere la sua presenza in Italia (a Cornedo Vicentino, Motta di Livenza e Torino) se la produzione viene delocalizzata: "Nell'incontro di ieri avvenuto all'Associazione industriali di Vicenza, previsto dopo l'apertura della procedura di mobilità - ha raccontato Morgan Prebianca - ci è stato ribadito dalla proprietà che le fuoriuscite sono 44 e non 60 come previsto in un primo momento e che resteranno in piedi a Cornedo la direzione, l'ufficio commerciale e quello di ricerca e sviluppo".
"Secondo noi, visti altri casi simili, - sottolinea il segretario FIOM - non sarà così e alla fine il rischio è quello di una migrazione di tutti i reparti e della chiusura in Italia: intanto sappiamo che l'azienda di Cornedo si fonderà con quella di Motta di Livenza, che è in difficoltà . Sappiamo che la produzione di Torino sarà riconvertita. Sappiamo che i reparti produttivi veneti se ne vanno all'estero. Per questo siamo preoccupati e abbiamo chiesto (FIOM e RSU della GDS, ndr) a gran voce il piano industriale alla proprietà per capire bene che intenzioni ci sono".
"Dopo una mediazione durata qualche ora - conclude Prebianca - siamo riusciti a spuntarla e la dirigenza della GDS ci ha promesso che a breve ci darà in mano il piano industriale dell'intero gruppo! Da quel documento cercheremo di aprire un dialogo con la proprietà che possiede un gruppo in attivo, con prodotti competitivi sul mercato, ma che vorrebbe aumentare i margini di profitto. Ma a quale prezzo? lasciando sul lastrico 44 famiglie nella sola Vallata dell'Agno?" E si tratta di 44 lavoratori altamente specializzati.
Domani intanto Morgan Prebianca della FIOM Cgil con le RSU animerà un'assemblea dei lavoratori per spiegare loro bene la situazione.
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La mobilità in Gds scende a 44 lavoratori
Venerdi 25 Settembre 2009 alle 18:15CGIL Vicenza
LA MOBILITA' IN GDS SCENDE A 44 LAVORATORI - SINDACO DI CORNEDO AMAREGGIATO E DISPIACIUTO, MA DELUDE!
Novità nella vertenza sindacale alla GDS di Cornedo Vicentino, l'azienda che produce display elettronici per aeroporti e stazioni. All'apertura ufficiale della mobilità l'azienda ha comunicato che i dipendenti coinvolti non sono più 60 ma sono 44. "Da una prima analisi dei profili professionali sono tutti operai - afferma Morgan Prebianca della segreteria FIOM - Quindi nonostante la riduzione del numero a noi resta la medesima preoccupazione che l'azienda possa proprio chiudere, visto che a rimanere a casa sono coloro che hanno mansione di operaio e che quindi viene cancellata la produzione!"
"Stamane dal sindaco di Cornedo, Martino Montagna - ha aggiunto Prebianca - abbiamo appreso che l'azienda non ha dato assicurazione di mantenere nel lungo periodo l'insediamento amministrativo-commerciale che quindi potrebbe nel medio periodo essere trasferito altrove".
"Abbiamo chiesto al Sindaco - continua il segretario FIOM - di prendere una posizione politica, e cioé avremmo voluto che la Giunta e il Consiglio comunale siglassero un documento che sostenesse il mantnimento alla GDS di un presidio produttivo. E che prendesse atto che la perdita della produzione dell'azienda si trasformi in un colpo mortale per l'economia della vallata dell'Agno". Ma questo non è avvenuto e la delegazione è rimasta delusa!
Il Sindaco ha espresso la sua solidarietà ai lavoratori ed ha auspicato - raccontano dalla FIOM - che la chiusura non sia traumatica per le famiglie e che non sia totale e immediata.
Inoltre Martino Montagna ai rappresentanti dei lavoratori ha detto che concorda con i sindacati sulla necessità che venga prodotto dall'azienda un piano industriale al fine di mantenere in loco un presidio della GDS.