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Categorie: Politica, Sindacati

Documento politico Cgil Fp (G. Puggioni)

Lunedi 1 Marzo 2010 alle 22:23

Cgil Vicenza   

Il IX congresso provinciale della Funzione Pubblica di Vicenza assume la relazione del Segretario Generale.
Il congresso ritiene un valore imprescindibile, a partire dai risultati congressuali e dal reciproco riconoscimento delle differenti posizioni, la gestione unitaria e collegiale della categoria.
Il congresso si svolge nel pieno della più grande crisi finanziaria, economica e sociale dal dopoguerra ad oggi.
Caratteristiche fondamentali di questa crisi consistono nella crescita delle disuguaglianze e nell'aumento della precarietà lavorativa a sociale.
In questo contesto, l'azione del Governo si sta rivelando del tutto inefficace.
L'anno che trascorso è stato, per il mondo del lavoro, un anno davvero drammatico, con una crescente difficoltà sia nel rapporto tra la nostra organizzazione e le istituzioni, sia nel rapporto e nella condivisione di strategie con le altre organizzazioni sindacali confederali, a partire dalla sottoscrizione dell'Accordo Separato sugli Assetti Contrattuali.
Fondamentale risulta allora recuperare spazi comuni di contrattazione, ma al contempo vincolare la sottoscrizione degli accordi all'approvazione da parte di tutti lavoratori e le lavoratrici, iscritti/e e non, prassi che ormai è ineludibile sancire con una legge sulla rappresentanza.
Gli accordi separati nel pubblico impiego, che per quanto ci riguarda hanno interessato l'intero comparto delle Funzioni Centrali, hanno segnato una frammentazione nel mondo del lavoro, provocando una frattura nel movimento sindacale che sta producendo ulteriori divisioni nella stipula degli integrativi di Enti e Ministeri.
Le leggi finanziarie, insistendo nella politica dei tagli alla spesa e perseguendo la sostanziale riduzione del personale con il blocco del turn-over e delle assunzioni, nei fatti mettono in discussione l'universalità dei diritti di cittadinanza e l'accesso allo stato sociale, provocando al contempo l'aumento del precariato e un ulteriore ricorso a processi di esternalizzazione/privatizzazione.
Per le P.A. vanno chiesti maggiori investimenti, finalizzati alla qualificazione e alla stabilizzazione dei troppi lavoratori precari, che ne garantiscono i servizi ordinari e le importanti funzioni sociali.
In un simile quadro, la CGIL deve assumere nel suo profilo organizzativo e politico la rappresentanza di questi lavoratori, valutando anche l'opportunità di farli confluire nei sindacati di categoria, che devono assumere il tema della precarietà come prioritario.
La mercificazione dei servizi sociali, le esternalizzazioni e gli appalti al massimo ribasso, che non tengono conto della qualità dei servizi erogati e investono pesantemente i lavoratori ed il sistema delle cooperative sociali, creano spesso gravi forme di sfruttamento e devono essere fermati con un'azione costante di tutta la confederazione.
L'approvazione della legge sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali mette in discussione la fruibilità di beni comuni di fondamentale importanza, come l'acqua.
Siamo in presenza di un disegno neo-liberista che fa regredire la capacità di risposta dei servizi pubblici, delineando un'idea di Stato-minimo che nulla ha a che vedere con l'esistenza di un welfare in grado di garantire servizi qualitativamente efficaci ed efficienti per tutti i cittadini.
In questo quadro, l'idea del lavoro pubblico come fattore di spesa ha continuato a prevalere, condizionando in tal senso le ultime leggi finanziarie, che in maniera emblematica non prevedono risorse per i rinnovi contrattuali dei comparti pubblici.
Il primo banco saranno i rinnovi contrattuali del pubblico impiego scaduti a dicembre 2009: l'incremento delle retribuzioni non potrà solo recuperare l'inflazione ma garantire aumenti salariali reali, che risarciscano delle perdite degli anni passati.
Si impone un nuovo patto fiscale che assuma la crescita dei redditi più bassi e da lavoro come obiettivo prioritario.
Le risorse vanno tratte dalla lotta all'evasione fiscale, dalla tassazione sulle rendite finanziarie e sui grandi patrimoni. Vanno attuati la restituzione del drenaggio fiscale, la riduzione del carico fiscale sulle pensioni, il ritorno ad una progressività vera del prelievo fiscale con la riduzione delle aliquote più basse.
L'obiettivo primario della nostra proposta deve essere quello di ottenere una politica di redistribuzione della ricchezza che consenta a salari e pensioni di recuperare potere d'acquisto, per ridare slancio al mercato interno aumentando la capacità di consumo di lavoratori e pensionati.
Il sistema pensionistico contributivo necessita di una revisione: ciò riguarda sia chi sta già lavorando sia chi entra oggi nel mondo del lavoro e che, con prospettive di precariato e discontinuità, rischia di non vedersi garantita una vecchiaia dignitosa.

La spinta alla modernizzazione ha spesso assunto, nelle intenzioni della maggioranza di governo, il carattere della propensione liberista alla privatizzazione dei servizi, anche veicolando un'idea del lavoro pubblico come mero fattore di spesa.
Nel contrastare questa logica, riteniamo invece che l'obiettivo fondamentale per una vera riforma della Pubblica Amministrazione debba passare attraverso la valorizzazione di un legame tra la domanda di servizi pubblici di qualità, l'efficacia e l'efficienza dell'offerta e la difesa dei diritti dei lavoratori che erogano i servizi.
Il ministro Brunetta, mentre ci taccia di "fannullonismo", in realtà mira ad annullare il sistema contrattuale e delle relazioni sindacali.
E' di tutta evidenza infatti come l'approvazione del D.L. 112/08 (convertito nella L. 133/08) e l'ulteriore legge di riforma della P.A. abbiano operato la ri-legificazione del rapporto di lavoro pubblico e abbiano nei fatti cancellato la contrattazione integrativa e con essa il ruolo la funzione delle RSU, prevedendo la competenza esclusiva della dirigenza su importanti materie quali l'organizzazione del lavoro, la definizione degli orari e la discrezionale attribuzione dei premi legati alla produttività.
La CGIL, posta costantemente sotto attacco, ha sostenuto battaglie importanti per la difesa dei diritti dei lavoratori, per la democrazia nel mondo del lavoro, contro le privatizzazioni, per un sistema di welfare solidale e universale.
Si ribadisce la necessità della costituzione di un fondo nazionale e regionale a sostegno della non autosufficienza e della disabilità in generale.
Per la CGIL le politiche di welfare sono infatti "motore di sviluppo": non una spesa, ma un investimento in senso proprio.
Si tratta di un sfida che deve poter contare su un'organizzazione forte, plurale e nello stesso tempo coesa, autonoma, aperta ai giovani, alle donne, ai migranti, in grado di rinnovarsi e di stare in campo con il proprio progetto producendo, con le necessarie mediazioni, cambiamenti reali per le persone che rappresenta, mantenendo quel tratto caratteristico di sindacato confederale del lavoro, che ci permette di essere nel contempo il sindacato generale dei diritti.
Il congresso, a fronte di dichiarazioni del Governo, che nega la crisi e promette che nessuno sarà lasciato indietro, manifesta grande preoccupazione per la situazione dell'occupazione nel paese e anche a Vicenza, dove sono presenti situazioni drammatiche che non hanno precedenti nel recente passato. Esprime la propria solidarietà alle lavoratrici ed ai lavoratori che si trovano ad affrontare crisi aziendali senza garanzie e prospettive di una loro positiva soluzione.
Infine il congresso invita tutti gli iscritti ed i lavoratori a partecipare alla sciopero generale del 12 marzo per una politica fiscale equa, per ridurre le tasse sui salari e sulle pensioni e per politiche di accoglienza e lotta alle nuove schiavitù.

 

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Categorie: Sindacati

Relazione di Giancarlo Puggioni (Cgil Fp)

Lunedi 1 Marzo 2010 alle 22:06
Cgil Vicenza       

 

RELAZIONE INTRODUTTIVA
IX CONGRESSO FP CGIL VICENZA
GIANCARLO PUGGIONI, Segr. Gen. FP CGIL VICENZA


Care compagne e cari compagni,

gentili ospiti e graditi invitati,

siamo, oggi, alla conclusione della campagna congressuale che ha impegnato la FP CGIL di Vicenza.

Il documento congressuale " diritti e lavoro oltre la crisi" ha raccolto il 42, 37% dei voti, il documento "La Cgil che vogliamo " il 57, 63 % , risultati conseguiti dopo un'intesa e capillare campagna di assemblee e di consultazioni, fatta di oltre 90 assemblee (per l'esattezza 96 assemblee), territoriali e di posto di lavoro, che hanno coinvolto i lavoratori e le lavoratrici di tutti i comparti che rappresentiamo ed organizziamo, sia del privato che del pubblico impiego.

Abbiamo fatto un gran lavoro: ringrazio tutti i compagni e le compagne della segreteria, i delegati e le delegate del Comitato Direttivo, le compagne e gli amici nei posti di lavoro che hanno permesso, con il loro impegno ( anche con utilizzando parte del proprio tempo libero), la loro determinazione, la loro motivazione, la riuscita, prima di tutto, in termini di partecipazione, del congresso.

La partecipazione dei lavoratori e degli iscritti alle assemblee ha dato senso e significato alla nostra Organizzazione che si conferma ben presente e radicata nei posti di lavoro e nel territorio.

Il consenso che abbiamo registrato nelle assemblee sulle nostre analisi della situazione politica ed economica del paese, l'interesse che abbiamo potuto cogliere sulle nostre proposte e sulle strategie che la nostra Organizzazione si prefigge di assumere, l'attenzione e la serietà con la quale gli iscritti hanno potuto confrontarsi anche sulle diverse opzioni politico programmatiche con le quali ci siamo presentati alle lavoratrici ed ai lavoratori, rappresentano un patrimonio di partecipazione e di senso di appartenenza importante e fondamentale che rendono questa nostra grande Organizzazione Sindacale davvero unica.

In questo straordinario mese e mezzo di assemblee, abbiamo sviluppato la nostra articolata discussione su due documenti congressuali con serietà e maturità, con quell'approccio ai temi oggetto di discussione, utile ad aiutare le lavoratrici ed i lavoratori a ragionare ed a riflettere sul quadro politico e sul contesto, analizzando l'attuale situazione politico sindacale, addentrandoci nella crisi economica, approfondendo i limiti del nostro sistema di Welfare, valutando e ragionando sui contratti, sulle condizioni materiali di milioni di lavoratori, sulla condizione dei giovani e dei pensionandi.

Non sono mancati anche i momenti di tensione e di difficoltà, non è stata una passeggiata, tutt'altro. Vi sono state anche delle incomprensioni, non sono mancati, rilievi ed osservazioni, seppur conseguenza da un lato, della inesperienza e leggerezza da parte di qualche delegato e delegata, che spinti da una grande carica motivazionale hanno, mi permetto di dire, sottovalutato alcuni aspetti formali non secondari, dall'altro, il vortice e la corsa con la quale,insieme a tutto il resto, in questi pochi giorni abbiamo fatto oltre 96 assemblee, disattenzioni e distrazioni ci possono anche stare....

Io penso che la maturità, il senso di responsabilità, La valutazione oggettiva delle situazioni, ha permesso, a questo gruppo dirigente, di prendere comunque sempre in considerazione tutte le osservazioni ed aver trovato, insieme, congiuntamente,anche le opportune e giuste soluzioni, soluzioni che hanno permesso quindi il ricomporsi di situazioni che avrebbero potuto, se non affrontate insieme, complicarsi.

Nelle assemblee abbiamo visto da parte degli iscritti e dei lavoratori interesse, abbiamo visto anche passione e idealità.

Abbiamo visto che La nostra impostazione politica, fondata sui valori costituzionali, a partire dalla solidarietà e dalla giustizia sociale, è non solo attuale ma fortemente rivendicata dalle lavoratrici e dai lavoratori, che ci chiedono di tenere alti i valori che rappresentano la vera e grande forza della CGIL.

I lavoratori e le lavoratrici sono la FP CGIL: insieme abbiamo potuto, ancora una volta positivamente vederci confermato che i nostri iscritti sono liberi, che hanno scelto liberamente di iscriversi alla più grande Organizzazione Sindacale, hanno scelto di stare con chi si batte per la dignità e i diritti delle persone.

LA CGIL, LA FP CGIL

La nostra Organizzazione ha una lunga storia, una storia centenaria, ed in queste assemblee, abbiamo avuto una ulteriore conferma che il sindacato serve, serve più di prima, è importante la nostra presenza per le persone, per i lavoratori, per il Paese, per i più deboli.

Il sindacato, NOI, mettiamo al centro della nostra iniziativa i valori della solidarietà, della giustizia, promuoviamo un'idea di sviluppo, democratico, civile e morale, fondato sulla convivenza pacifica tra i popoli, sui diritti delle persone.

Con questo congresso ribadiamo il nostro impegno per la pace "senza se e senza ma", rivendichiamo un'Europa sociale e politica, vogliamo un nuovo modello di sviluppo.

La CGIL nella sua storia è stata protagonista nella formazione dello Stato Italiano e nell'affermazione della democrazia,, la CGIL con i suoi uomini e le sue donne ha continuato ad esistere anche durante la dittatura fascista, clandestinamente, contribuendo, nella lotta partigiana antifascista alla liberazione dall'occupazione nazista e dalla dittatura.

La Costituzione Repubblicana ha nei suoi principi e valori fondanti il Lavoro: l'Italia è una repubblica fondata sul lavoro, la sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione Repubblicana.

La storia ci dirà che poi, nel dopoguerra, la CGIL sarà protagonista nel preservare le istituzioni democratiche dallo stragismo neofascista e dal terrorismo.

Così come, analogo protagonismo, la CGIL lo avrà attraverso le grandi lotte per la conquista dell'istruzione pubblica e della sanità pubblica, per l'universalità dei diritti di cittadinanza.

Nel precedente congresso festeggiammo i 100 anni di storia della CGIL, quelle celebrazioni furono cariche di emozioni, furono capaci di di unire la memoria con le prospettive future, per un futuro migliore per le giovani generazioni.

Una storia dunque ricca di conquiste, frutto di grandi lotte, di lotte nelle quali anche molti compagni e molte compagne ci rimisero, purtroppo, anche la loro vita, o furono oggetto di violenze e rappresaglie, compagni e compagne che lottarono fino alla fine per la democrazia e per la Repubblica, a cui dobbiamo un grande ed infinito riconoscimento.

Quattro anni fa, dunque celebranno i 100 anni di vita della CGIL, che solo a ricordarlo, ci emoziona, ed allora, eravamo fiduciosi che il Paese potesse uscire da un declino economico, politico e sociale particolarmente grave. Eravamo prossimi alle elezioni politiche, era il 2006, certi che un possibile cambio di governo, un governo di centro sinistra, avrebbe potuto creare i presupposti per una ripresa, non solo economica ma anche e soprattutto politica e sociale.

Vinse le elezioni Prodi con una grande alleanza democratica, dal centro alla sinistra, ma con, purtroppo, ottenne una maggioranza numerica molto risicata che, in parte, ne condizionò l'operato.

Le grandi aspettive vennero purtroppo e molto presto disattese, in quell'anno e mezzo di effettivo governo, il confronto fu complicato, i risultati modesti.

LA CRISI ECONOMICA, LA CRISI DI UN MODELLO DI SVILUPPO INSOSTENIBILE

La recente crisi economica che ha colpito recentemente il nostro Paese, già in crisi ed in declino da diverso tempo, è la crisi di un modello di sviluppo, il modello neo liberista che si è rivelato del tutto insostenibile, economicamente e socialmente, ed anche sotto il profilo ambientale.

La realtà è durissima, molto più grave di quanto appaia.

La società in cui viviamo è profondamente ingiusta, inumana, destinata, se non cambia, a mettere in discussione la stessa sopravvivenza dell'uomo sul pianeta, perché l'attuale modello neoliberista è del tutto insostenibile anche sotto il profilo ambientale, sociale e relazionale.

Lo sviluppo di matrice neo liberista ha fondato la propria esistenza sull'accumulazione illimitata, sulla crescita economica, una crescita che è stata però solo per i ricchi.

La ricchezza prodotta non è andata al lavoro, è andata al capitale con la conseguenza che le disuguaglianze sono drammaticamente aumentate (i ricchi + ricchi, i poveri + poveri), in tutto il mondo, anche nei paesi in via di sviluppo.

L'ambiente e la terra sono tutt'ora sottoposti ad una violenza ed a uno sfruttamento senza limiti che sta già producendo effetti gravissimi sulla salute degli esseri viventi.

Il neo liberismo ha, con le sue caratteristiche, generato guerre, terrorismo, scontri e conflitti armati, che sono sempre più frequenti.

L'ideologia capitalista impone il mercato su tutto, per essa tutto può e deve essere mercificato nel nome della crescita non esistono diritti e persone, esite solo il profitto ed il potere.

La dimensione finanziaria ha schiacciato quella economica, è stata accompagnata dalla progressiva riduzione dello stato e delle sue funzioni pubbliche.

Bassi salari, centralità dell'impresa, destrutturazione e dismissione progressiva delle funzioni pubbliche: sono stati "l'ABC" del neoliberismo !!!!

Le conseguenze le vediamo, ce lo dicono anche i lavoratori nelle assemblee, ce lo confermano tutte le analisi economiche e statistiche: le disuguaglianze crescono, 1 bambino su 4 in Italia vive in famiglie sotto la soglia di povertà, abbiamo u sistema di Welfare che non copre e non tutela come dovrebbe ed è sempre più spesso messo in crisi, messo in una condizione tale da non essere in grado di garantire i diritti universalmente intesi e costituzionalmente conquistati, dalla salute all'istruzione.

i precari oramai sono la normalità, la precarietà ha espulso dalla società la stabilità, la certezza del posto di lavoro, il lavoro frammentato e caratterizzato dai salari più bassi d'Europa, in un Paese nel quale i livelli di criminalità, di corruzione e di illegalità sono tra i più diffusi del mondo !!!

Le politiche del Governo, fatte di tagli alla pubblica amministrazione, di leggi ad personam sono del tutto, non solo inefficaci ad affrontare la crisi, ma sono oltremodo aggravanti !!!

Per uscire da questa crisi sarà necessario lottare, e lottare per cambiare, con l'ambizione di trasformare questa ingiusta società.

Il Congresso della CGIL sarà impegnato a delineare una nuova linea ed una nuova strategia sindacale, per uscire dalla crisi salvaguardando il lavoro, conquistando nuovi spazi di democrazia e di diritti, nuovi spazi di partecipazione.

Nella discussione congressuale abbiamo posto, e poniamo come categoria del pubblico impiego, la necessità che la questione dello stato sociale, del sistema di Welfare e con esso il lavoro pubblico, siano posti al centro dell'iniziativa politica della Confederazione: le questioni del pubblico impiego non sono questioni che riguardano solo la categoria ma devono essere adeguatamente considerate e poste al centro dell'azione politico sindacale di tutta la CGIL, perché dal Lavoro Pubblico discendono e si materializzano i diritti.

Non a caso amo definire, insieme a tanti di noi, che il Pubblico Impiego è la Fabbrica dei Diritti, proprio perché attraverso la voce, le mani, gli strumenti che hanno e dispongono i lavoratori pubblici dipendono l'esigibilità dei diritti, la qualità del servizio, che, come nei casi dei servizi alla persona, del lavoro di un infermiere, di un medico e di un operatore volgiono dire qualità della vita di tutti, che nel caso dei lavoratori della giustizia o delle forze dell'ordine significa sicurezza e legalità !!

Occupazione, precarietà e salari sono questioni che devono essere affrontate con determinazione, con decisione, ponendo in atto una strategia sindacale rivendicativa, di lotta e di partecipazione.

Esiste anche una enorme questione generazionale, una intera nuova generazione si trova in una condizione insostenibile, anche socialmente, oltre che economicamente. Sono inaccettabili le condizioni di lavoro che vengono imposte, precarie e con bassi salari!!!

IL MODELLO CONTRATTUALE E LE POLITICHE DEL GOVERNO

L'accordo separato sul modello contrattuale è particolarmente grave perché
a) non permette di tutelare i salari
b) ridimensiona il valore del CCNL
c) ridisegna il ruolo del sindacato

La cosiddetta controriforma Brunetta, il decreto ,legislativo 150/2009, ridisegna completamente il diritto del lavoro nel pubblico impiego, è figlia dell'accordo separato sul modello contrattuale, firmato da Governo, Confindustria e Cisl e Uil, la quale trasforma in legge i termini dell'accordo, il che, per noi, complica maledettamente tutto.

Il punto su cui dobbiamo prestare particolare attenzione è sull'offensiva che è in atto, un'offensiva volta a ridisegnare il ruolo del sindacato in questo Paese. Le nuove regole sulla contrattazione, soprattutto per il pubblico impiego, prefigurano un sindacato non come controparte, ma come strumento, un sindacato di servizi!!!

Tutta la CGIL ha deciso di non sottoscrivere il nuovo modello contrattuale, voluto da Governo, Confidustria e Cisl e Uil.

La ragione quindi per cui confermiamo la nostra contrarietà non è tanto e solo sulla parte salariale. Quell'accordo noi l'abbiamo ritenuto del tutto incompatibile con le posizioni della CGIL, non solo quindi sui salari ma anche sullo Stato Sociale ed in particolare sulla proposta di una bilateralità non integrativa ma sostitutiva !!!

Così come riteniamo sbagliato e grave, per i diritti, l'impostazione, le strategie e gli obiettivi del libro bianco sul Welfare del Governo che prefigura un sistema non più pubblico , ma bensì un sistema nel quale il pubblico diventa residuale, sostituito in parte e per alcune funzioni da un sistema assicurativo privato e dell'altra, per altre funzioni, dagli enti bilaterali a cui dovrebbero concorrere anche i sindacati !!!!

Sono preoccupato perché, se mettiamo tutto insieme, dalla crisi economica (che crea un certo contesto di insicurezza, di paura, di precarietà e di riccattabilità dei lavoratori), l'accordo separato sul modello contrattuale, la controriforma Brunetta e l'attacco ai lavoratori pubblici, la controriforma Gelmini, il libro bianco sul Welfare, le leggi ad personam, la privatizzazione della protezione civile, la controriforma sul diritto del lavoro (che modificherebbe il ruolo del giudice del lavoro, la conciliazione e l'arbitrato) è del tutto evidente che in campo un vero e proprio progetto volto a stravolgere i principi costituzionali, ridimensionando il ruolo dei corpi sociali cosiddetti "intermedi", come il sindacato, a partire da noi, da noi del Pubblico Impiego.

Le cariche della polizia ai lavoratori in lotta, il presidio delle fabbriche da parte delle forze dell'ordine durante alcune assemblee all'indomani della rottura sul contratto dei metalmeccanici, i gravissimi fatti di Rosarno, connotano il nostro Paese tra quelli che in questo momento sono sotto osservazione dagli osservatori internazionali sul fronte dei diritti umani.

Lo sciopero lanciato dalle associazioni dei migranti è un tentativo di rivolta democratica, è la rivolta di quella parte della società che non sopporta più una situazione insostenibile e sulla quale pesano particolarmente le conseguenze peggiori delle politiche del Governo, della crisi economica, di un senso comune ostile e intollerante nei loro confronti.

I migranti e le loro condizioni sono lo specchio di questa società frutto del modello liberista e capitalista: migrano dalla povertà, dalla miseria e dalle guerre, lavorano precari, spesso in appalto e in cooperative, con pochi diritti e bassi salari (quando sono in regola), o peggio, clandestini per poter lavorare e mangiare (in nero), condizione che è reato e per non essere denunciato ed espulso, costretto al silenzio ed a subire di tutto........Cos'è questo ? Cos'è se non una intollerabile condizione di schiavitù e di sfruttamente moderna!!

Di fronte a questo, questi lavoratori non vanno lasciati soli, vanno sostenuti con decisione: per queste ragioni penso sia importante garantire anche il nostro sostegno alla fiaccolata organizzata a Montecchio Maggiore da CGIL CISL - UIL per il prossimo 1 marzo !!!

IL LAVORO PUBBLICO

Il Decreto sulla privatizzazione dei servizi pubblici locali e con essi quindi la gestione anche delle risorse idriche, rappresenta un prospettiva grave e pericolosa per i lavoratori e per le famiglie. Bene abbiamo fatto a reagire, a contrastarlo, ora dobbiamo proseguire, lavorando affianco ed insieme alle tante associazioni che si occupano della questione con l'obiettivo di cancellare questa legge e di preservare tutti i beni comuni dalle privatizzazioni. Dobbiamo, ostinatamente continuare a batterci affinché i beni comuni (salute, istruzione, acqua, sicurezza) siano dichiarati del tutto indisponibili al mercato, non privatizzabili, sia nella proprietà del bene sia per quanto riguarda la gestione !!

Il Lavoro Pubblico è stato sottoposto in questi anni a continui attacchi, tutte le ultime finanziarie hanno previsto tagli indiscriminati, tagli all'occupazione, tagli di risorse, assenza totale di programmi e progetti per , da un lato colpire ed aggredire i problemi che colpiscono da anni le Pubbliche Amministrazioni (sprechi, partitocrazia, ecc...) e dall'altro rimettere in campo un progetto di rilancio delle P.A..

La miopia politica che ha colpito chi ha governato in questi anni è particolarmente grave, perhcè non si è compreso che un rilancio delle funzioni pubbliche possono rappresentare anche una straordinaria occasione per accrescere un sistema Di Welfare dei diritti oggi in crisi e nel contempo essere uno strumento importante sotto il profilo economico e sociale, per una stabile e buona occupazione, per contribuire a far riprendere, anche per questa via, il Paese.

Il Decreto Legislativo 150/2009, la controriforma Brunetta, è innanzitutto funzionale a cancellare il pubblico, è l'esatto contrario di quanto viene, da lor signori, enfatizzato: ridimensiona la contrattazione, colpisce i lavoratori, discrimina e vessa il lavoro, ha, alcuni aspetti di evidente dubbia costituzionalità. E' per queste ragioni, che tutta la CGIL deve essere impegnata a contrastarla ed a costruire un progetto generale di rilancio e valorizzazione delle funzioni pubbliche, di quella fabbrica dei diritti di cui il Paese ha davvero bisogno.

Sulla qualità del lavoro, lo dico con spirito costruttivo e di confronto rivolgendomi alle parti pubbliche, alle nostre controparti, anche ai gentili ospiti che abbiamo oggi invitato, è bene che ci intendiamo.

La valutazione del personale, quale strumento di misurazione della qualità del lavoro, per come la state ponendo nei posti di lavoro, ha una connotazione sostanzialmente ideologica, fine a se stessa, non sempre condivisibile, soprattutto quando non è funzionale al miglioramento dell'organizzazione e del servizio ed è del tutto scollegata dagli obiettivi generali, o peggio ancora, quando gli obiettivi generali non sono connessi al servizio ed ai bisogni dei cittadini.

Stabilire, come prevede il decreto, che qualcuno, a priori, debba essere valutato negativamente e sia escluso dai benefici economici derivanti dalla contrattazione di secondo livello, è del tutto inaccettabile, è la negazione stessa di un qualsivoglia sistema di valutazione!!

Di fatto diventa un modo esplicito per colpire individualmente le persone, creare un clima di scontro tra gli stessi lavoratori e produrre una sostanziale ingovernabilità democratica della "fabbrica dei diritti" !!!

Anche per queste ragioni, non abbiamo condiviso e riteniamo sbagliato ed incomprensibile la scelta di alcune direzioni generali ULSS di prestarsi alla sperimentazione della scheda di valutazione elaborata dalla commissione nazionale, senza alcun confronto democratico con le RSU, non tenendo in considerazione i sistemi di valutazioni già contrattati ed in essere a livello locale, in una realtà, tra l'altro, dove le relazioni sindacali sono sempre state discrete.

IL LAVORO A VICENZA

Molte sono le problematiche che colpiscono il lavoro ed il lavoro pubblico anche a Vicenza, dal mancato riconoscimento del diritto al recupero delle festività infrasettimanali lavorate del personale delle case di riposo pubbliche, ai problemi degli organici e dei carichi di lavoro presso chè in tutte le pubbliche amministrazioni, il blocco delle assunzioni, il sottofinanziamento dei servizi alla persona, i continui ricorsi ad appalti ed esternalizzazioni al massimo ribasso che colpiscono i diritti ed i salari dei lavoratori e dequalificano il servizio !!

Molti di questri problemi hanno origini e sono la conseguenza di scelte operate in altre sedi, a livello regionale o nazionale.

Ma vi sono aspetti invece, strettamente locali, ovvero a come si sta ed a come si lavora nelle aziende, nelle cooperative, negli enti pubblici del vicentino.

Per questo invito voi tutti, delegati e delegate, di rappresentare in questa occasione le vostre diverse realtà lavorative.

Il clima nei luoghi di lavoro sta drammaticamente peggiorando, al sacrificio, alla capacità di molto personale di far fronte, con grande senso di responsabilità, con grande fatica e volontà, anche in situazioni molto complicate e ben oltre il proprio mansionario o profilo professionale, rischia di prendere ora il sopravvento la frustrazione, che poi potrebbe trasformarsi in demotivazione o in abbandono... Nessuno può permettersi di assistere passivamente al declino del lavoro pubblico e delle funzioni pubbliche, sarebbe irresponsabile nei confronti innanzitutto dei cittadini !!

Alle nostre controparti, o meglio parti pubbliche, Sindaci, Direttori Generali, Segretari, diciamo questo: voi avete la responsabilità di tenere in piedi la "fabbrica dei diritti", e potete evitare che le situazioni precipitino affrontando le varie problematiche con autorevolezza e rafforzando anche un sistema di relazioni sindacali centrato sul coinvolgimento, sulla partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori, con la consapevolezza che, per garantire i diritti e la qualità, non si può prescindere dal rafforzare e dall'investire su chi, materialmente, realizza il prodotto, sia esso salute, sia esso giustizia, sia esso certificazioni, sia esso istruzione, sia esso sicurezza.

Registriamo, con preoccupazione, il farsi strada di un approccio che, in nome di un fantomatico bisogno di decisionismo e autorità, esclude il confronto con il sindacato, RIVELANDOSI COSI PROFONDAMENTE ANTIDEMOCRATICO, che predilige l'utilizzo di strumenti impositivi, dagli ordini di servizio ai richiami, rimette in discussione organizzazioni del lavoro consolidate senza alcun confronto con i lavoratori.

Alle parti pubbliche, che hanno la grande responsabilità di governare e gestire le funzioni pubbliche di tutti i settori, diciamo che devono svolgere questa funzione con trasparenza ed onestà, curando con attenzione le scelte, i comportamenti e le relazioni, anche con il sindacato e con i lavoratori che, troppo spesso, sono, scarsamente considerati.

Il Veneto è sempre stata una terra, una regione anche di grandi conquiste nell'ambito socio sanitario, la nostra regione è stata in prima linea ed è tutt'ora un riferimento a livello nazionale ed internazionale nel campo della sanità e dell'assistenza.

Negli ultimi anni abbiamo risentito pesantemente dell'assenza di una vera e concordata pianificazione, è mancato un piano ed un progetto di rilancio dei servizi socio sanitari.

In questi anni, fatti di tagli ai bilanci e di blocchi delle assunzioni, hanno imperversato appalti ed esternalizzazioni, consulenze e collaborazioni. Il risultato che si è prodotto è stato un sostanziale incremento delle spese, una drammatica caduta della qualità dei servizi, un sostanziale peggioramento delle condizioni di lavoro, sia sotto il profilo salariale sia sotto il profilo dell'occupazione, più precaria e più frammentata.

Le prossime elezioni regionali rappresentano un momenti importante, non solo per la nostra regione, ma anche per il quadro politico nazionale: io penso che la nostra organizzazione sindacale debba impegnare il prossimo consiglio regionale ad adottare politiche socio sanitarie dalla chiara connotazione pubblica, in netta discontinuità con gli indirizzi di questi anni.

Serve una vera riforma delle IPAB che ne rafforzino il profilo pubblico e siano a pieno inserite nella rete pubblica dei servizi alla persona, serve un nuovo piano socio sanitario, serve smetterla con la finanza di progetto in sanità !!!

I lavoratori chiedono di essere coinvolti, di essere valorizzati e considerati per le competenze e le professionalità che sono in grado di esprimere, sono la parte attiva e decisiva per la riuscita del prodotto, per garantire i diritti alle persone, ai cittadini.

Oggi non abbiamo bisogno di suite di lusso negli ospedali, abbiamo bisogno di garantire servizi a tutti e lo si può fare anche investendo tempo e risorse per il personale !!

DEMOCRAZIA E PARTECIPAZIONE

La nostra Organizzazione Sindacale dovrà rafforzare la sua impostazione confederale, rafforzando il rapporto con i cittadini, con i fruitori dei servizi, affrontando le questioni vere che colpiscono il lavoro ed il servizio da un punto di vista politico, politico perché sono questioni che si riflettono sui cittadini !!

A Cisl e Uil : sappiamo che oggi non vi sono, purtroppo, le condizioni per sviluppare una unità sindacale tra noi più profonda in grado di condividere anche valori, ideali e cultura. Vi rinnovo l'invito a lavorare, nel merito, unitariamente, i lavoratori ce lo chiedono !! Assumiamo unitariamente, come metodo, come pratica sindacale condivisa e universale, la consultazione dei lavoratori su tutto ciò che li riguarda, perché, per questa via, penso che sarà possibile ricostruire le condizioni per ritrovare l'unità.

Come abbiamo fatto, d'altro canto, e praticato in alcune occasioni, come recentemente fatto in camera di commercio a Vicenza, dove, grazie al referendum, non solo abbiamo poi sottoscritto tutti quell'accordo, ma si sono create anche le condizioni per poter tentare di ricomporre le divisioni !!!

Possiamo avere idee diverse e valutazioni non omogenee, ma se decidiamo che l'ultima parola deve comunque spettare ai lavoratori, permettendo loro di esprimersi, permettendolo a tutti i lavoratori, iscritti e non iscritti, precari e stabili, allora avremmo raggiunto l'obiettivo di dare piena legittimità agli accordi ed alle piattaforme, valore al lavoro, conquistata la democrazia nei luoghi di lavoro !!!

I cittadini ed i lavoratori devono avere sempre il diritto innanzitutto di essere informati e di esprimersi: sulle piattaforme e sugli accordi per i contratti nei luoghi di lavoro, ma anche sui progetti e sulla vita cittadina nella amministrazione di una città, di un comune o di una regione!!

Come ho detto al Comitato Direttivo, nella relazione programmatica di ottobre in occasione della mia elezione a Segr. Generale, mi riferisco in particolare alla città di Vicenza sia sul caso Wisco, sia alla questione Dal Molin, molto sentita e vissuta anche tra i compagni e le compagne della nostra categoria.

Ebbene, io penso che, sulla questione Dal Molin, abbiamo fatto bene a lottare, insieme alla Camera del Lavoro, insieme alle tante associazioni ed ai movimenti pacifisti, ai tanti cittadini e lavoratori che hanno, in questi mesi ed anni, lottato per la democrazia, per la pace, per la salute. E' per queste ragioni che abbiamo scelto in segreteria di invitare a questo nostro congresso il Comitato dei Cittadini No Dal Molin, che ringrazio della presenza a nome di tutta la segreteria e credo di tutti di noi ed a cui vi rivolgiamo un sentito ringraziamento.

La contrarietà alla nuova base USA è indiscutibile, contrarietà che deriva innanzitutto da una idea di società e di relazioni tra i popoli che per noi si deve fondare, sempre ed ovunque, sulla pace e non sulla guerra, sui diritti e non sulla violenza e la prepotenza, sulla giustizia e la democrazia e non sulle oligarchie e le dittature, sulla salute e la sicurezza per tutti e non sullo sfruttamento dell'ambiente e sui profitti.

Noi con il movimento per la pace ne siamo parte, non sempre abbiamo usato e usiamo le stesse parole d'ordine, non sempre siamo stati capaci di camminare insieme, ma malgrado questo o per l'inevitabilità di differenze indiscutibili tra una organizzazione come la CGIL e le associazioni ed i movimenti, io penso che a Vicenza sia nato, intorno al No Dal Molin, un fatto inedito, positivo, di partecipazione e di voglia di lottare, civile, pacifica, non violenta, democratica.

Questo patrimonio di democrazia e di partecipazione, indipendentemente da come andrà a finire, non deve andare disperso: è un patrimonio per il futuro, per le attuali giovani generazioni che domani dovranno farsi carico di questa società ed è nostra responsabilità, anche di questo gruppo dirigente non disperdere questo patrimonio di civiltà.

Per queste ragioni penso che sia importante che noi, anche oggi ,convintamene, ribadiamo diamo il nostro pieno nostro convito sostegno ed impegno per la pace e per il disarmo.

Dunque, è importante avere sempre chiaro il quadro generale, il contesto politico e sociale, avere uno sguardo critico verso la società.

Diventerà, sempre più strategico, per tutta l'organizzazione, tenere insieme gli interessi ed i bisogni dei cittadini con le nostre e giuste rivendicazioni sindacali, non per dire che questo non è stato fatto in questi anni, tutt'altro, ma per sostenere che questa impostazione va confermata e rafforzata.

IL LAVORO CHE RAPPRESENTIAMO

Tra le nostre priorità INSIEME alla valorizzazione delle funzioni pubbliche nell'interesse generale del Paese, ci sta la lotta alla precarietà e la tutela di quei lavoratori che sono oggi più deboli di altri, come appunto i precari ma anche i lavoratori delle cooperative.

Nell'ambito della cooperazione sociale, c'è davvero una profonda riflessione da sviluppare sul lavoro, sugli appalti, sulle condizioni di lavoro di questi lavoratori, sul ruolo della cooperazione e del terzo settore nella società italiana, settore che sta diventando, e lo considero un problema da affrontare, oramai sempre più sostitutivo della gestione pubblica.

Nell'ambito dell'igiene ambientale e della tutela dell'ambiente e della gestione dei rifiuti ed anche delle risorse idriche, io penso che sia necessario ribadire con forza che queste funzioni devono essere pubbliche, non devono essere privatizzate,

La sanità pubblica è oggi seriamente messa in discussione ed in Veneto, ribadiamo la nostra contrarietà alla finanza di progetto.

L'uso del projet financing in sanità lo contrasteremo ancora, perché non è, né può essere lo strumento per finanziare la costruzione di nuovi ospedale.

Le condizioni lavorative del personale delle aziende sanitarie peggiorano, perché i carichi di lavoro crescono e così anche la complessità assistenziale con le conseguenti obbligatorie assunzioni di responsabilità del personale, condizioni queste che stanno stressando drammaticamente il personale, a cui va riconosciuto il merito della tenuta del sistema ma che che pone a tutti noi l'urgenza di intervenire in modo deciso e continuo.

Nelle funzioni centrali le condizioni di lavoro si fanno sempre più difficili a causa dei tagli sia agli organici che delle risorse, ma anche al salario accessorio, tagli che impediscono di erogare servizi all'altezza dei bisogni del Paese, delle imprese e dei cittadini, con gravi danni sul fronte dei diritti, basti pensare solo alla giustizia, oramai in ginocchio, per non parlare poi anche del comparto sicurezza.

Attraverso le funzioni centrali lo Stato dovrebbe essere presente nel territorio, tutelare la sicurezza dei cittadini, contrastare le illegalità diffuse a partire dalla lotta all'evasione fiscale, erogare servizi e risorse per i cittadini ed i lavoratori: nello stato in cui siamo, gravissimo, nessuno è oggi in grado dire con responsabilità che lo Stato c'è !!!

Guardate che questa situazione è significativa di un arretramento generale e di un degrado dello stato e delle funzioni pubbliche che pone seriamente in discussione la stessa capacità del nostro Paese di stare con i Paesi sviluppati, civili e democratici dell'Europa e del Mondo.

Le importanti mobilitazioni di questi giorni sulla giustizia, le nostre denunce sulle condizioni di lavoro nei tribunali e nelle case circondariali non hanno ancor avuto quella rilevanza mediatica che la gravità imporrebbe: non ci fermeremo, andremo avanti, finchè non sarà data risposta ai lavoratori ed ai cittadini !!

Nel settore delle IPAB la situazione è altrettanto drammatica sia per chi vi lavora sia per chi vi è ospite. Il settore risente dei pochi finanziamenti, dell'assenza di vere politiche sociali e di programmazione e progettazione. In questo quadro la privatizzazione rischia di divenire un fenomeno, come posso dire, progressivo, sul quale rischia di prevalere una sorta di inevitabilità diffusa.
Bene abbiamo fatto QUINDI noi a mobilitarci a difesa ed a promozione del pubblico ma credo dobbiamo con urgenza risolvere i problemi che colpiscono i lavoratori, dai carichi di lavoro (servono nuovi standard) all'applicazione del contratto, alla contrattazione aziendale, a partire dal tema delle festività, su cui, a questo punto, non ci resta che aprire una grande mobilitazione di lotta, e mi sento di proporre a Cisl e Uil, qui presenti , di adottare insieme nuove iniziative, non escludendo anche il ricorso allo sciopero.

Il tutto per dire che, dal momento che la nostra azione politico sindacale, di questa nostra speciale categoria che è la funzione pubblica, inevitabilemente si connette con la politica, con lo sviluppo del territorio, con le imprese e la cooperazione sociale, ritengo fondamentale sviluppare la nostra azione sindacale anche fuori dai luoghi di lavoro, consapevoli che siamo tanto più forti quanto più sapremo connettere i diritti dei lavoratori con i diritti dei cittadini.

Con questa impostazione risulterà quindi fondamentale tenere contatti e relazioni stabili e strutturate con le camere del lavoro nelle zone ed essere seriamente impegnati e protagonisti nei consigli di zona della CGIL Vicentina.

Alla CGIL di Vicenza la nostra categoria può e deve dare un contributo all'altezza delle sfide: riconosco alla Camera del Lavoro di Vicenza di essere stata sempre al fianco dei lavoratori della nostra categoria, modalità questa che ha permesso di sviluppare negli ultimi tempi un solido rapporto ed una solida un'unità d'azione, importante che vorremo poter proseguire e rafforzare convintamente.

DOPO IL CONGRESSO

La nostra categoria, la FP CGIL Vicenza, ha un futuro tutto da costruire.

Credo vi siano tutte le condizioni per guardare positivamente alle prospettive di radicamento e di sviluppo della nostra categoria che ha saputo caratterizzarsi per impegno, serietà e determinazione.

Tutto il gruppo dirigente di questa categoria ha saputo fare squadra, lavorare insieme per raggiungere obiettivi importanti.

Il buon tesseramento, il rinnovamento dei quadri e del gruppo dirigente, il rinnovamento che sta avvenendo nei luoghi di lavoro e di cui ne è testimonianza questa plurale platea congressuale, sono elementi che devono essere valorizzati perché sono le fondamenta su cui costruire la FP CGIL dei prossimi anni.

Dopo l'articolata e anche dura discussione congressuale, accompagnata anche da forti momenti di tensione, come credo sia normale possa avvenire in una Organizzazione Sindacale viva ed attiva, discussione che abbiamo sviluppato nelle oltre 90 assemblee di base, tensioni derivate anche per l'articolazione di posizioni che vi sono state all'interno della nostra segreteria, ora penso che sia venuto il momento di ricomporci.

Se i centri regolatori mi riproporranno a Segr . Gen. della FP CGIL di Vicenza, Il mio impegno sarà per una gestione collegiale, plurale e unitaria della categoria, in segreteria e nel direttivo, per portare, rappresentare e fare sintesi del punto di vista di tutti noi, facendo vivere sempre i pluralismi, come è stato nella storia della nostra organizzazione sindacale e senza però mai far venir meno la responsabilità, che penso un Segretario Generale non può non avere e, di conseguenza, operare sempre le necessarie sintesi.

A mio avviso sarebbe profondamente sbagliato concludere il congresso con vincitori e vinti, mentre è fondamentale, per rafforzare la CGIL, fare la necessaria sintesi politica.

LO SCIOPERO DEL 12 MARZO

Infine, come sapete,

LA CGIL HA PROCLAMATO LO SCIOPERO GENERALE IL 12 MARZO: spetta a noi lavorare per la piena riuscita dello sciopero, uno sciopero che mette al centro l'urgenza di cambiare, perché cambiare politiche non solo si può ma è anche necessario !!

1) fermare i licenziamenti, garantendo la prosecuzione della cassa integrazione, raddopiiare l'indennità di disoccupazione, sostenere il reddito e prevedere ammortizzatori sociali per i precari, estendere i contratti di solidarietà;
2) mettere mano alla giustizia distributiva, si chiede inasprimento della lotta all'evasione fiscale e ridurre il peso fiscale sul lavoro che contribuisce per oltre il 44% al gettito fiscale nazionale !!
3) regolarizzare i migranti che lavorano, abolire il reato di clandestinità

CONCLUSIONI

Care compagne e cari compagni, dobbiamo resistere, lottare e rivendicare, con coerenza morale, decisi, ben sapendo che i veri eroi, come ci dice un grande artista quale è Caparezza in una delle sue canzoni, sono quei tanti lavoratori che, malgrado tutto, non si rassegnano, lottano per il salario, lottano per la pensione e per i diritti, difendendo i propri figli e la società, dalla criminalità diffusa, dalla mafia e dalla malavita pronta, come non mai, a sfruttare la precarietà, la disoccupazione ed i bassi salari !!!

Compagne e compagni, insieme, facciamo in modo che il Lavoro Pubblico sia anche PRESIDIO DI LEGALITA',
facciamo in modo che con le nostre lotte trasformiamo questa ingiusta e complicata società,
facciamo in modo che il mondo sia messo al servizio dell'uomo, del suo benessere e della sua felicità.
Enrico Berlinguer ha ragione: la lotta, per questi obiettivi, non può che riempirci adeguatamente la vita !!

Grazie a tutti,

Vicenza, 24 Febbraio 2010

 

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Categorie: Sindacati

Funzione Pubblica Cgil,confermato Puggioni

Lunedi 1 Marzo 2010 alle 21:49
Cgil Vicenza   

 

Si è svolto nei giorni scorsi nella sala della cooperativa Verlata a Villaverla il congresso provinciale della FP CGIL (Funzione pubblica). La categoria dei lavoratori degli enti pubblici ha eletto il direttivo di FP e riconfermato il segretario generale uscente Giancarlo Puggioni, alla guida del sindacato dall'autunno scorso. Eletta anche la segreteria.
Al congresso sono intervenuti la segretaria generale della Cgil vicentina Marina Bergamin e il segretario regionale di FP Luca Cipriani. Presente anche il segretario generale regionale della Funzione Pubblica di CGIL Ugo Agiollo.
In chiusura è stato votato all'unanimità un documento politico che fa sintesi delle tesi congressuali finalizzato ad una gestione unitaria e collegiale della categoria.


A seguire: la relazione del segretario Puggioni e il documento politico congressuale votato all'unanimità.

 

 

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Categorie: Sindacati

Pessime relazioni sindacali in carcere

Martedi 19 Gennaio 2010 alle 20:37
Fp Cgil     

 

Al San Pio X FP-CGIL denuncia una situazione ormai insostenibile
"Pessime relazioni sindacali, sovraffollamento, scelte direzionali incomprensibili : nel carcere di Vicenza la situazione e' insostenibile!"

Le carceri sono da troppo tempo in costante stato di emergenza.
La FP-CGIL ha più volte denunciato il sovraffollamento anche del carcere di Vicenza e della grave situazione in cui versano tutti gli operatori che vi lavorano al suo interno, denunce pubbliche finalizzate affinché, di chi di competenza, se ne occupasse.
Speriamo che questa denuncia abbia maggior fortuna delle precedenti, considerato che nessuno, in questo momento se ne sta realmente occupando.
Noi riteniamo che la vera soluzione al sovraffollamento ed alla sicurezza nelle carceri, oltre che all'incremento delle dotazioni organiche di personale, sia anche il ricorso a misure alternative al carcere, ma che, allo stato attuale, si ricorre sempre meno, prediligendo il carcere.

La situazione del carcere di Vicenza è anche oltremodo aggravata dall'incomprensibile ed inaccettabile atteggiamento della Direzione del carcere che non risponde alle nostre segnalazioni ed alle nostre richieste di chiarimento.
I rapporti sindacali all'interno del carcere di Vicenza sono al minimo storico: mai si era in presenza di una totale e grave assenza di riscontro da parte della Direzione del carcere alle numerose sollecitazioni sindacali, assenza di riscontro, in particolare alle sollecitazioni promosse dalla FP CGIL !!

Se questo non bastasse, evidenziamo che la Direzione procede anche unilateralmente, imponendo, orari di lavoro non concordati con nessuno, come quanto avvenuto il giorno 04/07/09, contesto nel quale sono state, per noi ingiustificatamente, sottratte ben 15 unità di Polizia Penitenziaria dall'interno del carcere !!

Inoltre, i turni lavorativi si fanno sempre più pesanti, dovuti, oltre al sovraffollamento, anche alla sottrazione di personale a causa dei numerosi interpelli.
Non ultimo è il caso dell'assegnazione di una unità al Nucleo Traduzione, fatto che ha visto la Direzione del carcere non considerare il parere contrario della maggioranza delle OO.SS., compresa la FP CGIL: questa è la democrazia all'interno del carcere di Vicenza !!

Citiamo anche l'invio di una unità di Polizia Penitenziaria all'esterno del carcere di Vicenza per Ordine Pubblico alla fiera di Vicenza, iniziativa che abbiamo ritenuto non necessaria, considerata la massiccia presenza di detenuti all'interno del carcere e del ristretto numero di personale di Polizia Penitenziaria che vi opera: il dramma di questa, insostenibile situazione, è che oggi non sono, di fatto, garantiti i diritti minimi al personale del carcere!

Alla Direzione del carcere la FP CGIL chiede risposte, riscontri e adeguate relazioni sindacali con tutte le Organizzazioni Sindacali compresa la FP CGIL: non può essere la direzione del carcere a scegliersi gli interlocutori, sono i lavoratori e le lavoratrici che, con il loro mandato scelgono da chi farsi rappresentare !!

La direzione del carcere è avvisata: a questo punto o risponde e fornisce tutti i dovuti riscontri, oppure, promuoveremo ulteriori iniziative ed azioni, anche di carattere legale, finalizzate a contrastare una inaccettabile condotta esplicitamente antisindacale.

 

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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