Riforma del processo di lavoro
Mercoledi 10 Marzo 2010 alle 18:56Cgil Vicenza   Â
Così si introduce surrettiziamente il contratto individuale e muore l'art.18
Torna a 15 anni l'obbligo scolastico
Il disegno di legge 1167�B, conosciuto (ancora troppo poco) soprattutto per l'istituzione di un arbitro in alternativa al giudice del lavoro in caso di licenziamento illegittimo, contiene una vera e propria controriforma del diritto e del processo del lavoro.
Si prevede infatti un meccanismo di certificazione che potrà riguardare più aspetti del rapporto di lavoro, anche in deroga alle norme dei CCNL. Una specie di contratto individuale, tramite cui poter demandare ad un arbitrato le eventuali controversie togliendo così la tutela dei lavoratori alla giustizia ordinaria.
Questo meccanismo si attiva nel momento dell'offerta di un posto di lavoro, cioè quando è più evidente la debolezza del lavoratore che rischia la mancata assunzione.
Si vuole inoltre depotenziare il ruolo del giudice del lavoro tentando di relegarlo al puro accertamento del presupposto di legittimità dei provvedimenti datoriali.
Capovolgendo i fondamenti del diritto del lavoro nato per tutelare il più debole, tentando di aggirare norme di tutela, come quelle dell'art. 18 dello Statuto dei Lavoratori e consumando così una sproporzione evidente fra i diritti del lavoratore e quelli del datore di lavoro, con una concezione in cui il lavoro diviene sempre più un puro fattore della produzione.
L'effetto deregolatorio e di pressione di queste nuove norme risulterà enorme.
Ma non basta, il testo approvato contiene anche l'inaccettabile norma sull'apprendistato a 15 anni, derogando contemporaneamente all'obbligo scolastico e all'età minima per il lavoro minorile fissata a 16 anni.
Sono scelte inaccettabili denunciate da tante iniziative e prese di posizione di giuristi, costituzionalisti, avvocati e magistrati. Scelte ideologiche a cui reagiremo con le forme di iniziativa possibile: dall'informazione alle persone, alle tutele legali, dal ruolo della contrattazione alla mobilitazione, al ricorso alla Corte Costituzionale.
Questo governo, invece di pensare a tutele nella crisi per i lavoratori, usa la crisi per programmare un ulteriore aumento della precarietà e della instabilità del lavoro.
Un motivo di più per manifestare il 12 MARZO a PADOVA.
Marina Bergamin Segretaria Cgil Vicenza
Danilo Rizzotto Responsabile ufficio vertenze Cgil Vicenza
Continua a leggere
Controversie lavoro: gravissimo l'arbitrato
Venerdi 5 Marzo 2010 alle 22:07Adico     Â
"Nettamente contrario incentivare l'utilizzo dell'arbitrato nelle controversie che regolamentano il rapporto tra imprese e lavoratori" denuncia il presidente dell'ADICO, Carlo Garofolini.
Nella nota appena diffusa dall'ADICO si leggono le motivazioni che spinge il presidente a manifestare la propria contrarietà al provvedimento in discussione ritenendo "che l'arbitro rischia di trovarsi tra le mani il potere che un giudice neanche si sognerebbe, quello di giudicare secondo equità , con buona pace di leggi e diritti, primo tra tutti l'articolo 18 che tutela i lavoratori da licenziamenti ingiusti".
Al momento dell'assunzione è sufficiente che l'azienda imponga nel contratto che le eventuali controversie con il nuovo dipendente siano affrontate in sede di arbitrato e che la decisione sia presa in equità .
Tradotto, l'arbitro potrà emettere una sua sentenza senza neanche aprire lo Statuto dei lavoratori. E il gioco è fatto. Ieri il Senato ha già dato il suo via libera, tocca ora alla Camera e intanto la tensione sale.
"Un taglio ai diritti e un peggioramento netto delle leggi e delle norme sul lavoro che penalizzano soprattutto i giovani" conclude il presidente dell'ADICO, contrario anche "ad abbassare a 15 anni di età ; un anno in meno rispetto all'obbligo scolastico a 16 anni; il limite per l'apprendistato".
Continua a leggere