Zona di mungitura del latte in etichetta, Coldiretti: grazie alla mobilitazione
Mercoledi 18 Febbraio 2015 alle 15:23 | 0 commenti
Il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, commenta l’adesione della Grande distribuzione organizzata alla proposta del Ministero delle Politiche agricole di garantire al consumatore una maggiore trasparenza sull’origine del latte, attraverso un segno chiaro ed omogeneo per l’indicazione della zona di mungitura in etichetta.
“I risultati della mobilitazione di Coldiretti nelle principali piazze italiane non hanno tardato ad arrivare. Ed è anche grazie a noi vicentini, che in gran numero abbiamo manifestato a Venezia, in piazza San Marco, che presto la zona di mungitura del latte sarà indicata in etichetta. Le insidie al made in Italy, però, proseguono. È il caso della multinazionale francese Lactalis, che attraverso la Parmalat ha acquistato il marchio Latterie Friulane. Coldiretti non si è fatta attendere ed ha subito chiesto l’intervento dell’Antitrust. Non dobbiamo dimenticare che oggi tre cartoni di latte a lunga conservazione su quattro venduti in Italia sono stranieri, mentre gran parte dei formaggi che si trovano sugli scaffali vengono prodotte con latte od addirittura cagliate provenienti dall'estero. Va definitivamente risolta la questione delle relazioni economiche tra gli operatori della filiera, connotate da un significativo squilibrio nelle rispettive posizioni di forza commerciale, che fa prevalere pratiche commerciali sleali. Tutto ciò emerge a pochi giorni dalla presentazione del dossier “L’attacco alle stalle italianeâ€, presentato da Coldiretti in occasione della più grande operazione di mungitura pubblica mai realizzata in Italia e nel mondo con la partecipazione di Ministri del Governo, Governatori delle Regioni, Sindaci, politici, esponenti della cultura, dello spettacolo e del mondo economico e sociale nelle stalle allestite nelle principali città italiane per mungere, dare da mangiare e custodire gli animali. In un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’indicazione delle aziende che importano materie prime dall’estero è un primo passo che va completato con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine degli alimenti".
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.