Zanettin (Csm): stop partecipazione magistrati a processi mediatici
Venerdi 10 Aprile 2015 alle 18:03 | 0 commenti
Pierantonio Zanettin, consigliere laico vicentino del Consiglio superiore della magistratura
L’altra sera, nel salotto di Porta a Porta di Bruno Vespa, è andato in onda l'ennesimo processo mediatico. Stavolta oggetto della trasmissione è stata la scomparsa di Guerrina Piscaglia e l'inchiesta penale avviata nei confronti di don Graziano. Come al solito sono stati dati in pasto alla pubblica opinione, senza garantire un corretto contraddittorio con la difesa, i risultati di atti investigativi.
In questo caso, in particolare, sono stati diffusi i contenuti degli sms scambiati tra l’indagato e la signora scomparsa, accompagnati dai sorrisini e dai commenti ironici degli ospiti in studio. Sconcerta che a questa trasmissione abbia partecipato, come peraltro sovente accade, un magistrato, autorevole e stimato, come la dottoressa Simonetta Matone. Sono convinto che sia necessaria maggiore cautela nella partecipazione a programmi televisivi, nei quali da un lato è alto il rischio di spettacolarizzazione della giustizia, dall’altro è delicata la fase del procedimento penale, nel quale le indagini sono ancora in corso e l’indagato non ha ancora assunto una veste formale. Del pari merita di essere tutelata la posizione della persona offesa e dei suoi familiari. Per tali motivi ho chiesto l’apertura di una pratica nella Prima Commissione del CSM, perché siano stabiliti limiti assai rigorosi per la partecipazione di magistrati in servizio a tale genere di trasmissioni televisive.
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