Zaia tra numeri sui profughi e vigilanza privata nei Comuni del vicentino
Giovedi 4 Dicembre 2014 alle 18:29 | 0 commenti
La decisione presa da alcuni sindaci del vicentino, che hanno deciso di affidarsi alla vigilanza privata per contrastare l’aumento di furti e rapine, e i numeri sui profughi in Veneto che registrano, per ora, già 6.087 trasferiti nel solo 2014, altri 913 in arrivo, 1.753 presenti nelle strutture temporanee, sono al centro delle considerazioni del presidente del Veneto Luca Zaia.
“Se i sindaci sono costretti a chiamare la vigilanza privata significa che il Governo li ha lasciati completamente soli ad affrontare non solo un’emergenza, ma un aspetto che è una priorità assoluta: la sicurezza. Negli ultimi mesi si è determinata una situazione da allarme rosso nonostante lo straordinario lavoro messo in campo dalle nostre forze dell’ordineâ€.
“I sindaci, tutti i nostri 579 sindaci – spiega il Governatore - sono dei veri e propri eroi perché vivono quotidianamente spalla a spalla con i cittadini cercando di amministrare in modo virtuoso nonostante i pesantissimi tagli imposti da un Governo centrale che, come è bene sempre ricordare, trattiene per darli agli spreconi 21 miliardi di saldo fiscale attivo e sequestra 1 miliardo 300 milioni di soldi veri che la Regione potrebbe destinare ai servizi. Tutto ciò senza che sui territori torni neppure una lira, tantomeno le fondamentali risorse per il controllo del territorioâ€.
“Le nostre forze dell’ordine – ricorda il Presidente – spesso non hanno addirittura i fondi per fare il pieno di carburante alle volanti o per pagare gli straordinari agli agenti che presidiano il territorio nelle ore notturne. I cittadini, le famiglie, le aziende devono essere difesi da queste bande di delinquenti che già godono di norme troppo permissive e di un sistema di giustizia tutt’altro che punitivo. La sicurezza è una priorità : i cittadini devono sentirsi sicuri nei loro quartieri e ancor di più all’interno delle mura domesticheâ€.
“Il mio grazie va alle forze dell’ordine per tutto quello che fanno, nonostante i tagli massacranti di un Governo distante dalla realtà di tutti i giorni, per proteggere le nostre comunità ma anche ai nostri bravi sindaci – conclude Zaia – che cercano di fare di tutto per trovare soluzioni in grado di contrastare una vera e propria emergenza come quella della criminalità e dell’ondata di furti che sta massacrando i nostri comuniâ€.
“Adesso è emergenza grave, tra poco diventerà vera e propria invasione, scientemente disorganizzata da uno Stato, debole, confusionario e assolutamente incapace di farsi valere in un’Europa burosaura e priva del benché minimo senso della solidarietà â€.
“In una botta sola – dice Zaia snocciolando dati – al Veneto ne sono stati assegnati altri 913, il che porta il numero totale dei trasferimenti effettuati da inizio 2014 a circa 7.000. 1.753 sono quelli oggi presenti nelle strutture temporanee e a questi si aggiungeranno i nuovi in arrivo. E’ come se d’autorità avessero costituito in Veneto, quel Veneto che già ospita oltre 500 mila immigrati regolari (il 40% dei quali disoccupato), un nuovo comune di medie dimensioni composto solo da stranieri che arrivano, si fermano, ripartono, scompaiono nel nulla, senza alcun controllo. E non è finita – incalza Zaia – perché la quota totale assegnata al Veneto è di 3.742 pressochè in pianta stabile. Tolti i 1753 già presenti, vuol dire che dobbiamo aspettarci ancora più o meno 2.000 persone, oltre a quelle che soggiornano in Veneto prima di sparire verso altri lidi misteriosi. Il tutto a conferma che c’è un preciso disegno a tavolino per mettere in croce il Veneto e i venetiâ€.
“I nostri Sindaci sono eroi ma non sanno più cosa fare – aggiunge Zaia – ed io sostengo senza remore i loro no che diventano sempre più frequenti; gli organismi statali territoriali a stento si trattengono dal manifestare preoccupazioni e difficoltà , che ogni tanto fanno trapelare sui media: invece farebbero bene a dichiarare forte e chiaro ai loro referenti romani; la gente non capisce cosa, come e perché, e quando la gente non riesce a capire, l’allarme sociale è cosa fatta. Gli Italiani e i veneti, già in ginocchio per la crisi, non meritano di essere trattati cosìâ€.
“Abbiamo ragionato con coscienza, discusso, proposto soluzioni come quella, inascoltata e inattuata, di un’equa distribuzione del problema tra tutti i Paesi europei. Adesso il veneto, i Veneti e i loro amministratori locali e regionali sono stanchi. Non ci stiamo più – conclude Zaia – e a questo punto non ci sentiamo nemmeno di escludere decisioni clamorose, pur nell’alveo della legalità â€.
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