Zaia torna alla carica su profughi "al mare" e commenta capotreno aggredito
Venerdi 12 Giugno 2015 alle 18:03 | 0 commenti
Le note della Regione Veneto con le parole del Presidente Luca Zaia
Via subito tutti i profughi attualmente collocati in tutte le località turistiche del Veneto e basta nuove allocazioni. E’ questo il senso di una lettera ufficiale inviata oggi dal Presidente della Regione del Veneto a tutti i Prefetti del Veneto, nella quale il Governatore si fa portavoce degli allarmi, dei timori e degli appelli a lui rivolti da Sindaci, cittadini e imprenditori del turismo Veneto, che vedono minacciato il buon esito della stagione estiva dall’invio di profughi, già avvenuto in varie località .
“Facendo mio lo sgomento di quanti mi hanno in ogni modo e in ogni dove manifestato la propria preoccupazione che una simile ridda di voci e di azioni possa determinare un effetto devastante sulla stagione turistica in corso, e soprattutto un boomerang sulle prenotazioni a causa delle pubblicità negativa che i media internazionali sono pronti a rilanciare su vasta scala avvantaggiando i Paesi confinanti – scrive il Governatore – sono a chiedere con la presente di provvedere allo sgombero con la massima urgenza di tutte le strutture ricettive e degli alloggi già occupati da immigrati nelle località turistiche e a desistere dal procedere a nuove allocazioniâ€.
“Gli annunci delle ultime ore – aggiunge tra l’altro il Presidente - che individuano strutture ricettive e turistiche, oltre ad immobili di privati cittadini, nelle zone del litorale veneto e del bacino termale euganeo quali sedi in cui allocare gli ultimi arrivi di immigrati, seguiti da episodi di vero e proprio ‘scarico’, avvenuti recentemente nel trevigiano e nella zona dei Colli nel padovano, stanno facendo montare la protesta delle comunità locali, dei Sindaci dei Comuni minacciati e degli operatori turistici, i quali, attraverso le loro Organizzazioni di categoria, mi hanno rivolto un accorato appello in difesa dei territori e della stagione turistica. Una stagione che, iniziata sotto una congiuntura favorevole, rischia, a causa degli allarmismi derivanti da una simile situazione di emergenza, di venire irrimediabilmente compromessaâ€.
Il Governatore del Veneto, nella sua lettera ai Prefetti, ricorda che il Veneto è la prima Regione turistica d’Italia e la sesta d’Europa, con 63 milioni di presenze (pari al 15% del volume nazionale), con 17 miliardi di fatturato annuo compreso l’indotto, con 420 mila occupati nel settore, e con un contributo dell’8% all’intero Prodotto Interno Lordo Regionale.
“Un simile primato – scrive in proposito il Presidente – non vale soltanto come medaglia da esibire. Ma significa sviluppo economico e occupazione che non possono essere compromessi da una serie di azioni scomposte che stanno colpendo e interessando le principali località turistiche del Venetoâ€.
“Tolleranza zero e punizione durissima, senza tentennamenti, senza lungaggini: in galera subito e per il più lungo tempo possibile, l’ideale sarebbe buttare le chiavi. Oramai non è più criminalità , è barbarie, e come tale va trattataâ€.
Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto commenta l’orrendo crimine commesso a bordo di un treno a Milano, a causa del quale un capotreno, aggredito con un machete, ha perduto un braccio.
“Gli episodi di violenza sui treni, verso i ferrovieri ma anche contro i viaggiatori – incalza il Governatore del Veneto – sono sempre più frequenti ed efferati ovunque, e anche in Veneto questo problema si va ingigantendo. Non è immaginabile che migliaia di pendolari, di viaggiatori e di ferrovieri ogni giorno debbano essere esposti a questi rischi, non è possibile che si abbia timore a frequentare le nostre stazioni o a salire sui convogli di Trenitalia o sui bus delle nostre città â€.
“E’ assolutamente necessario che anche in Veneto si rafforzi la sicurezza dei pendolari e del personale delle aziende di trasporto – conclude il Presidente – la Regione Veneto ha già fatto la sua parte consentendo la gratuità del viaggio a chi indossa la divisa. Ma se la Polfer non ce la fa da sola, si facciano salire sui treni i militari che stanno nelle caserme. A Strade Sicure si affianchi una operazione Treni e Bus sicuri su tutti i mezzi del TPL. La sicurezza è da tempo un’emergenza gravissima e richiede un impegno eccezionaleâ€.
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