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Zaia, Toniolo e la passerella sul bacino di Caldogno

Di Edoardo Andrein Lunedi 13 Aprile 2015 alle 18:47 | 0 commenti

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Dopo aver sollevato il caso, parlando di "passerella elettorale inutile", per la visita del bacino anti alluvione di Caldogno da parte del presidente uscente della Regione Veneto e candidato alle Regionali 2015 Luca Zaia, il consigliere regionale Costantino Toniolo, anch’esso ricandidato per l’NCD Veneto Autonomo, ha partecipato lunedì 13 aprile insieme all’ex alleato di governo della Regione, al sopralluogo del primo dei cantieri ad essere stato avviato, tra gli interventi necessari per la messa in sicurezza idraulica del territorio.

Nella foto Toniolo (al centro) con i sindaci di Villaverla Ruggero Gonzo (a destra) e di Caldogno Marcello Vezzaro.

Di seguito le note di Toniolo, Zaia e Vezzaro sulla giornata.

Zaia

“Un appalto da 16.9 milioni di euro per un’area di 110 ettari, 3.8 milioni di metri cubi d’acqua e che sarà terminato entro fine anno come da programma. La definirei un’opera faraonica, in senso positivo, per il Veneto, erano 80 anni che non si realizzavano interventi per la messa in sicurezza idraulica del territorio veneto. In 5 anni, lo ricordo, abbiamo aperto 925 cantieri per l’alluvione”.

Così ha commentano il Presidente e candidato alle Regionali 2015 Luca Zaia in visita oggi al cantiere del bacino di laminazione di Caldogno, l’opera è stato il primo cantiere ad essere avviato tra gli interventi necessari per la messa in sicurezza idraulica del territorio e si aggiunge a quelli di Muson dei Sassi (Castelfranco) Prà dei Gai (Gorgo al Monticano), la Colombaretta (Monteforte d’Alpone), Viale Diaz (Vicenza), ampliamento della cassa d’espansione di Montebello.

“L’invaso permette di laminare le portate di picco del torrente Timonchio a Caldogno, tagliando l’onda di piena invasando un volume di 3.8 milioni di metri cubi d’acqua, in modo che a valle giunga una portata compatibile con la capacità del corso d’acqua così da evitare le tracimazioni e le inondazioni. Un sistema semplicissimo, quasi banale nel suo funzionamento, che però consente di ridurre del 75% il rischio alluvionale sulla città di Caldogno e in generale sull’area di Vicenza” – continua Zaia.

È stato inoltre applicato inoltre un nuovo modello perché gli agricoltori non verranno espropriati delle terre ma indennizzati, restando proprietari del terreno agricolo che sarà coltivato e allagato solo nei casi eccezionali, un modello che, come in altri casi, potrà apportate benefici per il terreno grazie al limo.

“Siamo lieti di aver intrapreso questa strada e su questa continueremo a battere per un progetto complessivo di messa in sicurezza dell’intero territorio. Resta però l’amaro in bocca però di una Regione che ha finanziato interventi, ha messo a regime 50 milioni di euro l’anno per le grandi opere idrauliche, ha gestito un’alluvione con soli 360 milioni di euro - di cui 100milioni a famiglie e imprese – ma ha anche presentato un piano generale firmato dal Prof. D’Alpaos da 2.5miliardi che resta ancora senza risposta da Roma. Solo allora il Veneto sarà davvero sicuro, abbiamo ben diritto a chiedere che ci vengano riconosciuti questi fondi; dopo le 32 rotture arginali del 2010 è ora di intervenire concretamente, noi stiamo facendo la nostra parte ma il Governo non può chiamarsi fuori”

Toniolo

"A detta del direttore dei lavori la prima vasca del bacino di Caldogno sarà attiva già per questo autunno come avevo chiesto, e entro Natale vi sarà il collaudo definitivo". Lo afferma con soddisfazione il consigliere regionale Costantino Toniolo (NCD Veneto Autonomo) che questa mattina era presente al sopralluogo al cantiere del bacino di laminazione di Caldogno. "E' la prima grande opera ad essere completata dopo l'alluvione del 2010", sottolinea Toniolo, "perché qui gli amministratori locali sono molto attenti e reattivi e sanno mediare con i loro cittadini: mi riferisco in particolare agli amministratori di Caldogno e Villaverla".

"Da parte mia c'è sempre stata la massima attenzione verso il bacino di Caldogno", continua Toniolo, "e ho sempre esortato le cariche esecutive di Giunta e gli uffici della Regione a fare presto, anche a costo di sembrare antipatico e fare il rompiscatole della situazione!"

"Che ci sia almeno una vasca in funzione o che non vi sia", spiega Toniolo, "fa una grande differenza per Caldogno, Cresole, Rettorgole e Vicenza: con la vasca in funzione significa fermare 2 milioni di metri cubi d'acqua e non avere danni! Senza vasca, si salvi chi può come è avvenuto nel 2010!"

"E evidente", prosegue Toniolo, "che una maggiore sicurezza per Vicenza l'avremo nel 2016 con la seconda vasca in funzione e con il bacino di viale Diaz più a valle, anch'esso in funzione".

"Ora", conclude Toniolo, "in chiusura di legislatura ci troviamo con lavori su quattro bacini di laminazione nel Vicentino (Caldogno, Trissino, viale Diaz e ampliamento Montebello). Manca il quinto, quello di Marola sul fiume Tesina che mi impegno a seguire e a far realizzare nella prossima legislatura!"

Vezzaro

"Devo veramente ringraziare per la loro disponibilità tutti i tecnici (sia delle amministrazioni pubbliche - tra cui il nostro comune e anche la Regione - sia degli studi professionali e delle aziende impegnate sul cantiere) che stanno lavorando con precisione certosina, rispetto dei tempi e pazienza (per risolvere gli innumerevoli problemi che si sono presentati) per la realizzazione del bacino di laminazione che sorge sul nostro territorio comunale: davvero il caso Caldogno diventerà una buona prassi per l'ottimo lavoro di mediazione che abbiamo tutti assieme realizzato grazie alle associazioni di categoria come la Coldiretti e ai singoli cittadini proprietari. E grazie anche al Presidente della Giunta Regionale Luca Zaia che è sensibile alle problematiche legate alla terra e al mondo agricolo". Lo ha affermato il Sindaco di Caldogno Marcello Vezzaro durante il sopralluogo del Presidente della Regione del Veneto, avvenuto questa mattina al cantiere del bacino di Caldogno. All'incontro hanno partecipato anche alcuni consiglieri regionali (Costantino Toniolo e Ignazio Finco), alcuni amministratori locali padovani e vicentini: tra questi l'assessore del Comune di Vicenza Antonio Marco  Dalla Pozza, il sindaco di Bovolenta Vittorio Menghello, il sindaco di Saccologno Elisa Maggiolo, il sindaco di Ponte San Niccolò Enrico Rinuncini, e infine il sindaco del comune confinante, Villaverla, Ruggero Gonzo che ha partecipato alle mediazioni con alcuni proprietari dei terreni interessati al cantiere suoi cittadini. Presente anche il presidente del Consorzio Alta Pianura Veneta Silvio Parise.

Un incontro avvenuto al centro di un immenso cantiere in piena attività che fa capire come l'opera sia grande e importante.

"Abbiamo organizzato diversi incontri in questi anni e anche negli ultimi mesi", spiega Vezzaro, "per far in modo che non vi fossero equivoci con i proprietari dei terreni e per venire incontro a tutte le loro esigenze!"

"Caldogno sarà un caso positivo da riprodurre in altre realtà", prosegue Vezzaro, "anche perché il progetto prevede la realizzazione di un sistema di irrigazione che prima non c'era e che permette delle colture in grado di valorizzare il terreno in modo migliore".

"Inoltre verranno realizzati degli argini", continua Vezzaro, "che vorremmo far diventare anche dei percorsi ciclopedonali: siamo vicini al una zona di interesse ambientale (zona Sic), quella delle risorgive e del Bosco di Dueville, e inoltre abbiamo qui vicino la piccola oasi di via Vegre che speriamo di riuscire a valorizzare. L'impegno c'è tutto".

"L'unico rammarico", conclude Vezzaro, "riguarda il patto di stabilità che ci impedisce, per ora, di realizzare una serie di opere complementari di difesa idraulica per ben un milione di euro: abbiamo già i progetti pronti e condivisi con il Consorzio Alta pianura veneta e il Genio civile, ma quelle risorse, pur avendole in cassa non le possiamo toccare per legge!"


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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