Zaia: pianifichiamo produzione prosecco per un'eccellenza veneta e il reddito dei produttori
Domenica 24 Luglio 2011 alle 22:56 | 0 commenti
 
				
		Luca Zaia, Regione Veneto - "Questa è una tappa fondamentale di un percorso virtuoso che insieme alla filiera vitivinicola abbiamo iniziato alcuni anni fa, mirando a consolidare e proteggere a livello internazionale le potenzialità del Prosecco. Ora ci spetta il compito di governare la denominazione, trovando il giusto equilibrio tra produzione e consumo, affinché il Prosecco continui il cammino di espansione a livello internazionale avviato da tempo con uno strepitoso successo, assicurando nel contempo la giusta remunerazione alle migliaia di viticoltori che hanno investito in questa produzione.".
"L'obiettivo di conquistare mercati solo geograficamente lontani come  quelli indiano e cinese è realisticamente alla nostra portata". Con  queste parole il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia,  annuncia di aver firmato oggi due decreti con i quali si stabilisce che  fino alla campagna 2013/2014 i vigneti della DOC Prosecco non potranno  superare la superficie complessiva di 20 mila ettari, di cui 16.500  ricadenti nel Veneto e 3.500 nel Friuli Venezia Giulia. In base alle  intese con la stessa Regione Friuli Venezia Giulia, quindi, raggiunto  tale limite, l'iscrizione di vigneti di Glera da destinare alla DOC  Prosecco è sospesa temporaneamente fino al 2014.
 
"Il Consorzio di tutela del Prosecco - spiega Zaia - lo scorso mese  di giugno ha chiesto di istituire un limite temporaneo all'iscrizione  dei vigneti ai fini dell'idoneità alla rivendicazione della DOC  Prosecco. La domanda del Consorzio è supportata da uno studio condotto  dal Centro interdipartimentale di ricerca sulla viticoltura e l'enologia  dell'Università di Padova, che tiene conto anche dei risultati  dell'Osservatorio del distretto del Prosecco, sulla potenzialità  produttiva della denominazione, sul livello quantitativo e qualitativo  dei vini, sulle possibili dinamiche di crescita del mercato, al fine di  tutelare il consumatore e garantire equilibrio nel processo produttivo.  Tale studio ha evidenziato che l'aumento degli impianti di viti,  conseguente all'enorme successo riscosso nei mercati nazionali e  internazionali dal Prosecco, anche a seguito del consolidamento  dell'immagine del prodotto dovuta all'istituzione della DOCG, produrrà  un incremento progressivo della disponibilità della materia base  notevolmente superiore all'incremento che si ipotizza possa realizzarsi  nei consumi, nonostante l'apertura di nuovi mercati in estremo oriente. I  limiti che abbiamo adottato, quindi, si basano su una corretta  procedura, determinata dalla proiezione delle produzioni in relazione  all'evolversi del mercato".
"Il nostro obiettivo - ha concluso il  presidente Zaia - è quello di favorire una produzione che garantisca un  ottimo livello qualitativo, tale da rafforzare la posizione di prestigio  che il Prosecco ha saputo conquistarsi sui mercati di tutto il mondo,  diventando un vero e proprio fenomeno enologico. Per questo ogni  iniziativa che assumiamo è frutto della costante collaborazione tra la  Regione, le organizzazioni professionali di categoria e l'intera filiera  del Prosecco. Con loro e ancor prima con il Consorzio di tutela,  qualora si verificassero evoluzioni non previste, potremmo decidere,  sempre in accordo con la Regione Friuli Venezia Giulia, di sospendere  anticipatamente il blocco che abbiamo fissato oggi, purché sia  assicurato il mantenimento degli equilibri di mercato".
Soddisfazione  è espressa anche dall'assessore all'agricoltura, Franco Manzato: "Un  provvedimento giusto e necessario - fa presente - in quanto rappresenta  la garanzia dell'alta tenuta di un prodotto d'eccellenza. Il controllo  della produzione di Prosecco per evitarne esuberi non solo giova al  prodotto stesso, ma è anche  garanzia di mantenimento della redditività  di questa coltura vitivinicola". "Il mondo del Prosecco riveste  un'enorme importanza per la nostra economia agricola - ha detto ancora  Manzato - e ritengo quindi opportuno creare un tavolo di confronto  periodico che coinvolga non soltanto il Consorzio di Tutela Prosecco  Doc, ma anche il Conegliano Valdobbiadene e il Colli Asolani, con  finalità di controllo e monitoraggio continuo delle esigenze di mercato e  dell'andamento degli impianti di una realtà che, se ben governata,  continuerà a dare enorme prestigio al made in Veneto".
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