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Zaia non vuole Berlato in Giunta. Lui: "10mila persone pronte a dare battaglia"

Di Pietro Rossi Sabato 13 Giugno 2015 alle 21:31 | 0 commenti

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Sergio Berlato è già pronto a disotterrare l'ascia di guerra, assieme a un piccolo esercito di fedelissimi da portare davanti a Palazzo Ferro Fini se Zaia non farà marcia indietro sull'annunciata volontà di di tenere per se nove dei dieci futuri assessori e di affidare il decimo a Forza Italia. Era nell'aria che sarebbe stata una convivenza difficile, quella tra la Lega (e i Zaisti) e Fratelli d'Italia. Ed era abbastanza prevedibile che la resa dei conti sarebbe arrivata al momento delle nomine per Palazzo Balbi.

Sebbene la riunione di oggi tra Luca Zaia e i Coordinatori regionali dei partiti sia stata solo interlocutoria, tanto è bastato per far esplodere un ambiente indubbiamente saturo di zolfo. Il governatore del Veneto, forte del risultato elettorale ha infatti espresso subito la volontà di portare un monocolore ai vertici. E cioè tenere per se nove dei dieci assessori che comporranno la nuova Giunta regionale del Veneto e di affidare il decimo assessore a Forza Italia.
Immediata la reazione di Fratelli d'Italia e dell'unico consigliere che il partito ha portato a Palazzo Ferro Fini: Sergio Berlato. Però un consigliere da record. Con più di 10.400 preferenze personali, Berlato è infatti risultato il Consigliere regionale più votato tra tutti i candidati di tutti i partiti del Veneto.
"Se questa volontà espressa oggi dal governatore Zaia venisse confermata, Fratelli d'Italia-AN che in queste elezioni regionali del Veneto si è presentata alleata del Movimento per la Cultura Rurale, si vedrebbe defraudata del diritto di avere un proprio rappresentante in Giunta regionale", ha fatto sapere il partito con un comunicato uscito a ridosso dell'annuncio di Zaia, spiegando che il governatore "dopo avere accettato l'alleanza prima delle elezioni con Fratelli d'Italia-AN- Movimento per la Cultura Rurale, prenderebbe ora una decisone gravissima dal punto di vista politico, negando una rappresentanza in Giunta non solo ad un Partito finora alleato con la Lega a livello nazionale, ma negando anche un giusto riconoscimento a Sergio Berlato".
E se Zaia è stato veloce nella sua decisione i sostenitori di Berlato non sono stati da meno. In quattro e quattr'otto hanno già annunciato che stanno preparando la controffensiva: "In ogni caso, si ritiene opportuno prepararsi ad ogni evenienza", cominciando già ad organizzare "la prima grande manifestazione regionale di protesta della legislatura 2015/2020 che si terrà in concomitanza con la prima seduta di insediamento del consiglio regionale del veneto prevista per fine mese di giugno 2015".
A giurarlo sono i rappresentanti delle categorie portatrici della Cultura rurale del Veneto, a cominciare dalla potente e coesa lobby dei cacciatori, che hanno portato Berlato in Consiglio.
Metaforicamente parlando le doppiette sono già fuori dal fodero e pronte per essere caricate. "Invitiamo il Governatore Zaia a riflettere bene sul da farsi prima di assumersi una così grave responsabilità - chiosa il direttivo di Fratelli d'Italia e il Movimento Cultura Rurale - le cui conseguenze peseranno su di lui e sull'intera maggioranza che lo sosterrà per i prossimi cinque anni".
E Berlato rincara la dose: "Io li conosco bene - sorride trattenendo un misto di soddisfazione e di rabbia - se i patti non verranno rispettati sarà una legislatura molto divertente. Sono stato votato da 10 mila persone solo a Vicenza, ma in tutto il Veneto sono molti di più e sono pronti ad andare fino in fondo. Quella di fine giugno sarà solo la prima manifestazione di una lunga serie".
Il patto è quello fatto direttamente da Giorgia Meloni con Fratelli d'Italia prima delle elezioni, come rivela il consigliere: "Gli accordi erano che ci spettava un seggio in giunta, adesso sta solo a Zaia decidere se vogliamo essere trattati come maggioranza o come opposizione. Naturalmente siamo fiduciosi che lui ci tratti come un partito alleato anche perché, altrimenti, sarebbe una questione nazionale e non solo regionale".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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