Zaia: il 25 aprile è un giorno unificante di festa per tutti. E dei veneti, con un "bocolo" di rosa per le donne
Domenica 24 Aprile 2016 alle 23:31 | 0 commenti
Il messaggio del governatore del Veneto Luca Zaia alla vigilia del 25 aprile, Festa della Liberazione e delle celebrazioni di San MarcoÂ
Domani celebriamo un bene prezioso, probabilmente il più prezioso: la libertà . Lo celebriamo nel ricordo della liberazione del Paese dal nazifascismo, da quell’oppressione violenta e inumana alla quale si ribellarono donne e uomini coraggiosi, nei confronti dei quali la nostra gratitudine non verrà mai meno. Il 25 aprile è un giorno di festa per tutti, senza etichette e colori politici, una festa che unisce, nel ricordo di chi si sacrificò per noi, indistintamente dalle nostre appartenenze sociali, politiche e religiose.
Da presidente di questa Regione rivolgo il mio pensiero ai veneti e a quelle famiglie venete che misero la riconquista della libertà davanti a tutto, prima ancora della loro stessa vita. A vincere fu la resistenza di un popolo, di chi imbracciò le armi ma anche di chi (e penso alle nostre madri e nonne) consentì loro di poterlo fare, svolgendo un ruolo attivo nella difficile sopravvivenza di tutti i giorni, cercando di difendere le proprie case, di salvare figli e anziani, superando dolori e lutti e poter finalmente riassaporare quella libertà di cui noi stessi oggi godiamo.
Nel giorno del Santo Patrono di Venezia e della nostra regione, rivolgo il mio auguro a tutti i veneti nella speranza che, nel nome di San Marco Evangelista e della Serenissima, la nostra regione possa ritrovare presto la strada per lo sviluppo, il lavoro e il benessere coniugati con la sicurezza sociale e l'attenzione incessante ai più deboli.
Ecco perché domani è la vera festa dei veneti la celebrazione orgogliosa di una identità e di una cultura. Il richiamo a San Marco è anche memoria di una autonomia repubblicana e di una fierezza dell'essere veneti che ha radici antichissime. Valori che noi continuiamo a coltivare nella convinzione che, pur venendo da lontano, essi siano pienamente attuali e rispondano a un’esigenza di progresso e di modernità . Il 25 aprile, oltre che celebrazione del martirio dell'evangelista ad Alessandria d'Egitto, non può non essere anche il giorno in cui si ricorda la storia di una delle repubbliche più longeve e lungimiranti, che divenne modello di civiltà e libertà .
Noi siamo gli eredi di questo patrimonio storico e di valori. Non soltanto dei valori della cristianità , della tolleranza e dell'accoglienza, patrimonio inscalfibile del popolo veneto, ma della difesa strenua di questi valori contro chi vuole capovolgerli in nome di un relativismo culturale che non ci appartiene e che non appartenne alla Serenissima Repubblica. Il nostro compito è salvaguardarli, divulgarne la conoscenza e gli insegnamenti che continuano a trasmettere. Buona festa, dunque, a tutti i veneti. E a tutte le donne venete, idealmente ma come da tradizione, l'omaggio di un 'bocolo' di rosa.
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