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Wall Street non si salva dalle vendite, ma la giornata borsistica termina con un buon recupero nell'ultima mezz'ora di contrattazione quando sul mercato sono arrivati anche ordini di acquisto che non si erano visti per tutta la seduta.  Non erano in programma dati macro (ma oggi comunque sarebbero stati ininfluenti), al solito, di questi tempi, si guarda all'Europa e soprattutto alle Agenzie di rating, ultimamente molto severe nei riguardi dei Paesi della zona euro.		
					
			Probabilmente dal Vecchio Continente dovrebbero anche arrivare risposte più  convincenti, ma sappiamo che gli appuntamenti elettorali, quindi nazionali per  eccellenza, mal si sposano con le decisioni sovranazionali alle quali sono  chiamati i leader europei.  
   Gli Usa non fanno da spettatori, ma i loro  indici principali sono quelli che hanno fatto segnare le migliori performances  in questo 2011, quindi non possono restare immuni dalle tempeste che si stanno  rovesciando sia in Europa che in Asia.  
   Dow Jones (-1,34%) alla fine due titoli  ce l’hanno fatta a terminare la seduta con un rialzo, si tratta di 
McDonald’s  (+0,46%) che attacca sempre più da vicino il primato di IBM come miglior  titolo dell’anno, e 
Walt Disney (+0,25%).     Chiaramente in fondo alla classifica troviamo  
Bank of America (-4,72%) e JP Morgan (-3,44%), intervallate da 
Intel  (-4,04%) dopo l’annuncio di un profit warning per il trimestre in corso.  
   S&P500 (-1,49%) oltre ai due titoli  già citati e che fanno parte del DJ, altri due hanno chiuso con una freccia  verde, si tratta di 
Comcast (+2,60%) e di Altria (+0,31%).     Nessun dubbio per i fanalini di coda,  
Morgan Stanley (-6,11%) e Citigroup (-5,39%).     Nasdaq (-1,31%) e qui abbiamo assistito anche  a rialzi importanti, come quelli 
di Netflix (+6,16%) e Flextronics  (+2,71%), bene anche 
Seagate Technology (+1,24%) , Sirius XM Radio  (+1,14%) e Teva Pharma (+1,14%).     A patire i maggiori ribassi, 
Applied  Materials (-6,07%) , Illumina (-5,18%), e Paccar (-3,54%).     Ora occorre capire cosa ci si può attendere  dopo un inizio di settimana così turbolento, la parte finale della seduta  statunitense lascerebbe spazio anche a qualche speranza in un recupero, ma la  prudenza è d’obbligo.  
   Giancarlo Marcotti per Finanza In Chiaro e VicenzaPiu.com