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Wabi Sabi, 12 variazioni sul tema: calendario dell'inclusione sociale 2013

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 12 Ottobre 2012 alle 23:35 | 0 commenti

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Wabi Sabi - 34 ospiti, 6 case di accoglienza del vicentino, una rete di inclusione sociale uniti in un progetto che, attraverso l'arte e la bellezza, innesca possibilità di cambiamento

"Wabi Sabi. 12 Variazioni sul tema" è il titolo di un progetto di narrazione di sé che, attraverso poesia e fotografia, ha come finalità unire l'arte e il sociale e che considera l'arte uno strumento di inclusione importante.

E' la terza edizione di un progetto nato nel 2010 a Casa Bakhita (Schio) con l'intento di mostrare "le forme insolite del bello" che quel luogo racchiude. Per questa edizione, su iniziativa della Cooperativa Samarcanda di Schio (VI), sono stati coinvolti in una serie di laboratori sensoriali, fotografici e poetici, più di trenta ospiti di sei case di accoglienza di Vicenza e provincia: Casa Bakhita di Schio, Albergo Cittadino e Casa San Martino di Vicenza, Asilo Notturno Molini D'Agno di Valdagno, Casa San Francesco di Bassano del Grappa e Casa Alice Dalli Cani di Arzignano. Case di accoglienza per persone in esclusione sociale (a causa di svariati motivi tra i quali la crisi economica, i problemi di dipendenza e il fallimento del progetto migratorio) che fanno parte della Rete Provinciale di Inclusione Sociale. La Rete, promossa da Caritas Diocesana Vicentina con il sostegno di Fondazione Cariverona, i Comuni coinvolti e le quattro ULSS di riferimento (ASL N° 3-4-5-6), da quest'anno si è arricchita e ha trovato una concreta sinergia grazie a "Wabi Sabi. 12 variazioni sul tema". A

Il progetto coinvolge circa 34 ospiti della Rete e si articola in tre fasi: una fase di laboratori sensoriali e sulla poesia, una dedicata agli shooting fotografici e un'ultima di presentazione sul territorio. Questo incontro di poesia e fotografia ha contribuito alla realizzazione di un calendario: un collage di mesi e paesaggi umani dove è possibile sfogliare una diversità trasfigurata nella bellezza e in grado di instillare possibilità di cambiamento. Il calendario, un vero e proprio "oggetto" artistico realizzato dal fotografo Piero Martinello e dall'art director Lorenzo Fanton è composto da 24 ritratti degli ospiti, da paesaggi della campagna veneta dei fotografi Mario Rossato e Bruno Dalle Carbonare e infine dai componimenti poetici dei protagonisti del progetto. E' possibile decidere di tenere la stessa facciata per tutta la durata del mese o ad esempio passare 15 giorni con i volti e 15 con il paesaggio. Il leitmotiv dell'intero lavoro è il concetto "wabi sabi", la concezione giapponese della bellezza. Il "wabi sabi" è la bellezza povera e imperfetta. È di questa bellezza umile che si nutre il calendario.
"Wabi Sabi. 12 variazioni sul tema" è un progetto ideato e coordinato da Marina Pigato (Casa Bakhita) con la collaborazione di un team di lavoro eterogeneo formato da educatori, curatori, giovani creativi, videomaker, esperti di marketing e comunicazione assieme ad un gruppo di giovani assistenti che partecipano grazie ad un bando europeo di Youth in Action gestito dalla Cooperativa Samarcanda. Gli ospiti delle case di accoglienza sono coinvolti in prima persona nella promozione e nella distribuzione del calendario.
I LABORATORI a Attraverso una serie di laboratori sensoriali e di poesia gli ospiti delle case di accoglienza, da maggio a luglio, hanno sperimentato un tempo diverso dalla precarietà del quotidiano e partendo dalle potenzialità del corpo hanno svolto un percorso di riscoperta della propria biografia personale e della propria creatività. Un seminario di poesia ha concluso la fase laboratoriale: Livia Chandra Candiani, poetessa milanese pubblicata di recente nella raccolta "Nuovi poeti italiani" da Einaudi, ha condotto gli ospiti in un seminario di poesia ispirato all'essenza dell'haiku (nella letteratura giapponese una brevissima poesia formata solo da tre versi). Ne sono risultati componimenti poetici densi di significato pubblicati nel calendario. Dalla fase di laboratorio è emerso che gli ospiti se accompagnati con fiducia in un percorso creativo, possono esprimere i loro vissuti, i dolori ma anche i progressi che stanno facendo nelle case di accoglienza, in maniera unica e vitale. Questo dimostra che, nonostante le realtà dei centri di accoglienza siano considerate ai margini, esse possiedono elevate potenzialità umane che è un privilegio poter svelare e comunicare attraverso l'arte. Inoltre durante i laboratori sono state girate delle video interviste ai protagonisti del progetto che hanno portato alla realizzazione di "Wabi Sabi. Variazioni sul quotidiano", un docufilm che mette in luce come il progetto abbia contaminato la loro quotidianità ravvivandola.

EVENTI
La fase conclusiva del progetto "Wabi sabi - 12 variazioni sul tema" prevede la presentazione al pubblico nei territori di riferimento, Schio, Bassano e Arzignano, con una serie di eventi ad hoc. Questi eventi sono stati pensati come un rito, quasi una "cerimonia" che permette ai partecipanti di sostare e assaporare gli ingredienti del progetto in un'atmosfera di sobria e calda accoglienza. Il primo appuntamento si è svolto il 23 settembre a Fabbrica Saccardo (Schio) dove il progetto si è espresso attraverso una perfomance poetica. Bassano del Grappa ospiterà l'evento sabato 13 ottobre al Museo Civico con una cerimonia del tè. Il 17 novembre presso la Biblioteca Comunale di Arzignano si terrà l'evento conclusivo.


PARTNER
Oltre al prezioso sostegno di Caritas Diocesana Vicentina, Fondazione Cariverona, Cooperativa Samarcanda, Cooperativa Sociale il Gabbiano, Cooperativa Avvenire Onlus, Cosep, Cooperativa Sociale Cosmo, durante questi mesi si è instaurato un proficuo dialogo con alcune attente realtà aziendali che hanno creduto e condiviso il senso profondo dell'intero progetto. Hanno sostenuto il progetto: Caritas Diocesana Vicentina Fondazione Cariverona Colorcom Allestimenti Fieristici, Dentalart, Intex, Matrix, Rivit, Pellizzari, Ottica Manuela e Cantine Valleogra. E con il patrocinio dei comuni di Schio, Vicenza, Bassano del Grappa, Valdagno e Arzignano.

Informazioni complete: www.inclusionesocialevicenza.it


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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