Volksbank ancora "a caccia" dopo aver inglobato Banca Popolare di Marostica
Martedi 24 Febbraio 2015 alle 13:33 | 0 commenti
La Volksbank ingloba la Popolare di Marostica e rilancia: deliberato un aumento di capitale di 100 milioni. «Serviranno per un'ulteriore espansione», spiega il presidente Otmar Michaeler. Domenica 1.212 soci della Popolare Marostica (800 presenti e gli altri per delega) su 7.000 avevano partecipato all'assemblea che ha detto sì (il 98%) alla fusione con la Popolare altoatesina, figlia dei pesanti passivi del 2012 e 2013, e del pressing Bankitalia.
Le trattative erano partite il 22 ottobre 2013, l'11 aprile 2014 Volksbank aveva mandato una manifestazione di interesse, il 26 giugno l'offerta vincolate. Il 24 ottobre la fusione era stata deliberata dai cda, il 13 gennaio l'ok di Bankitalia. Dopo il sì di Marostica, mancava quello dei 46.000 soci della Popolare altoatesina, arrivato ieri sera. Al Kurhaus di Merano si sono presentati 1.129 soci (e 300 deleghe), oltre il 90% ha dato l'ok. «L'aggregazione ci offre la possibilità di crescere nel Nordest e di aumentare la visibilità . L'obiettivo è consolidare la redditività », chiarisce Michaeler. La fusione scatterà l'1 aprile. I mezzi amministrati salgono a 15 miliardi di euro (11,5 Bolzano, 3,5 Marostica), il numero di filiali sarà 194 (61 Marostica, 133 Bolzano), i dipendenti 1.458 (1.061 Bolzano, 397 Marostica). La banca avrà 250.000 clienti in 8 province e oltre 53.000 soci. Volksbank acquisisce anche l'86% della Banca di Treviso del Gruppo Marostica. Le filiali di Alto Adige, Trentino e Bellunese saranno coordinate dal polo di Bolzano, quelle di Vicenza, Padova, Treviso, Venezia e Pordenone faranno capo a Marostica. Nel nuovo cda con 12 membri, 3 (di cui un vicepresidente) saranno veneti. I soci di Marostica riceveranno 2,656 azioni Volksbank per ogni azione Marostica, più un dividendo straordinario di 23 euro. L'assemblea ieri ha deliberato anche un aumento di capitale da 100 milioni: «Non servono per l'operazione Marostica, finanziata con l'aumento del 2012 - ha detto Michaeler -. Ci prepariamo ad una nuova espansione nel triennio 2015-2018, sempre nel Nordest, ancora tutta da definire».
di Felice Espro, da Il Corriere del'Alto Adige
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