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Vista da piazzale di Monteberico, una selva di gru

Di Giovanni Bertacche Domenica 18 Aprile 2010 alle 15:18 | 0 commenti

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Dal piazzale di Monteberico, guardate Vicenza: il quadrante nordovest coperto da una selva di gru (foto www.nodalmolin.it). Si profila uno sconquasso: dicono che così era scritto e noi in debito di riconoscenza. Ma neanche obiettare che quel sito è troppo delicato per la presenza delle sorgenti d'acqua, che la vicinanza alla città ne mette in pericolo l'attività turistica, che mancano le infrastrutture necessarie, che non è quello il luogo così densamente popolato per la più potente unità di combattimento americana, che per intervenire nei nuovi teatri di guerra il contingente militare potrebbe paralizzare la città per muovere le macchine da guerra.

 

No niente. Non c'è stato nulla da fare e anzi piuttosto che rispondere alle obiezioni è partita una campagna denigratoria di Tv e giornali contro i gruppi "facinorosi", contro gli "schierati politicamente", in una parola contro gli antiamericani. Sempre nel silenzio dei politici, di tutti i politici: imbarazzo o spocchia? Serve parlarne ancora? Spenti i fuochi delle polemiche ritengo opportuno ritornarci su perché si può fare ancora qualcosa, anzi molto. Al di là della soluzione non certamente la migliore rimane aperto il problema del metodo. Vada per lo scambio dei favori o per il rispetto dei patti, passi per il debito di riconoscenza o per le ricadute economiche; sorvoliamo anche sui possibili vantaggi politici e finanziari. Possibile che i nostri governanti non abbiano proferito parola quando è stata prospettata l'operazione? Siamo sì dei vinti, e perfino sudditi ma con l'astuzia che ci contraddistingue, una parola anche una sola non è neppure stata pronunciata? Questa non la bevo. Allora quali intese intercorse tra governanti? Mistero. Si fa un gran discutere sulla compatibilità della TAV, in superficie o in galleria, con i nostri sindaci a minacciare azioni clamorose, certo per un'opera indiscutibilmente molto più utile. Per una base militare di massima allerta nessun sindaco è stato nemmeno ascoltato. Il rifiuto a prescindere da parte dei governanti lascia perplessi tanto più in tempi di sbandierato federalismo. Dicevo che si può ancora far qualcosa. Riaprendo il dibattito senza polemiche ideologiche pro o contro, ma guardando ai reali interessi della città e dintorni; governanti e sindaci per proporre soluzioni e rimedi. Nonostante tutto è questo il momento ultimo per fare Politica (in maiuscolo) su una vicenda così scottante.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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