Visita in carcere, Cgil: strutture per il personale da rendere salubri!
Mercoledi 11 Novembre 2015 alle 16:33 | 0 commenti
Pubblichiamo di seguito "l'esito" inviato al Capo del DAP Pres. Santi Consolo diffuso dalla Cgil Vicenza della visita dei rappresentanti sindacali al carcere di Vicenza avvenuta nei giorni scorsi
Signor Presidente. Una delegazione appartenente alla scrivente O.S. FP-CGIL in data 9 nov. ’15 ha eseguito una vista, ai sensi dell’art. 5 co. 6 del vigente A.Q.N., all’interno della Casa Circondariale di Vicenza. Predetta delegazione è stata accolta e intrattenuta dal Direttore reggente e dal Comandante del Reparto che gentilmente hanno fornito dei dati sia sul personale di Polizia Penitenziaria presente e detenuti.
Infatti la popolazione detenuta presente il giorno delle visita consta di 233 detenuti, collaboratori compresi. Personale di Polizia Penitenziaria amministrato è di 156 unità , nucleo traduzioni compreso, ve ne sono 13 persone in distacco e 7 in missione. Durante l’incontro come Organizzazione Sindacale abbiamo espresso le nostre perplessità in merito alla costruzione del nuovo padiglione, il quale esternamente sembra volgere alla fine dei lavori, dove con il personale attualmente a disposizione nel carcere vicentino sarà molto difficoltosa l’apertura. Significativa è la richiesta di formazione per il personale per la gestione di eventi critici.
La Casa Circondariale di Vicenza è collocata in una zona periferica, umida e infestata da zanzare nel periodo estivo. La struttura rientra tra “le carceri d’oro†edificata negli anni 80 e ne presenta tutte rinomate caratteristiche: infiltrazioni, crepature, precarietà negli impianti. Infatti, in portineria 1, così definita, vi sono infiltrazioni d’acqua dal soffitto e molti fili ambulanti che mettono a rischio il personale che vi lavora al suo interno; mentre in portineria 2 ci sono sempre i soliti fili ambulanti e vi permane un forte odore.
La sala operativa o regia risulta essere obsoleta e con poche telecamere, alcune non funzionanti, inoltre predetto posto risulta essere inidoneo a contenere il personale, questo soggetto ad onde elettrostatiche emesse dagli apparecchi interni.
All’interno dove ci sono le rotonde, così definite, il personale è sprovvisto da un apposito ufficio, poiché questo si trova al di là dei cancelli divisori, usando un tavolo posto al centro della rotonda dove deposita i registri e altri documenti necessari per il servizio. Il predetto personale non ha un bagno costringendolo ogni qual volta a chiedere il cambio per poter andare al primo bagno utile nelle vicinanze. Tale situazione si è creata con l’apertura delle celle e con conseguente chiusura dei cancelli divisori. La soluzione per ovviare al problema suesposto è quella di spostare i cancelli divisori affinchè ci si possa accedere all’ufficio che è ubicato al di là di essi, come il bagno. questa soluzione vale sia per il primo che per il secondo piano. Mentre alla rotonda del piano terra la situazione sembra paradossale poiché si è riscontrato che nelle vicinanze dell’infermeria, cappella e teatro vi è una centralina che controlla una parte dell’Istituto, questa facilmente accessibile a chiunque poiché la stessa ha un cancello divisorio al di là della stessa. Inoltre il personale che opera nella suddetta rotonda è sprovvisto di bagno, come sprovvisto di apposito bagno i detenuti che svolgono attività ricreativa e lavorativa all’interno del teatro, i quali per poter fruire del bagno sono costretti ogni qual volta a chiedere autorizzazione al personale di polizia penitenziari per recarsi al bagno più vicino che è situato nella zona delle aule. Significando che il personale di polizia penitenziaria femminile che presta attività lavorativa nella rotonda del piano terra in qualità di preposto o altro, questo è costretto a recarsi nella caserma per il bagno.
Per quanto riguarda la mensa di servizio del personale è chiusa per le note vicende di questi giorni. La chiusura della mensa sta creando enorme disagio al personale che è costretto a ricorrere a panini, poiché ancora non è stato riconosciuto il buono pasto per la mancata fruizione, per gli aventi diritto della mensa. Inoltre, da quanto ci è stato riferito dal Direttore che appena la mensa ritornerà a funzionare i pasti del personale di Vicenza saranno confezionanti dalla Casa di Reclusione di Padova e trasportati al carcere vicentino poiché la cucina presente nel predetto istituto non è a norma e non funziona.
Signor Presidente già l’anno scorso una nostra delegazione aveva fatto un sopralluogo all’interno della Casa Circondariale vicentina riscontrando i medesimi punti succitati, ma quest’anno in alcune zone dell’Istituto vicentino: portineria 1 e 2, mensa agenti, caserma agenti risultano peggiorati.
Per quanto sopra si chiede urgentemente un Suo prezioso intervento poiché se si aspetta ancora la situazione dell’Istituto vicentino non farà altro che peggiorare. Le chiediamo s’intervenire sul Provveditore regionale affinchè convochi le OO.SS. per una verifica oltre della dotazione organiche anche per verificare la salubrità dell’Istituto vicentino.
Nell’attesa di un sollecito riscontro alla presente, s’inviano distinti saluti.
Il coordinatore regionale FP-CGIL VENETO PENITENZIARI
il Segretario Provinciale FP-CGIL VICENZA Agostino Di Maria
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