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Violenza sulle donne, ActionAid: parte anche in Veneto #DonnecheContano

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 26 Novembre 2014 alle 17:17 | 0 commenti

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ActionAid - Gli Stati che hanno aderito alla Convenzione di Istanbul contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, ratificata dal nostro Paese nel settembre 2013, hanno la responsabilità e l’obbligo di garantire risposte adeguate per prevenire ogni forma di violenza sulle donne. ActionAid vuole monitorare le azioni intraprese dall'Italia e dalle singole regioni, dettate sia dalla Convenzione che dal decreto legge varato nell'autunno del 2013 dal Governo italiano (cosiddetto Decreto Femminicidio).

Per questo l’Organizzazione si rivolge a tutte le amministrazioni regionali italiane e ai responsabili della gestione delle risorse territoriali, lanciando oggi la piattaforma Donne che Contano, un sistema di monitoraggio nazionale opendata dei fondi che si propone di rendere trasparente la gestione delle risorse economiche nella prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne. A rinforzo del proprio intervento e della raccolta dei dati, l’Organizzazione ha esteso l’invito alla partecipazione lanciando la petizione #donnechecontano (www.actionaid.it/donnechecontano<http://www.actionaid.it/donnechecontano>), per chiedere ai presidenti delle 20 regioni italiane la pubblicazione online di tutte le informazioni relative alla gestione di spesa, all’assegnazione dei bandi, degli appalti e degli interventi che potranno essere così monitorati da cittadine e cittadini, per misurare i risultati raggiunti a fronte dei fondi messi a disposizione dall’esecutivo. Lo scorso settembre, infatti, il Governo italiano ha erogato alle regioni 16,5 milioni di euro previsti per il biennio 2013- 2014 dal decreto legge n° 93 del 14 agosto 2013, convertito nella legge n° 119 del 15 ottobre 2013, per finanziare specificatamente interventi e servizi per prevenire e contrastare la violenza sulle donne su tutto il territorio italiano. In Veneto, il finanziamento totale ammonta a 1.440.506,29 euro di cui 641.868,16 per la programmazione regionale; 58.622,81 sono destinati ai 10 centri antiviolenza e 47.041,23 per le 7 case rifugio presenti nella regione. Infine, 692.974,09 euro saranno utilizzati per l’attivazione di nuovi centri. Si tratta di un primo passo che dovrà inserirsi all’interno di un’azione più strutturata e coordinata tra Governo e amministrazioni regionali, un passo che potrà tuttavia dare luogo ad inefficienze, sprechi di risorse pubbliche e all’insuccesso dell’intento governativo di contrastare la violenza di genere, se non sarà previsto un uso responsabile, trasparente e partecipato dei finanziamenti. Con il lancio della piattaforma opendata Donne che Contano, ActionAid rivolge dunque al Governo e alle amministrazioni locali un invito alla trasparenza, e vuole rendere facilmente accessibili a tutti le informazioni relative all’impegno finanziario del Governo italiano e delle Regioni nella prevenzione e nel contrasto alla violenza sulle donne. “Le donne che contano sono quelle che diventano importanti per le istituzioni e i cui diritti vengono promossi e rispettati. Contano ad esempio per il governo e le regioni, che assicurano tra le altre cose interventi per proteggerle dalla violenza, in tutte le sue forme” dichiara Marco De Ponte, Segretario Generale di ActionAid Italia “La piattaforma ActionAid Donne che contano è quindi insieme un auspicio e un invito: il primo per le istituzioni, perché seguano il nostro modello, il secondo per tutte le donne e gli uomini che vorranno contribuire attivamente a costruire un’Italia più trasparente e responsabile, dove la partecipazione sia un valore e una condizione imprescindibile all’efficacia delle azioni per tutelare i diritti di tutte e tutti.” Secondo l’Organizzazione, ci sono azioni fondamentali sulle quali va tenuto costantemente acceso il faro per monitorare l’efficacia degli interventi: la prevenzione della violenza attraverso azioni rivolte a destrutturare gli stereotipi di genere all'origine del maltrattamento, la formazione di figure professionali in grado di assistere chi subisce violenza, il recupero di chi commette violenza attraverso programmi specifici, regolari campagne di sensibilizzazione, percorsi scolastici e materiali pedagogici sul tema dell’uguaglianza tra uomini e donne, il coinvolgimento dei media e del settore privato in azioni contro i modelli di violenza e discriminazione; inoltre, secondo ActionAid, è fondamentale garantire la protezione delle vittime attraverso servizi di supporto appropriati (accesso chiaro e immediato ai servizi d’aiuto disponibili, un numero adeguato di case rifugio e la persecuzione dei colpevoli con pene severe.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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