Violenza sui bambini, Elena Donazzan (FI) e Nicola Finco (LN): "buonisti responsabili e chi non condanna è complice"
Martedi 21 Novembre 2017 alle 16:08 | 0 commenti
Riceviamo due note ufficiali, una a firma di Elena Donazzan, assessore regionale all'istruzione di Forza Italia, ed una di Nicola Finco, consigliere regionale della Lega Nord, a commento della notizia riportata dalla stampa, secondo cui, nel padovano, una bambina di 9 anni, sarebbe stata data in sposa e violentata da un 35enne musulmano.
L'assessore afferma: "Un fatto indecente, che ci fa scontrare ancora una volta con una drammatica realtà : nella cultura musulmana la donna vale meno di zero ed è soltanto un oggetto in balia della volontà dell'uomo fin dalla giovane età . La riprova che l'Islam radicale è incompatibile con i nostri valori, con la nostra civiltà ."
"Come possiamo - prosegue l'esponente azzurra - permettere che nelle nostre città la sharia sostituisca le nostre leggi? Ci vuole un sussulto d'orgoglio da parte di noi cittadini, che con consapevolezza e responsabilità dobbiamo aiutare le forze dell'ordine a far emergere certe situazioni. Non possiamo voltarci dall'altra parte, magari assuefatti dal buonismo o dal politicamente corretto, per il timore di passare per xenofobi. Dove sono ad esempio le femministe di casa nostra? Perché non intervengono a difesa delle bambine e delle donne islamiche vittime di violenza secondo i principi cardine del Corano? In gioco che c'è la nostra cultura. O reagiamo o nell'indifferenza diffusa rischieremo di essere prevaricati per sempre."
Nicola Finco da parte sua tuona: "Mi aspetto una condanna netta, una presa di posizione pubblica in tutti i centri islamici della nostra regione. Le comunità mussulmane e gli imam hanno l'obbligo di dire che quanto successo a Padova è orribile, lo voglio sentire in arabo e in italiano in tutte le moschee o presunte tali. Silenzi e mezze condanne rendono complici i cittadini di fede islamica."
"Questo è il risultato - sottolinea il capogruppo leghista - e la diretta conseguenza delle politiche buoniste messe in campo in questi anni da chi governa questo Paese. Parlano di integrazione, riempiendosi la bocca di buone intenzioni, ma tralasciano il fatto che a non volersi integrare sono proprio i diretti interessati. Qui il messaggio che deve passare è quello dell'intransigenza, del pugno di ferro: qui si rispetta la legge, si rispettano le donne e non si toccano i bambini."
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