Violenza donne, Donazzan: delitto vicentino feroce e assurdo, ma ancor più assurda la polemica strumentale
Mercoledi 6 Aprile 2016 alle 16:48 | 1 commenti
L’assessore al sociale della Regione Veneto, Elena Donazzan, coordinatrice del rinnovato tavolo antiviolenza insediato due mesi fa a palazzo Balbi, commenta con amarezza il nuovo delitto avvenuto nel vicentino che va ad allungare la triste sequenza dei femminicidi in Veneto. Ma contesta l’accusa, mossa all’amministrazione regionale, di aver decurtato i fondi per le donne vittime di violenza. Di seguito la sua presa di posizione.Â
"L’efferata uccisione della mamma di Grisignano di Zocco, accoltellata per gelosia dal suo ex fidanzato, rinnova dolore, rabbia e indignazione per l’ennesima assurda violenza di genere. Ma ancor più assurde e incomprensibili appaiono, in questo momento, le polemiche strumentali su presunti tagli alle risorse stanziate per la rete dei centri antiviolenza in Veneto. Nel 2014 sono stati erogati oltre un milione di fondi pubblici tra finanziamenti statali e fondo regionale per sostenere i centri antiviolenza, le case rifugio e le strutture di secondo livello. E nel 2015, grazie alla manovra di assestamento di bilancio, mi sono spesa personalmente, insieme anche ai rappresentanti delle opposizioni, per reperire cifra analoga per gli interventi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere. Quest’anno la Giunta regionale ha provveduto ad ampliare la rete dei centri antiviolenza in Veneto, che danno accoglienza a donne vittime di maltrattamento, soprusi e violenze e ai loro figli, portando il numero complessivo delle strutture da 36 a 41. Dall’entrata in vigore della legge contro la violenza sulle donne, cioè da fine 2013, sono oltre 120 le donne accolte, spesso con i loro figli, in appartamenti protetti, case rifugio, e con percorsi di accompagnamento.
La Regione Veneto è e intende restare in prima fila nel contrastare il fenomeno della violenza contro le donne e nel promuovere, d’intesa con associazionismo, volontariato, enti locali e aziende sanitarie, una rete di centri e strutture che danno accoglienza e supporto alle vittime e ai loro figli, testimoni di violenze. Per il biennio 2016-2017, infatti, questa amministrazione ha confermato l’impegno finanziario complessivo di 800 mila euro per sostenere le spese di funzionamento dei centri. E restiamo in attesa del finanziamento che lo Stato ha promesso al Veneto per dare continuità alle iniziative di accoglienza e protezione attivati nelle sette province venete. Il nostro obiettivo resta quello di offrire non solo una risposta culturale, ma anche protezione concreta alle donne vittime di violenze domestiche e delle prevaricazioni di genere".
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Intanto bisogna....promuovere...cosa? Finito...il funerale....restano i figli...chi ci pensa? Strutture, accoglienza, in attesa dello Stato, dare continuità...prevaricazione di ogni genere....ecc...
Ecco il fallimento delle POLITICHE ASSISTENZIALI e SOCIALI che si dovrebbe applicare alle FAMIGLIE: padre, madre, figli! Ma qua si pensa a sostenere le spese per i centri, sempre peggio! Volete o no cambiare?