Quotidiano | Categorie: Associazioni

Violenza donne, 1417 farmacie venete fanno rete con i Centri antiviolenza

Di Note ufficiali Venerdi 22 Giugno 2018 alle 15:06 | 0 commenti

ArticleImage

Anche le 1417 farmacie del Veneto - scrive una nota della Regione - entreranno nella rete dei centri e delle strutture antiviolenza del Veneto. A questo stanno lavorando la Giunta regionale, l’Ordine dei Farmacisti, Federfarma e Farmacie Unite, in alleanza con i 21 centri antiviolenza del Veneto, le istituzioni, i servizi territoriali e i soggetti del Tavolo regionale antiviolenza che possono aderire al protocollo regionale per coordinare le iniziative di prevenzione e contrasto alla violenza di genere.

“Le farmacie sono un servizio capillare che copre tutto il territorio regionale, un vero presidio sanitario e sociale – afferma l’assessore regionale al sociale che nei giorni scorsi ha incontrato a palazzo Balbi, l’Ordine dei farmacisti, Federfarma, Farmacie Unite insieme ai referenti dei Centri antiviolenza del Veneto - Le farmacie possono essere uno sportello di informazione e di aiuto, un servizio di prossimità per informare e sensibilizzare, in particolare le donne, sul tema della violenza e sulle risorse di aiuto disponibili. Sui banconi e nei dispenser delle farmacie, e soprattutto attraverso il dialogo competente con i farmacisti e i loro collaboratori, partirà una campagna regionale che renderà noti, in ogni territorio, i numeri di ascolto e di emergenza delle strutture e dei servizi ai quali rivolgersi nei casi di minacce, prevaricazioni, abusi, violenze”.

Contenuti e modalità della campagna informativa e di sensibilizzazione, che potrà coinvolgere in futuro anche gli ambulatori dei medici di base, saranno impostati in collaborazione con il Tavolo regionale e con i Centri antiviolenza.

“In alcune aree del Veneto sono già in essere esperienze spontanee di collaborazione tra centri antiviolenza e farmacie, come a Belluno, a Schio, a Bassano e a Rovigo – ricorda l’assessore – dove si stanno sperimentando convenzioni per l’acquisto di farmaci e presidi sanitari per le ospiti delle case rifugio, oppure servizi di ascolto e di consulenza psicologica presenti a turno nelle sedi farmaceutiche. Sono esperienze da valorizzare ed esportare in tutto il territorio. Una rete capillare di operatori attenti e sensibili, capaci di veicolare l’informazione giusta al momento giusto, è la prima risorsa per fare prevenzione e offrire aiuto nelle situazioni più difficili e sommerse”.

La rete territoriale disegnata dal protocollo regionale contro la violenza di genere impegna tutti i soggetti aderenti (centri antiviolenza, pronto soccorso, ambulatori e presidi sanitari, forze dell’ordine, avvocati, psicologi, consultori, farmacie, ecc…) a condividere e fornire elenchi aggiornati della rete servizi territoriali (indicazioni utili, sedi, referente, telefono, orari e tipologia del servizio offerto) e a favorire procedure di reperibilità h24 tra i soggetti della rete territoriale, comunicazione diretta tra servizi territoriali e/o specialistici e Centri antiviolenza e case rifugio, procedure per l'accoglienza e il sostegno della donna ed eventuali figli/e minori vittime di violenza subita o assistita, accordi per la copertura dei costi per la presa in carico delle donne vittima di violenza e percorsi di inserimento lavorativo.

Leggi tutti gli articoli su: donne, farmacia, Centri Antiviolenza, violenza donne

Commenti

Ancora nessun commento.
Aggiungi commento

Accedi per inserire un commento

Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.





Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
Gli altri siti del nostro network