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Vino. Manzato: il Veneto da un miliardo di export perfeziona la piramide di qualità

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 26 Dicembre 2010 alle 10:45 | non commentabile

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Franco Manzato, Regione Veneto - "E' un Natale davvero festoso per l'enologia veneta, mentre il 2011 si annuncia all'insegna dell'ottimismo per il vino del più grande distretto mondiale della vite". E' soddisfatto l'assessore all'agricoltura del Veneto Franco Manzato per la positiva conclusione dell'operazione avviata all'inizio della scorsa primavera dalla Regione su mandato e in collaborazione con il sistema produttivo.

"Abbiamo elevato al rango di Denominazione d'Origine Controllata e Garantita il "Malanotte del Piave", il "Lison" del Veneto Orientale e il "Fior d'Arancio" dei Colli Euganei. Abbiamo inoltre attivato la nuova DOC "Venezia", che comprende l'intero territorio delle province di Treviso e di Venezia ed è riservata a Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet franc, Chardonnay, Pinot grigio, Rosso (Merlot per almeno il 50 per cento); Bianco (Verduzzo e Glera per almeno il 50 per cento; solo in versione spumante e frizzante) e Rosato (da Raboso veronese per almeno il 70 per cento; anche in versione spumante e frizzante). Sono stati infine adeguati a queste innovazioni le preesistenti DOC "Piave", "Lison Pramaggiore" e "Colli Euganei"
"Questa operazione - ha sottolineato Manzato - nasce dalla base produttiva e punta a qualificare e valorizzare l'enologia regionale e il suo territorio, nel complesso e a partire dai suoi vertici qualitativi. Il Veneto potrà contare su dieci DOCG, vere avanguardie sul mercato mondiale: Amarone della Valpolicella; Recioto della Valpolicella; Prosecco Superiore Conegliano Valdobbiadene, Prosecco Superiore Asolo, Recioto di Soave; Recioto di Gambellara, Soave Superiore, Bardolino Superiore, Malanotte e Lison. A fianco delle DOC storiche si collocherà infine la nuova "Venezia", che può far leva su un nome straordinario per valorizzare vini di alto pregio che rischierebbero l'anonimato se identificati solo dal vitigno".

Dona 2 euro per il Veneto: sms 45501. Conto Corrente Solidarietà: Unicredit SpA - intestazione "Regione Veneto - Emergenza Alluvione Novembre 2010" - CODICE IBAN: IT62D0200802017000101116078; codice BIC SWIFT UNCRITM1VF2. Per le imprese i contributi versati su questo conto sono totalmente deducibili. Per le persone fisiche, il contributo versato è detraibile per il 19% entro un limite massimo di 2.065,83 euro.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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